Italia-Europa A/R. Impressioni dallo European Leadership Forum
Lo European Leadership Forum (ELF) è una piattaforma straordinaria che riunisce leader evangelici da tutta Europa per essere equipaggiati e ricevere rinnovamento spirituale. Questo incontro annuale, giunto alla sua 23ª edizione, ha offerto un'opportunità unica per affrontare le sfide ministeriali e trovare nuove ispirazioni per il futuro. Quest’anno oltre 900 leader, provenienti da 53 nazioni - ognuno con il proprio bagaglio unico di esperienze e difficoltà - si sono riuniti dal 17 al 22 maggio a Wisła, in Polonia, motivati dall’impegno comune di essere un veicolo per la proclamazione del Vangelo
Una parte dei partecipanti era in cerca di ispirazione creativa per la propria comunità, altri volevano stabilire connessioni a livello continentale, altri ancora cercavano strumenti e materiali di formazione non avendo accesso adeguato nelle loro denominazioni o nei loro paesi di provenienza. Non pochi erano alla ricerca di sollievo dal “ministry burnout”, una forma di esaurimento e inaridimento che rappresenta un fenomeno sempre più frequente tra coloro che sono costantemente impegnati nella proclamazione del Vangelo.
Partecipare all’ELF è stata per me un'esperienza incredibile e arricchente. Camminare tra i corridoi e incontrare persone provenienti da diversi angoli d’Europa è stato come aprire un libro di storie vive e pulsanti. Ogni incontro, ogni conversazione è stata un'opportunità per scoprire nuove culture e condividere esperienze di fede. Provo a riassumere la mia esperienza in tre istantanee:
Un mosaico di storie
Assaporare i pasti insieme, sedersi e discutere delle meraviglie che Dio sta facendo nei nostri rispettivi Paesi è stato un momento di grande connessione. Ascoltare l’esperienza di un pastore trasferitosi dalla Russia meridionale in Austria e trovatosi ad aiutare i profughi Ucraini, condividere la storia di una sorella dal Libano impegnata a portare avanti la gestione di una casa editrice nel suo Paese, sono solo due esempi di come Dio operi potentemente in contesti diversi, ma con uno scopo comune. Questi momenti ci hanno permesso di gioire nell’avere una visione condivisa di ciò che Dio può realizzare nelle nostre città. Ci siamo incontrati nel mezzo delle nostre storie per riscoprire che siamo parte di una storia più grande.
La collaborazione come chiave
Guardarsi allo specchio e rivolgere l’attenzione verso il nostro Paese è stato inevitabile. L'Italia è un terreno difficile: la storia e la cultura del nostro paese presentano sfide uniche per la diffusione del messaggio biblico. Tuttavia, come popolo trasformato dall’Evangelo, proprio in queste difficoltà risiede la nostra opportunità, di crescere e sviluppare una cultura della collaborazione tra le chiese evangeliche e tra i credenti. È cruciale che, come comunità di credenti, ci uniamo non solo in preghiera ma anche in azioni concrete per superare queste barriere. La collaborazione non è solo un'opzione, ma una necessità per affrontare le sfide che incontriamo come popolo. Quando lavoriamo insieme, condividiamo risorse e idee, e impariamo gli uni dagli altri, e l'European Leadership Forum ci ha fornito sicuramente gli strumenti e l'ispirazione per farlo.
Una visione comune
Il cuore dell'ELF è il suo impegno a non lasciare nessun leader da solo, essere "un ponte che collega i bisogni dei leader locali e le risorse globali di Dio". Questa affermazione, ripetuta spesso durante l'evento, sottolinea l'importanza dell’essere una comunità e del supporto reciproco tra i leader evangelici. Una delle peculiarità dell’ELF è quella di fondare la forte spinta all’unità e all’impegno comune su una base biblicamente solida e attenta a rimanere fedele alla Scrittura per affrontare le sfide della nostra epoca. La missione dell'ELF è chiara: "unire, equipaggiare e sostenere i leader evangelici per rinnovare la chiesa ed evangelizzare l'Europa”.
Per me è stato incredibile vedere che le differenze culturali erano punti di forza e che la collaborazione e la fede comune si univano col desiderio di avere un impatto duraturo sull'Europa e oltre. Questa esperienza ci ispira sicuramente a tornare alle nostre comunità con rinnovato entusiasmo e visione, sapendo che non siamo soli nel nostro cammino e sfide.
Il nostro impegno sarà, quindi, quello di tornare alle nostre realtà locali con una prospettiva rinnovata, pronti a fare la differenza coltivando la cultura della collaborazione. Siamo chiamati a essere portatori di speranza – sì, proprio in quel posto ostile dove Dio ci ha chiamati a servirlo – e a lavorare non solo per le nostre comunità, ma per l’avanzamento del Regno di Dio in Italia, in Europa, nel mondo.
Che il nostro cammino, la nostra testimonianza siano caratterizzati da una cultura della collaborazione, mentre continuiamo a lavorare non per portare avanti il nostro progetto, ma per la gloria di Dio!