La vera azione politica, per Paolo, è la pacificazione: abbattere muri, superare nazionalismi, cercare strade di riconciliazione
Molte membra, diverse funzioni, ma un solo Corpo e un solo Spirito. Questa verità è e deve essere applicabile a ogni membro della chiesa, compresi coloro che vivono una disabilità. La chiesa ha la responsabilità di fare in modo che questa realtà si realizzi.
È evidente, infatti, che il mondo evangelico abbia la necessità di vivere un processo importante di maturazione nell’ambito della politica.
Il credente è chiamato a testimoniare anche nel sociale e nella politica, non per conquistare potere ma per servire. Militare significa agire per il bene comune con giustizia, verità e amore, senza cedere a logiche di dominio.
Grazie a Cristo e nella potenza dello Spirito Santo è possibile ‘mortificare’ l’impulso peccaminoso della rabbia.
Non importa quale sia la tua professione o il tuo ruolo: ciò che conta è come lo vivi in risposta alla chiamata di Dio per te.
Ora si fa largo l’idea del corpo femminile come “proprietà diffusa”.
Il professor Bolognesi ha guidato questa edizione greca di Somnium, nella quale ha invitato l’uditorio degli affezionati studenti vacanzieri a riscoprire la propria “vocazione svagale” alla luce della parola di Dio.
La Scuola del cuore richiama all’unitarietà di educazione e istruzione, vissuto personale e sociale, famiglia e comunità, scuola e vita.
L'intelligenza artificiale permette di farci dialogare con chiunque. Se prima si poteva chattare con Padre Pio e altri santi adesso si può parlare addirittura con Gesù.
Quando si tratta di questioni bioetiche in Italia, si entra sempre in un campo di vuoti legislativi, confusione burocratica e radicalizzazioni ideologiche.
57 anni fa, una coppia di giovani missionari svizzeri, Paul e Gertrud Stilli, fecero visita alla mia famiglia portando il vangelo. Fu una visita che segnò uno spartiacque.
E' una dipendenza caratterizzata dal bisogno irrefrenabile di giocare, che porta a perdere il controllo delle proprie azioni, un bisogno sempre costante di investire somme crescenti di denaro, allungare il tempo passato a giocare e, infine, all'illusorio tentativo di recuperare le perdite.
Una volta che non si bilanciano più le intenzioni dei singoli con un quadro relazionale (coppia di padre e madre) e con gli interessi del bambino, ci si espone alla tirannia e ai capricci degli adulti.
In mezzo a queste tragedie non possiamo fare a meno di chiederci cosa stiamo facendo per l’educazione sentimentale dei nostri figli.
Pregando instauriamo e rafforziamo la nostra relazione con Dio, a tutti gli effetti una relazione padre-figlio/a.
L’identità cristiana non si esaurisce in un ruolo o in un compito. Ogni credente vive una vita “multivocazionale”: è figlio/a, marito/moglie, padre/madre, lavoratore, cittadino, membro della chiesa.
Ogni parola che “sentiamo” da Dio deve essere verificabile nel contesto, nel carattere di Dio, e nel Vangelo.
Il diritto all'adozione a qualunque costo come idea fissa che trascura ogni altro problema, come un boomerang, prima o poi potrà rivoltarsi contro il padre/madre e il figlio.
Se si pensa alla famiglia all’italiana, si immaginano subito nuclei familiari numerosi con vecchi e bambini, zii e cugini, padri e madri che mangiano e parlano con gusto.
La chiesa è un luogo in cui si può sperimentare una vera comunione che va oltre gli interessi condivisi. Anche i nostri bambini possono beneficiare ed essere benedetti da questa controcultura.
Nella sua complessità relazionale, organizzativa, sociale, vocazionale il lavoro può e deve essere rivisto alla luce della Scrittura.
Il desiderio di voler vivere per sempre è legittimo, ma la soluzione alla morte non può essere data dalla scienza, né da altre comprensioni che non si fondano sul vangelo.
L’accesso ai social risponde alla domanda: chi sono io? Chi sono io nel mondo? Chi sono io tra gli altri?
Tutti, in qualche misura, abbiamo sperimentato il peso di emozioni distorte, represse o esagerate in noi o nelle persone attorno a noi, vicine e anche amate.
La vita cristiana non è regolata da un codice morale impersonale da mettere in pratica, ma da un Salvatore e Signore personale che ha rivelato la sua volontà nella Bibbia, che ha compiuto tutto ciò che era richiesto dalla legge, che ha pagato il prezzo per il nostro peccato e che, con il suo Spirito, abita in noi e ci rende parte della chiesa, guidando le nostre vite nei suoi sentieri.
Come comunità di credenti, la chiesa, per quanto imperfetta, è comunque la nostra casa spirituale dove trovare comunione e sostegno.
"Quardiamo a questo nuovo 2025 non con impegni a mezza via tra romantico entusiasmo e obiettivi autoimposti, ma sfidati dalla misericordia di Dio ad un impegno, un progetto di vita integro e complessivo.
Solo la Scrittura rivela le parole divine necessarie per la vita, anche per ambiti di vita apparentemente lontani dalla sfera religiosa.
Cristo è il modello supremo di amore, sacrificio e servizio. Guardando a Lui, possiamo trovare la forza e la guida per vivere i nostri ruoli matrimoniali con fede e obbedienza.