Dov’è ora il Papa?

 
 

Papa Francesco, capo della Chiesa Cattolica, è morto lunedì 21 aprile alle ore 7:35 a causa di un ictus. Aveva 88 anni ed era malato da tempo. Ora si discute sul suo pontificato. Nell’annuncio ufficiale del cardinale Kevin Farrell è stato detto che è "tornato alla casa del Padre”. E’ lì veramente?  


Pur riconoscendo che solo il Signore conosce i cuori degli uomini, e che nessuno può arrogarsi il diritto di giudicare questioni che appartengono esclusivamente a Dio e alla Sua sovranità, possiamo tuttavia fare alcune osservazioni basate su ciò che sappiamo, abbiamo visto e conosciuto durante il suo pontificato.


Nel 2018, Papa Francesco visitò una parrocchia nella periferia di Roma, rispondendo alle domande dei bambini che frequentavano il catechismo. Un bambino, visibilmente angosciato, raccontò al Papa che suo padre, recentemente scomparso, era ateo e non credente, ma aveva fatto battezzare i suoi figli. “Dov’è mio padre ora?” chiese il bambino. “È in paradiso?”


Rivolgendosi all’intera platea, Francesco rispose: “Suo padre non era credente, ma ha fatto battezzare i suoi figli. Aveva, dunque, un cuore buono. E come vede Dio, che è padre, un uomo come il padre di questo bambino? Pensate che il cuore di un padre possa abbandonare un altro padre e respingerlo? Credete questo?” “No!” rispose la folla. Il Papa rassicurò quindi il bambino che suo padre era in paradiso e lo invitò a pregare e a parlare con lui.


Questo episodio rimarrà famoso nel pontificato di Francesco perché esprime chiaramente la spiritualità e la teologia che lo hanno caratterizzato. La risposta del Papa è rimasta “cattolica” nel senso che ha enfatizzato la “bontà” del cuore umano e i meriti acquisiti permettendo ai suoi figli di accedere ai sacramenti, come il battesimo. La risposta è stata anche l’incarnazione del messaggio dominante del suo pontificato, espresso nell’enciclica del 2020 “Fratelli tutti”.


Il pontificato di Francesco ha infatti ridotto alcuni aspetti tradizionali del cattolicesimo romano, come l’accento sulla gerarchia e il sistema sacramentale, scegliendo invece di abbracciare ciò che lui stesso definiva “missione”. Questo termine indicava la capacità di attrarre chi è al di fuori della Chiesa, includendo non praticanti, non credenti e membri di altre denominazioni.

Su questioni come divorzio, unioni omosessuali e stili di vita non cristiani, il suo approccio è stato altrettanto ambiguo. Evitando di affrontare la dottrina, Francesco ha preferito un atteggiamento di inclusione e non giudizio, sintetizzato nella sua celebre frase: “Chi sono io per giudicare?”


Dovremmo accompagnare la morte di qualsiasi individuo con compassione e dignità. Allo stesso tempo, non dobbiamo perdere di vista le verità centrali del Vangelo. Papa Francesco, nonostante le sue riconosciute preoccupazioni umanitarie, ha proclamato un messaggio fondamentalmente in contrasto con il Vangelo biblico – un messaggio che non affermava la salvezza per sola grazia, per sola fede, in Cristo soltanto, secondo la sola Scrittura.

Francesco stesso ha pubblicamente affidato la sua anima a un altro mediatore oltre a Cristo, sottolineando una profonda frattura teologica che non possiamo e non dobbiamo trascurare, nemmeno nei momenti di lutto e di riflessione.


Mentre molti cattolici piangono la perdita del loro leader e del cosiddetto Vicario di Cristo, gli evangelici possono mostrare amore e compassione per i loro amici e familiari cattolici annunciando il vero Vangelo, che è ancorato alla morte e alla risurrezione di Cristo.

È un Vangelo che non ha bisogno di altri mediatori, perché Cristo non lascia mai il suo trono alla destra del Padre, non ci sono mai fasi di “sede vacante”, ma dal suo trono intercede per noi senza bisogno di altri vicari per amministrare i suoi doni di grazia.


N.B. Questo articolo è tradotto e adattato da: https://baptistcourier.com/2025/04/the-pope-has-died-where-is-he-now/