Democrazia, pericoli e opportunità. Spunti dallo European Leadership Forum
Dal 17 al 22 maggio 2025 si è svolto a Wisła (Polonia) lo European Leadership Forum. Durante la conferenza erano attivi 30 networks, cioè sessioni su specifici temi. Tra questi vi era il network Politics and Society, aperto a chi è coinvolto direttamente nello spazio pubblico o è interessato a questo ambito. Le sessioni hanno avuto un taglio pratico, richiamando in ognuna un atteggiamento di integrità, che deve caratterizzare la vita di coloro che si definiscono cristiani.
Una prima parte della sessione riguardava uno specifico argomento, mentre nella seconda parte ci si riuniva in piccoli gruppi e si veniva sollecitati a riflettere sugli argomenti, affrontandoli in modo contestuale rispetto alla nazione di provenienza dei partecipanti.
Nell’ultima sessione Ross Henry, CEO di CARE (Christian Action, Research, and Education, movimento cristiano politico con sede a Londra), ha parlato dei pericoli per la democrazia e di come i cristiani potrebbero farvi fronte. Il punto in questione non era tanto se condannare o no i diversi tipi di governi né se considerare la democrazia l’unico tipo di governo attraverso cui Dio possa benedire una nazione. Il punto, piuttosto, era apprezzare le benedizioni e le responsabilità del sistema democratico in Occidente.
Secondo la visione di CARE, l’imago dei è meglio realizzata attraverso la democrazia. Dio stesso in Genesi 1,26-2,25 ha parlato del dominio che l’uomo doveva avere sulla terra e sugli animali, il mandato a uomini e donne di essere fecondi e moltiplicarsi, il rapporto di complementarietà e di aiuto tra uomo e donna, il lavorare e custodire la creazione di Dio. Di fronte alla complessità della realtà, è importante che i cristiani mantengano le loro responsabilità rispetto a questo mandato e decidano come organizzare la propria vita sociale e pubblica, facendolo con un atteggiamento responsabile, attraverso relazioni responsabili e con forme organizzative responsabili. Con la caduta nel peccato in Genesi 3, l’uomo non perde la sua responsabilità verso Dio e verso gli altri, sebbene sorgano dei pericoli nella gestione del potere.
Queste affermazioni mi hanno ricordato gli imprescindibili contributi di Abraham Kuyper in particolare quelli sulla sovranità delle sfere e sulla grazia comune. Se il vocabolario kuyperiano non era molto presente nelle argomentazioni di chi presiedeva le sessioni, nei momenti di confronto in gruppi, esso mostrava tutta la sua pertinenza. Sono infatti emerse in modo evidente tutte le difficoltà affrontate quando non vengono rispettate le diverse sovranità esistenti: quella dello Stato, quelle delle sfere intermedie e quella della chiesa.
Per Kuyper, Dio ha istituito i magistrati e quindi lo Stato per regolare, limitare, le conseguenze del peccato. Lo Stato è quindi uno strumento della grazia comune, che ha poteri circoscritti e definiti, volti a mantenere l’ordine stabilito da Dio. Essendo lo Stato composto da uomini e donne peccatori, a questi non devono essere concessi pieni poteri, in quanto anch’essi intaccati da idolatrie e storture.
Hendry ha citato un’affermazione di C.S. Lewis per cui la democrazia è la giusta scelta proprio perché c’è stata la Caduta: nessun uomo è abbastanza saggio per poter gestire da solo il potere. Va quindi riconosciuta la legittimità dello Stato e della sua forma democratica, riconoscendone allo stesso tempo le debolezze e devianze e allo stesso tempo evitando il rischio di idolatrare la democrazia. Dio è sovrano nella società anche per mezzo delle organizzazioni intermedie come la famiglia, la scienza, la formazione, l’arte, l’educazione e il mercato. Queste istituzioni intermedie organizzano le sfere sociali, che non devono la loro esistenza allo Stato, ma possiedono una loro propria autorità che ricevono da Dio stesso. Lo stesso avviene per la chiesa, sulla quale Dio è sovrano e alla quale Dio concede una propria sovranità, che deve essere rispettata senza interferenze dallo Stato e dalle organizzazioni intermedie.
Sono sorte riflessioni che hanno sollevato le problematiche presenti nei vari Stati europei rappresentati, Italia, Ungheria, Gran Bretagna, Ucraina, Romania Belgio, Svizzera, Germania, e altri ancora. Il rispetto delle sovranità delle sfere è spesso a rischio o proprio non c’è, perché gli uomini e le donne che esercitano tali sovranità non rispettando i confini delle diverse sfere e ciò porta a una compromissione della libertà e del miglior funzionamento della società. Ciò riguarda la sovranità di tutte le sfere, non solo quella dello Stato, ma anche quella delle confessioni religiose e quelle delle sfere intermedie.
Secondo Hendry partecipare alla politica non è limitato alle sole votazioni. Il profeta Geremia, quando Israele era in esilio (Geremia 29), non fa che richiamare gli esuli a cercare il bene della società in cui si trovavano, creando relazioni. Ancora oggi come cittadini siamo chiamati a prendere del tempo per capire le situazioni, a intessere rapporti che guardano l’altro come ha fatto Gesù sulla Terra, lasciandoci trasformare nei nostri pensieri dallo Spirito di Dio (Romani 12,2).
Siamo altresì richiamati a rifarci all’esempio del profeta Daniele, che restò fermo nei valori biblici, pur vivendo in una società che aveva valori diversi dai suoi. Furono proprio quei valori ad aver un impatto decisivo in quel contesto socio-politico, e questo grazie alla coerenza di Daniele nel modo di vivere e nelle decisioni.
Richiamati dall’esempio dei profeti Daniele e Geremia e dalle teorizzazioni di A. Kuyper, ricordiamo che coloro che vogliono rispondere alla chiamata di Dio in modo pieno, devono riconoscere e riaffermare con la propria vita la sovranità del Dio della Bibbia su tutti i popoli e tutti contesti e fare la propria parte affinché l’autorità e la responsabilità delle diverse sfere (Stato, confessioni religiose e istituzioni intermedie, come la famiglia, la scuola, l’economia, il lavoro, l’educazione e la formazione, la scienza, l’arte e la chiesa) vengano rispettate e lasciate fiorire. Ciò permettere una società plurale e libera, in cui tutte le sfere sociali esercitano responsabilmente la propria sovranità. Ciò potrebbe accadere anche in un contesto democratico come quello italiano.
N.B. Un altro articolo su ELF 2025 è:
Isabella Savino, “Italia-Europa A/R. Impressioni dallo European Leadership Forum” (3/6/2025)