Famiglie palestre di discepolato (VI). Il sacerdozio regale nella famiglia e oltre

 
 

In un tempo in cui la vocazione è spesso identificata con la carriera o con ruoli “ministeriali”, è necessario recuperare una visione più biblica e ricca: ogni cristiano è chiamato da Dio a vivere per la sua gloria in una pluralità di vocazioni. Famiglia, lavoro, cittadinanza, chiesa: tutto è campo per la crescita spirituale. Alla fine di un percorso “Famiglie: palestre di discepolato”, le nostre chiese a Roma hanno esplorato come la chiamata a essere “sacerdozio regale” (1 Pietro 2,9) si esprima concretamente nella vita familiare. Cosa significa vivere in modo regale, profetico e sacerdotale a casa? E cosa succede quando smarriamo il centro della nostra vocazione familiare?

Una vita, molte vocazioni
L’identità cristiana non si esaurisce in un ruolo o in un compito. Ogni credente vive una vita “multivocazionale”: è figlio/a, marito/moglie, padre/madre, lavoratore, cittadino, membro della chiesa. Dio ci chiama a vivere ciascuna di queste sfere per la sua gloria con Lui al centro di tutto. “Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcunché, fate ogni cosa alla gloria di Dio” (1 Corinzi 10,31). Spesso però capita che una vocazione prenda il sopravvento: il lavoro diventa il centro, oppure la famiglia assorbe tutte le energie, diventando un idolo. Questo squilibrio può bloccare la crescita spirituale, generare ansia, paragoni, o trascurare altri ambiti di responsabilità.

 
 

La trasformazione del cuore e la ridefinizione delle priorità
Quando il Vangelo trasforma il nostro cuore, anche la percezione delle vocazioni cambia. Cristo diventa il centro, e tutte le nostre chiamate ricevono nuova direzione. Non viviamo più per soddisfare i nostri desideri o guadagnarci un’identità, ma per riflettere la gloria di Dio in ogni ambito: la nostra gestione del tempo, delle energie e dei nostri affetti. In ogni vocazione — famiglia, lavoro, chiesa, società — siamo chiamati a crescere in tre direzioni:

  • Regale: esercitare responsabilità, ordine, guida e protezione.

  • Sacerdotale: intercedere, curare, coltivare relazioni, creare un clima di grazia.

  • Profetico: parlare la verità di Dio, correggere con amore, testimoniare il Vangelo.

Questa triplice chiamata si applica anche alla casa e nella famiglia. Il marito e la moglie, i genitori, i figli, i fratelli — tutti i credenti sono chiamati a vivere da popolo del Re Cristo nel contesto domestico.

 
 

Crescere insieme nella vocazione familiare
Durante il nostro percorso, abbiamo invitato ogni partecipante a riflettere su come sta vivendo la propria vocazione familiare. È stato un esercizio di onestà e di crescita. Nessuno di noi incarna perfettamente ogni aspetto della nostra chiamata — regale, sacerdotale e profetica — ma riconoscere dove siamo più forti, grazie allo Spirito di Dio e le esperienze Dio ci ha dato e dove siamo carenti, è già un passo verso la maturità. 

 
 

Abbiamo anche osservato insieme come uno squilibrio possa generare tensioni nella vita familiare e domestica. Pensiamo, per esempio, a una casa in cui né il marito né la moglie vivono la dimensione regale della vocazione. Senza un sano senso di guida e responsabilità, la famiglia può facilmente cadere nel disordine.

Le decisioni importanti vengono rimandate, la routine è confusa, e i figli crescono senza limiti chiari o confini sicuri. In un contesto così, i genitori possono sentirsi sopraffatti, e i figli — anche se inconsapevolmente — possono avvertire l’assenza di autorità come una forma di abbandono.

Oppure immaginiamo una coppia che vive in modo molto sacerdotale, con grande cura, empatia e ascolto, ma che trascura le dimensioni regale e profetica. In un ambiente così, può regnare un clima di amore, ma senza correzione, senza guida chiara e senza insegnamento deciso.

I figli, se non vengono istruiti nel rispetto, nell’obbedienza e nella responsabilità, rischiano di crescere con l’idea che tutto ruoti attorno a loro, senza imparare a vivere come parte di una comunità. La casa può diventare un luogo dove la disobbedienza viene tollerata, e dove la grazia non è mai accompagnata dalla verità e correzione.

Queste situazioni non sono rare — e non devono portarci allo scoraggiamento. Piuttosto, ci aiutano a vedere dove abbiamo bisogno di crescere attraverso l’aiuto dello Spirito Santo e la Parola di Dio. E ci ricordano che Dio non ci chiama a svolgere un ruolo perfetto, ma ci invita a essere trasformati a immagine di Cristo, che è insieme Re, Sacerdote e Profeta. È fondamentale ricordare che Dio non solo ci chiama, ma ci sostiene. La stessa grazia che ci ha uniti a Cristo ci accompagna nella fatica e nella crescita.

Come può la chiesa aiutare?
Abbiamo concluso la sessione riflettendo insieme: come possiamo, come chiese, aiutare ogni membro a crescere nella propria vocazione familiare? E in quali aree possiamo migliorare? E se è vero che la chiesa è il luogo dove impariamo a portare i pesi gli uni degli altri, è anche vero che dobbiamo assumerci responsabilità spirituali personali nella nostra casa. La famiglia è una palestra di discepolato, e la chiesa è il corpo dove ci alleniamo insieme. 



Della stessa serie:

“Famiglie palestre di discepolato (I). Se non nelle famiglie dove?” (29/10/2024)

“Famiglie palestre di discepolato (II). Noi in quanto figli” (4/11/2024)

“Famiglie palestre di discepolato (III). Single ma mai soli” (26/11/2024) 

“Famiglie palestre di discepolato (IV). Aiuto convenevole, carne della mia carne” (2/1/2025)

“Famiglie palestre di discepolato (V). Genitori testimoni della grazia” (20/2/2025)