Ma allora come spiegare l’anelito del peccatore non convertito nei confronti del Dio che non conosce?
Ma quante vie di salvezza ci sono? Una, due, tre?
Molta acqua è passata sotto i ponti dell’educazione italiana: è cambiata la scuola, è cambiata la società, è cambiato il mondo.
La ricetta umanista promossa da Pappalardo tocca l’ambito delle motivazioni personali e della relazioni sul lavoro, ma non si incarica di ripensare l’universo del lavoro in modo più completo e profondo.
Viene da chiedersi se le fughe queer e le continue critiche al sistema “Chiesa” dell’autrice sarda non siano frutto speculari dell’ecclesiologia cattolica.
Prima ancora di una unione sessuale legittima, il matrimonio è un'unione di amicizia, suggellata da un patto di fedeltà tra i coniugi.
C’era un tempo in cui il pastore predicava, curava le anime, scriveva, studiava, partecipava alle vicissitudini della chiesa allargata, organizzava la vita della comunità, difendeva la fede in contesti pubblici.
Nei capitoli finali, Machen si impegna ad affrontare le maggiori critiche mosse dai liberali contro la dottrina della salvezza. Tra le questioni in ballo, salta all’occhio quella legata all’esclusività della redenzione.
La distinzione tra Creatore e creatura è quindi foriera anche del nostro riposo. Noi possiamo dormire perché Dio non dorme.
Se invece si confida, così come è chiaramente illustrato nella Parola, in un Dio personale e nell’esistenza di un ordine creato, allora non si farà fatica a credere che il Signore dell’universo governa sia il naturale con la sua provvidenza sia il soprannaturale agendo con le sue opere creazionali, quindi miracolose (p. 104).
La “cattolicità” di Papa Francesco piace alla cultura post-marxista che, da essere anti-religiosa e atea, è ora diventata agnostica, magari indifferente al discorso su Dio, ma ancora appassionata agli ideali di umanità.
Littlejohn e Castaldo hanno scritto un libro convincente che invita i protestanti perplessi a guardare meglio alle ricchezze della fede evangelica e a non convertirsi al cattolicesimo romano. Dalla padella si troverebbero nella brace.
La fiducia nell’ispirazione plenaria nella Parola di Dio porterà vita e libertà, ma la scelta arbitraria dipendente dall’uomo non farà altro che portare morte e oppressione.
Per il sesto anno consecutivo, sta per partire la stagione di “Libri per Roma 2023-2024”, l’iniziativa dell’Istituto di Cultura Evangelica e Documentazione di Roma che promuove eventi intorno ai libri, incontri con l’autore e dibattiti per la riforma della cultura.
Le Giornate teologiche sono un esercizio di scolarità evangelica. Una prerogativa importante del convegno è infatti la volontà di confrontarsi con libri che affrontano il tema per imparare a sviluppare un pensiero evangelico capace di interagire in modo fedele e critico. Una finestra sul mangiare e digiunare l’hanno aperta Isabella Savino, Clay Kannard e Damaris Marletta che durante la trentacinquesima edizione delle Giornate Teologiche dell’IFED sul tema “Fede e cibo” hanno animato una rassegna sul cibo e sul digiuno a partire da tre libri.
La chiamata all’integrità cambia notevolmente il nostro modo di vivere la fede. La nostra teologia, la nostra liturgia, la nostra programmazione tutto deve essere vissuto ai piedi della croce, con coraggio e con umiltà.
La cura di sé resta un tema di ricerca appassionante, ma l’esercizio resta vacuo quando la persona viene lasciata da sola a ricercare il senso dentro di sé. È come cercare un ago inesistente in un pagliaio infinito.
Il rischio è di passare dalla padella del “politicamente corretto” alla brace del “naturalmente tradizionale”. Entrambe le situazioni sono portatrici di alti tassi di tossicità.
Per aiutarci a navigare attraverso il post-cristiano il libro di G.E. Veith Jr., Post-Christian. A Guide to Contemporary Thought and Culture (2020) è una miniera di informazioni e di brillanti intuizioni.Il volume, tratta di come il post-cristiano si manifesta nella decostruzione della realtà, rinnegando il corpo, destrutturando la società e marginalizzando la religione.
L’estate è il momento opportuno per dedicarsi più intenzionalmente alla lettura.
Papi e femministe, citati nella stessa frase, fanno subito pensare ad un rapporto antagonistico ed invece Elise Crapuchettes, nel suo libro Popes and Feminists: How the Reformation Frees Women from Feminism (2017) non solo li paragona, ma conclude anche che sotto molti aspetti si muovano sullo stesso livello nell’intendere il ruolo della donna.
Da un teologo, mi sarei aspettato una proposta teologica e non umanistica.
Se Dio non interviene, chi potrà aprire il cuore delle persone? Ogni vita è unica e non ci sono ricette belle e pronte. Gli atei, gli agnostici, i creduli, ecc. incontrano Dio e si convertono. E sono tanti. Anche oggi.
Quali antidoti abbiamo di fronte al rischio di avere chiese senza Cristo perché imbevute di mondo?
Dopo aver introdotto il libro illustrando la necessità di porre agli antipodi cristianesimo e liberalismo, Machen dedica il secondo capitolo per approfondire il rapporto tra storia e dottrina.
Nel 1983 veniva pubblicato il fascicolo di Studi di teologia, “Apologetica oggi”, N. 11 (VS). A distanza di quarant’anni ritieni ancora importante coltivare questa disciplina? Perché?
Se da una parte la Parola ci narra l’opera redentrice di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, dall’altra, nel momento in cui si crede, è necessaria anche per il nostro sostentamento spirituale e per conoscere “la buona, gradita e perfetta volontà di Dio” (Rm 12,2).
Una concezione più ampia della libertà religiosa postula al contrario che un vero dialogo plurale si potrà ottenere solo rispettando la specificità di ogni identità personale, culturale, religiosa ecc., dove con “rispetto” si intende confronto paritario in cui nessuno si trovi in una condizione privilegiata rispetto all’altro.
Ha senso parlare ancora oggi di liberalismo? Anche se la parola sembra andata un po' in disuso e il movimento sembra aver ovviamente perso la sua verve perché fondato sulla sabbia, in realtà la sua matrice è chiaramente rinvenibile in ogni aspetto della società odierna.
Noi ci crediamo capaci, saggi, performanti e tutto ciò che è intorno a noi pompa questa visione pompata e fuorviante. In realtà, l’evangelo ci dice che siamo persi, brancolanti nel buio della nostra confusione, traviati nelle contraddizioni del nostro cuore.