Dobbiamo chiederci se siamo disposti a rivedere le nostre tradizioni alla luce delle Scritture come nostra autorità ultima e se siamo disposti a cambiare di conseguenza.
L'analisi sociologica di Marzano è molto utile e, sotto ceri aspetti, illuminante perché dà voce agli stessi protagonisti e vittime di questo sistema. Ma, ovviamente, non tocca la radice del problema, come nessuna semplice analisi metodologica può veramente farlo. La domanda da porsi è: qual è la comprensione che la chiesa di Roma ha di se stessa?
È come se all’Areopago, Paolo, dopo aver parlato agli ateniesi della statua dedicata al dio sconosciuto, avesse continuato il discorso invitando gli astanti a proporre le loro filosofie come vie legittime per conoscere quest’entità ignota senza però polemizzarle alla luce del messaggio del vangelo
In altri Paesi, i crimini degli abusi sono stati scoperchiati. In Italia ancora no.
Il tema tragico degli abusi riguarda tutte le istituzioni, anche le chiese evangeliche. Mentre si invoca trasparenza da parte della chiesa cattolica, le chiese evangeliche, le opere e le istituzioni evangeliche dovrebbero promuovere la cura e il risarcimento delle vittime e la pulizia interna.
Mentre Fiducia supplicans mette in atto la cattolicità della chiesa, Gestis verbisque dà voce alla romanità della medesima.
Molto religiosa sì, ma cristiana no. Per aver impedito la libera circolazione della Parola di Dio per secoli, Roma era terra di missione in senso evangelico.
L’analisi di Blocher dell’ecclesiologia cattolica dovrebbe essere letta e studiata da tutti gli evangelici che ambiscono a “dialogare” col cattolicesimo ad ogni livello: locale, nazionale ed internazionale.
Da sistematico, lo sforzo di Blocher è di penetrare l’ecclesiologia cattolica, non soltanto affastellando dati, ma sviscerandone la struttura interna e cercando di coglierne i collegamenti che legittimano l’alta concezione che la chiesa di Roma ha di sé.
Considero Henri Blocher tra i primi quattro teologi sistematici evangelici viventi, insieme a John Frame, Paul Wells e Pietro Bolognesi.
E’ uno scaltro gesuita che sta portando la sua chiesa verso la forma più cattolica che abbia mai avuto, ma non verso l’evangelo di Gesù Cristo.
Riuscirà la sacramentalità a ridare fiato all’omelia cattolica che Trento ha relegato in cattività? Difficile dirlo.
Per il papa, la chiesa è un “ospedale da campo” dove tutti sono accolti e curati, senza porre condizioni di ingresso alcune.
Un ragazzo ucraino ha chiesto a Papa Francesco: "Ci può spiegare come si fa la pace?". Che meravigliosa opportunità di proclamare la vera pace che possiamo sperimentare in Cristo... Ma questa non è stata la risposta del Papa.
La metafisica tradizionale è riuscita nel tempo ad assorbire tutti gli orientamenti emersi nel corso del tempo, anche quelli che all’inizio sembravano contrastanti al suo assetto del momento.
A due anni dall'inizio del percorso, tuttavia, non è ancora chiaro quali saranno le implicazioni della sinodalità per la Chiesa cattolica romana e per i suoi fedeli, dal momento che le domande chiave rimangono senza risposta.
Efficacissimo il titolo: “fermo restando il primato della cattedra di Pietro”. Qualunque cosa “sinodale” voglia dire, tutto può muoversi tranne il primato di Pietro che deve stare “fermo”. Sembra che tutto possa entrare nella dinamica sinodale (diaconato femminile, accettazione della comunità lgbtq+, idea di chiesa come tenda aperta dove tutti sono “fratelli”, ecc.) fatto salvo il papato che rimane intoccato.
La “Chiesa sinodale” vuole rispecchiare sia il Concilio di Trento, sia il Vaticano II. Vuole mantenere la forma gerarchica e aggiungere quella partecipativa. Vuole essere sia teologica, sia sociologica. Vuole essere sia magisteriale, sia inclusiva e in ascolto a tutti. La sinodalità sembra essere l’ultima frontiera dell’et-et cattolico: essere tutto e il suo contrario allo stesso tempo.
Oggi, la venerazione delle reliquie continua a far parte del nucleo della teologia e della pratica devozionale cattolica romana.All'epoca della Riforma protestante, la venerazione delle reliquie era una delle questioni più dibattute nella Chiesa.
L'indicazione del nome "Giovanni XXIV" getta luce sul ritratto preferito del Papa del futuro. Vale la pena notare i possibili nomi a cui non ha fatto riferimento e quello che ha usato durante l'intervista.
“Riforma” è una delle parole più in voga nel cattolicesimo degli ultimi anni. Forse solo “sinodalità” e “misericordia” la superano per numero di volte in cui viene usata. Sotto il pontificato di papa Francesco, la discussione intorno alla riforma ha conosciuto un’accelerazione prima sconosciuta
Dopo aver raccontato la sua esperienza di persona nata in una famiglia cattolica e poi diventato credente in Gesù Cristo, Moreno ha ricordato che l’interesse per l’evangelo è nato con la lettura del vangelo di Giovanni. La lettura e l’incontro con la Parola di Dio hanno suscitato la fede. Qui di seguito alcune domande poste a Moreno e la sintesi delle sue risposte.
Al funerale di Murgia, il cattolicesimo sembra aver perso la sua capacità di difendere i suoi presidi “romani” per scioglierli nel suo avvolgimento “cattolico”. Murgia era queer, la chiesa di Roma del “fratelli tutti” e che l’ha assorbita è diventata anch’essa queer? Ma una chiesa queer è una chiesa che può dirsi ancora cristiana?
Dopo “Fratelli tutti”, l’enciclica di papa Francesco sulla fraternità universale, si potrà ancora evangelizzare dicendo che, a causa del peccato, non siamo tutti fratelli senza causare shock e reazioni oltremodo negative? Se siamo già tutti fratelli perché figli dello stesso Dio, quali saranno le implicazioni di lunga durata sulla testimonianza evangelica che vuole essere fedele non alla sensibilità universalista della “correttezza bergogliana”, ma al messaggio biblico dell’evangelo di Gesù Cristo?
La Riforma non è conclusa, l’evangelo è ancora al centro della controversia con Roma e tutti quelli che vogliono stare fermi nella verità devono capire che cosa il cattolicesimo crede e promuove. L’unità a cui aspiriamo è l’unità del popolo di Dio, sotto la signoria di Gesù Cristo, e non una generica unità del genere umano sotto Roma.
Ratzinger è morto a fine 2022, ma ieri anche la sua ombra si è ulteriormente allontanata dal Vaticano.
La radicale differenza con la fede evangelica non inficia affatto l’utilità e l’importanza del dialogo. Quando si possiede una chiara identità non c’è d’aver paura del confronto con altre comprensioni. Solo un atteggiamento settario sfugge al dialogo.
Pascal non è mai stato organico alla chiesa di Roma, ma ha sempre avuto un suo posizionamento critico per non dire conflittuale.
Il RSLN è un think tank che sta aiutando il mondo evangelico a sviluppare una lettura del cattolicesimo che sia fedele alla Bibbia ed in linea con quella che il mondo evangelico ha elaborato nel corso della storia incentrata sul “solo Cristo” e sulla “sola Scrittura”.
Chiesa sinodale, cammino sinodale, processo sinodale, sinodaliità. Si sta preparando un nuovo cammino per la Chiesa cattolica romana e questo cammino ha a che fare con la sinodalità. Si tratta di un nuovo modo di fare chiesa. È una nuova ecclesiologia.