Per parte cristiana, lo scienziato e teologo evangelico Alister McGrath, nel suo libro L’illusione di Dawkins (2007) aveva denunciato il fondamentalismo ateo di Dawkins mostrandone i pregiudizi anti-religiosi e l’approccio tutt’altro che scientifico.
Il rapporto tra fede e scienza/e ha scandito la storia del cristianesimo e si trova ad un crocevia sempre nevralgico del pensiero cristiano.
Per quanto acuto sia lo scoramento di fronte alle regressioni attuali dell’Occidente, l’impegno di tenere alta la Parola della vita non deve mai venir meno.
Restano aperte le sfide su come usare i media e su come non essere sopraffatti dall’era della spettacolarizzazione. Il punto di partenza, tuttavia, deve essere la riappropriazione della forza del messaggio del Vangelo: lo spettacolo più bello in assoluto.
Non c’è più tempo da perdere! L’Europa ha bisogno di una nuova generazione di apologeti!
Per trasmettere la fede, non sono né necessari, né utili spazi di privilegio nella scuola statale.
Che l’Italia non sia mai nei primi posti delle classifiche sulla lettura è ormai risaputo. Eppure alcuni dati mostrano tendenze in miglioramento. L’interesse rinnovato nella lettura trova gli evangelici in linea con la situazione generale o li vede come eccezione?
Nessun cristiano può dirsi escluso dal diritto-dovere di imparare come si studia la parola di Dio e, più in generale, dovrebbe sempre ritenersi in un processo continuo di formazione.
Dieci articoli raccontano una piccola storia, ma comunque significativa. Essa incoraggia a investire nella cultura evangelica a cui LC vuole dare voce.
Vero è che bisogna imparare a danzare sotto la pioggia, ma prima o poi la tempesta arriva e bisogna prepararsi per tempo.
Senza la resurrezione di Gesù Cristo, la politica scade nel ping-pong tra destra e sinistra. Sia l’una che l’altra sono forme sclerotizzate della politica. Alla loro radice, c’è l’elevazione idolatrica di un aspetto della realtà (o l’inizio o la fine) sugli altri.
Come si sono posti gli evangelici di fronte a questa polarizzazione?
Al cuore della visione postumana c’è una profonda esigenza di avanzamento e potenziamento dell’essere umano e la Scrittura risponde a questo bisogno attraverso la redenzione di Gesù Cristo e la potenza dello Spirito Santo ed è compito della chiesa “rendere perfetto ogni uomo in Cristo” (Col 1,28).
La cultura cattolica non è in grado di dare alternative praticabili alla vita della gente e consegna la società al cancro della cultura mafiosa basata sulla prevaricazione, la violenza, la sudditanza.
Anche la chiesa è un gruppo sociale e non possiamo ritornare a una divisione non biblica tra laici e clero, ma dobbiamo condividere il peso e le difficoltà della vita comunitaria come parte attiva.
Le vicende che hanno visto coinvolti la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il suo decennale compagno Andrea Giambruno hanno sollecitato riflessioni di ogni tipo: dal politico al gossip, dall’ipotesi di reato per molestie al problema culturale fino alla legittimità di alcune pratiche dei media.
Il paradosso italiano è che, nonostante secoli di cultura cattolica formalmente e retoricamente pro-famiglia, l’Italia sia una nazione scarsamente family-friendly: poca attenzione alle giovani coppie, pochi investimenti sulla natalità, poca cultura della famiglia.
Piana è stato un eticista cattolico aperto ed interessato ad esplorare nuovi e diversi territori, pur non affacciandosi mai al pensiero evangelico. Il suo è stato un tentativo di “aggiornare” l’etica cattolica aprendone la sintesi, ma rimanendo dentro l’alveo tracciato dalla teologia morale romana.
Dalla Caduta di Adamo ed Eva, che peraltro si consuma attorno e tramite il cibo, il nostro rapporto con il cibo si è problematizzato. Il cibo proibito è stato presentato (ingannevolmente) come divinizzante, e il cibo proibito è stato consumato sovversivamente. Si è trattato del primo caso di "mangiare male". E questa ha portato noi ad avere una sorta di "disordine alimentare" universale o, meglio ancora, un rapporto disordinato con il cibo.
Il cristianesimo, per Vattimo, è "una dottrina che ha la sua chiave di volta nella kenosis di Dio e dunque nella salvezza intesa come dissoluzione del sacro naturale-violento
Viviamo in un’epoca segnata dalla proliferazione dei Masterchef, di Cannavacciuolo che prende a sberle i cattivi cuochi, del cibo come fonte primaria della propria identità. “Noi siamo ciò che mangiamo” è una citazione di Feuerbach che si può ascoltare praticamente in ogni dove.
Sinteticamente il LifeComp descrive l’autoregolazione come “la consapevolezza e gestione di emozioni, pensieri e comportamento” e la articola in tre elementi che sono l’autoconsapevolezza, l’autocomprensione e l’autoefficacia.
Il sacerdote olandese Henri Nouwen (1932-1996) è molto popolare tra i cattolici e i protestanti di tutto il mondo. Ha scritto più di quaranta libri che sono stati tradotti in molte lingue. Cosa attrae i protestanti ad Henri Nouwen?
Non passa giorno in cui non si senta parlare di femminicidi e di violenze perpetrate sulle donne. l’Alleanza Evangelica Europea (AEE) ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che l’omicidio, lo stupro, le molestie sessuali, il matrimonio forzato, l’aborto o la sterilizzazione forzata, il controllo coercitivo, i cosiddetti "delitti d'onore" e i contenuti degradanti dei media, sono innegabilmente sbagliati e non possono essere giustificati. L’Alleanza invita i suoi membri a raddoppiare gli sforzi per combattere questi mali.
La discussione sul salario minimo è un’occasione per farsi domande sulla dignità del lavoro, sulle distorsioni del lavoro e sulle misure possibili per promuovere il “buon lavoro”.
Quello che si intende fare con questa serie di articoli è scorrere rapidamente i punti salienti del documento notandone i punti di forza e di debolezza da un punto di vista cristiano, mentre nel presente articolo ci si limiterà ad analizzare la parte introduttiva del documento (i primi due capitoli).
Il cibo è diventato consustanziale agli italiani: se si parla male del primo, i secondi si offendono; se si scalfiscono le radici del primo, i secondi penseranno che qualcuno stia cercando di cancellare dalla loro memoria i loro primi anni di vita...
Il lavoro è parte del mandato culturale, cioè abitare responsabilmente il mondo alla gloria di Dio, e certamente anche di quello missionario, cioè fare discepole le nazioni. Non lavoriamo primariamente per produrrerisorse per la missione: lavoriamo per rispondere ad un mandato che Dio ci ha dato di abitare la terra per la sua gloria.
La situazione del mercato del lavoro, tra sacche di lavoro nero e la piaga dello sfruttamento dei lavoratori, è tale che, lasciata a sé stessa, produce non solo ingiustizie sociali, ma veri e propri attacchi alla dignità delle persone.
Non esiste identità umana fuori dal corpo, senza il corpo, a prescindere dal corpo. Contro la tentazione gnostica (che considera il corpo un mero involucro) o post-umana (che considera il corpo un limite da superare), noi siamo il nostro corpo: siamo certamente più del nostro corpo (anima, spirito, cuore), ma non siamo meno del nostro corpo.