Di cosa si tratta? In pillole di questo: negli ultimi trent’anni è cambiato drasticamente l’atteggiamento della società americana nei confronti del cristianesimo (evangelico).
Con l’aborto in Costituzione la triade francese è impazzita.
Carson è stato a suo modo un “profeta” che, nelle diatribe degli anni Settanta e Ottanta sullo statuto e sull’interpretazione della Bibbia, ha difeso e sviluppato la posizione evangelica classica nel mondo accademico e non solo.
Le elezioni sono sempre un fatto importante: benché spesso si dica che gli equilibri del mondo stanno cambiando, l’America resta una super potenza e quello che succede alla Casa Bianca ha impatto su tutto il mondo.
La libertà religiosa e diritti umani devono essere una priorità sia nelle agende internazionali, sia nelle prospettive locali o nazionali.
È possibile avere un’idea dello stato di salute in cui versa il cristianesimo globale? Delle sue tendenze, delle sue direzioni e delle sfide a cui è soggetto?
Lo Stato italiano ha dato seguito alla direttiva istituendo il Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani per il periodo 2022-2025.
Anche se non esiste un obbligo per prendere posizione su ogni evento pubblico e avere opinioni su tutto (Sal 131,1), ci sembra opportuno sintetizzare qui alcuni elementi della nostra riflessione nei confronti della questione medio orientale come espressione del nostro impegno a pensare e vivere biblicamente ogni ambito della realtà.
Il caso della Räsänen non è il solo di questo genere e la questione non riguarda solo l’Europa. Il confine sottile tra libertà di parola e incitamento all’odio è un campo di gioco su cui la comunità LGBQT+ si sta battendo molto negli ultimi anni cercando di ridefinire i limiti e di ridimensionare drasticamente la libertà fondamentale di parola.
Kampen è un altro esempio di come la formazione evangelica stia cambiando.
La “sindrome di De Luca” è molto diffusa. Essa dice che noi siamo i migliori, i più furbi ed intelligenti. Il problema sono gli altri e per questo vanno denigrati in modo sarcastico. Intanto non molto cambia se non far crescere il tasso di rabbia e di scurrilità del linguaggio pubblico.
Nouwen è figlio del Concilio Vaticano II. La vita e il ministero di Nouwen hanno enfatizzato l'apertura verso tutti e hanno sottovalutato alcuni insegnamenti dogmatici della Chiesa cattolica romana senza condannarli esplicitamente.
Quale pastore evangelico sarebbe critico nei confronti di una spiritualità che cerca di vivere l'intimità con Dio attraverso le discipline della preghiera, della solitudine e del silenzio, del discernimento del cuore, del servizio alla comunità e della missione per Cristo?
Brandizzo è l’Italia, in un certo senso siamo tutti noi: irrequieti, furbi, avidi. Non è solo il problema del capo-squadra, ma dei nostri cuori. Quante Brandizzo viviamo tutti giorni? Non nei suoi esiti tragici, ma nei suoi processi malati?
Di fronte alle sirene delle unità inter-religiosa di cui la “Giornata per la Fratellanza Umana” è figlia, è meglio restare fedeli a Colui che disse “Io sono il Signore Dio tuo, non avere altri dii al di fuori di me” (Esodo 20,1-4). Questo Dio, il solo e vero Dio e Padre, si è rivelato nella Persona del Figlio incarnato, il Signore Gesù, e nell’invio dello Spirito Santo, terza Persona della Trinità. Questa è la fede una volta e per sempre tramandata ai santi (Giuda 4).
Che cosa è necessario per la società europea per massimizzare la libertà degli individui e contemporaneamente massimizzare l'accoglienza per i credenti/comunità religiose, minoritarie o meno?
Per il teologo, infatti, la chiesa non è destinata a sparire, né a diventare irrilevante nella cultura americana, ma anzi, se pronta al cambiamento, potrà soccorrere le ferite che presto si apriranno di una cultura che tende alla radicale secolarizzazione eliminando ogni assoluto morale e puntando sull’individualismo sfrenato che frammenta ed atomizza la società.
Domanda: perché il funerale dell’evangelico più conosciuto degli ultimi anni è stato celebrato nel luogo di culto cattolico per eccellenza?
L’Europa, gli Stati Uniti e l’America Latina rappresentano casi in cui la riduzione e lo spostamento si accavallano. Infatti, sebbene la percentuale di persone che si dichiarano cristiane tra gli autoctoni diminuisca, i movimenti migratori contribuiscono all’espansione del cristianesimo, soprattutto in Europa e USA, tra persone provenienti dal Sud del mondo.
Una lettura autocritica ha portato infatti Keller a non puntare il dito semplicemente contro fattori esterni come la secolarizzazione e la modernità in generale, ma a guardare con schiettezza ai problemi interni su cui la chiesa americana si è aggrovigliata.
C’era una volta l’Europa cristiana (che bello!); ora non c’è più (aiuto!). Che fare visto che il futuro è incerto?
Forse pensate che la persecuzione dei cristiani nel mondo occidentale sia una questione del passato. I cristiani non sono perseguitati in Occidente oggi, giusto?
Sarebbe bello se la falsa narrazione cambiasse da quella della disperazione a quella dell'incoraggiamento per ciò che Dio sta facendo in Italia, in modo che quando Dio porta altri operai in questo campo, essi arrivino pronti a servire umilmente e desiderosi di investire nel rafforzamento di progetti esistenti come questo.
Il tema del pluralismo culturale viaggia sempre più vacillanti su una sottilissima linea di equilibrio dove, spesso accade di inciampare da una parte o dall’altra.
Anche in Italia la missione deve uscire da modelli unidirezionali e scoprire la circolarità dove tutti danno e ricevono affinché l’acqua dell’evangelo zampilli nelle fontane delle chiese e irrighi la terra intorno a noi.
La chiesa evangelica è una famiglia globale ed è giusto ascoltare con attenzione tutti le sue voci, anche quelle critiche.
L’incoronazione di un re o regina della Gran Bretagna ha una liturgia antichissima e storicamente legata alle radici di quel Paese, fortemente connessa all’idea, precedente alla Riforma protestante, del ruolo del re come capo divinamente istituito dello Stato e della Chiesa anglicana.
Visto dall’Italia, questo documentario è utile per capire sia come siamo percepiti da chi ci guarda con occhio completamente estraneo ancorché viziato da chiavi di lettura riduttive e molto pregiudizevoli.
E’ interessante che, in Occidente, le notizie da Kigali non abbiano ricevuto alcuna copertura mediatica, sia nella stampa secolare che in quella religiosa. Il solito occhio cieco di chi non vuole vedere la crescita del movimento evangelicale nel mondo o prova imbarazzo di fronte a prese di posizione che non sono “politicamente corrette”, ma biblicamente solide?
Chiunque abbia incontrato George Verwer negli ultimi trent’anni in occasione di conferenze o incontri vari, lo ricorda così: col suo giubbino-mappamondo indossato mentre sollecita preghiere per l’India, per le navi missionarie, per i progetti evangelistici nelle aree più sperdute e difficili.