Famiglie palestre di discepolato (V). Genitori testimoni della grazia

 
 

Dio ha progettato la famiglia per essere un luogo di discepolato, il peccato ha distorto questo disegno, ma Cristo redime la genitorialità per la Sua gloria. Attraverso la Scrittura, il ruolo dei genitori è una chiamata a crescere nella fede e a guidare i figli nella conoscenza di Dio.

 

Dopo le sessioni sulle reti delle famiglie, su noi in quanto figli, sul celibato e nubilato e sulle relazioni tra marito e moglie, il modulo “Famiglia palestre di discepolato” delle chiese Brecce di Roma ha trattato anche il tema della genitorialità come luogo di del discepolato cristiano. 


La genitorialità biblica non è solo impartire regole, ma modellare Cristo nella quotidianità, insegnando ai figli a vedere la vita attraverso la lente della Scrittura. Quindi. La famiglia è una comunità formativa. Paul Tripp insegna in modo utile che tipo di comunità la famiglia è chiamata ad essere. Lui insegna che le famiglie dovrebbero essere viste come comunità teologiche, sociologiche e redentive.[1]

 

La famiglia come comunità teologica
Per primo, come comunità teologica, i genitori insegnano ai loro figli a conoscere e a meravigliarsi di Dio. I genitori insegnano ai figli a conoscere e a meravigliarsi di Dio, guidandoli a vedere la Sua cura e presenza in ogni aspetto della vita, attraverso la Parola.

 

1. Meravigliandosi delle Sue opere (rivelazione naturale). Aiutare i figli a riconoscere Dio nella creazione: la bellezza dei tramonti, l’intricato disegno del corpo umano o la gioia di un gelato (Isaia 6,3).

 

2. Meravigliandosi della Sua Parola (rivelazione speciale). Leggere la Bibbia, pregare insieme e parlare di Dio nelle routine quotidiane, come le devozioni familiari o le conversazioni serali.

 

Non servono qualifiche speciali per insegnare ai figli a conoscere Dio, solo un cuore affascinato da Lui. I genitori non possono guidare i figli nel timore e nella meraviglia di Dio se non vivono essi stessi in questo timore. Se amiamo il Signore con tutto il cuore, l’anima e la mente (Deuteronomio 6,5), mostreremo ai nostri figli cosa significa fare lo stesso.

 

La famiglia come comunità sociologica
La famiglia è destinata a essere anche una comunità sociologica in cui i bambini imparano ad amare il prossimo come se stessi. I genitori sono chiamati quindi a modellare quotidianamente l'amore auto-sacrificale, insegnando ai figli a vivere in una comunità ordinata che serve gli altri, anche quando non lo meritano. Come testimonianza della grazia e della misericordia di Dio i genitori possono…

 

1. Modellare l'amore e la prontezza a sacrificarsi. Pensate alla vostra casa: Genitori, state dimostrando l’amore di Cristo nel vostro matrimonio e nella vostra casa? Come Cristo ha amato e servito la Chiesa (Efesini 5,25), così mariti e mogli devono amarsi e sacrificarsi l’uno per l’altro. I figli apprendono osservando. Inoltre, tollerate mancanza di rispetto o maltrattamenti tra fratelli o con il coniuge? Non correggere i figli, in modo adeguato all’età, è peccato e un’abdicazione alla chiamata genitoriale.

 

2. Stabilire ordine e le sane routine in casa. Dio non è un Dio di confusione (1 Corinzi 14,33). Le famiglie hanno bisogno di ordine, valori chiari e disciplina radicata nel Vangelo. Una casa o una routine disordinata possono riflettere una vita indisciplinata.

 

3. Esigere sottomissione all’autorità. La Parola di Dio dice ai figli di obbedire ai genitori (Efesini 6,1) ed è nostra responsabilità insegnare loro l'obbedienza. Se non riusciamo a modellare e insegnare la sottomissione all'autorità di Dio e data da Dio (Romani 13,1-7), come possiamo aspettarci che loro si sottomettano a Lui o a qualsiasi altra autorità? I genitori devono innanzitutto vivere in obbedienza alla chiamata di Dio, soprattutto nel modo in cui alleviamo i loro figli.

 

4. Comprendere che la correzione/punizione è discepolato. Correggere il peccato è una responsabilità necessaria data da Dio ai genitori. La disciplina è un atto di grazia che riorienta i cuori dei figli verso il loro bisogno di Gesù (Proverbi 13,24; Ebrei 12,7-11). Non correggere e disciplinare i propri figli non è solo disobbedienza a Dio, ma è anche una delle azioni più disamorate che un genitore possa compiere.

Non dobbiamo concentrarci solo sulla modifica del comportamento, ma aiutare i nostri figli a capire che l'obbedienza è radicata nel carattere di Dio. Ad esempio, il comandamento di non mentire è radicato nella consapevolezza che Dio è verità (Giovanni 14,6). Mentire è distruttivo (pensa alla bugia del serpente nel giardino) ma alla fine siamo chiamati a dire la verità perché, in quanto portatori della sua immagine, dobbiamo riflettere al mondo che Dio è la verità.

 

Preghiamo che i nostri figli sentano il peso del loro peccato e lottino con la loro incapacità di obbedire alla legge di Dio. Quando i figli lottano nell’amare gli altri, possiamo rivolgerci ai loro cuori e indicare loro il bisogno della grazia e del perdono di Dio. La legge di Dio è un maestro che ci conduce a Cristo per la giustificazione mediante la fede (Galati 3,24).

 

La famiglia come comunità redentiva
Paul Tripp ha scritto che “nessuno conferisce grazia meglio di un genitore che ammette umilmente di averne un grande bisogno lui stesso”.[2] La famiglia è chiamata a essere una comunità redentrice in cui i genitori mostrano il loro bisogno della grazia di Dio. In una cultura che rifugge la correzione e idolatra l'autonomia, dobbiamo amorevolmente aiutare i nostri figli a vedere la verità: hanno un problema di peccato, proprio come noi. Fin dalla nascita, vogliono naturalmente essere il loro dio, esigendo controllo e adorazione, anche nei capricci dell’infanzia. Il nostro compito è indirizzarli continuamente a Dio, affinché sia Lui al centro, non loro stessi.

 

Ma attenzione! Non siamo chiamati a crescere figli moralisti convinti di poter essere abbastanza bravi. Nessuno può amare perfettamente Dio e il prossimo—solo Gesù è stato il Figlio perfetto che l’ha fatto per noi. I genitori devono aiutarli a riposare nella perfezione di Cristo, non nella loro.

 

1. Stiamo logorando i nostri figli con pressioni inutili? Piuttosto che imporre semplicemente di smettere di peccare, dobbiamo aiutarli a riflettere: Perché hai scelto di disobbedire? Cosa avrebbe voluto Dio da te in quel momento? Qual è la tua lotta o difficoltà a seguire e obbedire Dio? Questo permette ai genitori di parlare della morsa del peccato sul cuore umano e poi della buona notizia della grazia e libertà che Cristo offre.

 

2. Stiamo modellando la nostra fede? Non si può dare ciò che non si ha. I genitori devono farsi vedere mentre si pentono, perdonano e si affidano alla grazia di Dio. Siamo ambasciatori di Cristo presso i nostri figli (2 Corinzi 5,20).

 

3. Stiamo ricordando che sia i genitori che i figli hanno bisogno della grazia? Forse non lo avete fatto bene. La buona notizia del Vangelo è che non è troppo tardi per pentirsi e abbracciare la grazia del Vangelo nel servizio come genitori. Ammettere la nostra dipendenza da Dio ci rende capaci di educare con umiltà e pazienza (Romani 3,23-24).

 

Fare il genitore è come curare un giardino: si piantano semi della verità di Dio, li si innaffia con insegnamento, correzione ed esempio, confidando che Dio faccia crescere la pianta. Mentre la cultura è una bussola rotta, la Parola di Dio e il Vangelo di Cristo sono la guida perfetta, equipaggiando i genitori per la loro chiamata, per grazia e per la Sua gloria. E non siamo soli: la famiglia è il primo luogo di discepolato, ma in Cristo abbiamo una famiglia molto più grande.

 

La genitorialità non è solo educazione, ma un processo di santificazione. Dio usa questa vocazione per crescere i genitori nella loro dipendenza dalla Sua grazia.

 

 

Della stessa serie:
“Famiglie palestre di discepolato (I). Se non nelle famiglie dove?” (29/10/2024)
“Famiglie palestre di discepolato (II). Noi in quanto figli” (4/11/2024)
“Famiglie palestre di discepolato (III). Single ma mai soli” (26/11/2024)
“Famiglie palestre di discepolato (IV). Aiuto convenevole, carne della mia carne” (2/1/2025)

 


[1] “Discussion with Paul Tripp”, Desiring God, 18 Feb. 2025, www.desiringgod.org/interviews/discussion-with-paul-tripp.

[2] P. D. Tripp, Genitori cristiani. 14 principi biblici che possono cambiare radicalmente la tua vita, Roma, ADI-Media 2017. Cfr. anche il suo L’età delle opportunità. Una guida biblica per genitori di adolescenti, Porto Mantovano (MN), Passaggio 2006, p. 33.