Alzi la mano chi non trova difficile evangelizzare?

 
 

Vero è che per qualcuno l’evangelizzazione personale è più spontanea che per altri. Vero è che l’indole più o meno socievole rende più o meno semplice il primo contatto. Resta il fatto che prendere l’iniziativa individuale per evangelizzare i passanti, i vicini, le persone che incontriamo, specie quelle che non conosciamo, rimane un compito che molti di noi devono “sforzarsi” di fare e che devono fare intenzionalmente.

Se anche l’apostolo Paolo poteva dire di sé: “necessità mi è imposta, guai a me se non evangelizzo” (1 Corinzi 9,16), si capisce che anche per lui l’evangelizzazione non era una pratica priva di criticità.


Questa è anche il punto di partenza di Matt Smethurst nel libretto Before you share your faith. Five ways to be evangelism ready, Leyland, 10Publishing 2022. Smethurst è un pastore della Virginia (USA) che non si considera un “evangelista”, ma che comunque vuole prendere sul serio “l’opera dell’evangelista” (2 Timoteo 4,5) che i ministri dell’evangelo e, per estensione, tutti i credenti sono chiamati a svolgere. 


Il libretto suggerisce cinque modi in cui prepararsi ad evangelizzare. Eccoli in sintesi: 


1. Assimila il vangelo. Se non sappiamo la storia dell’evangelo, se non conosciamo il protagonista dell’evangelico, se non abbiamo esperienza della buona notizia, potremmo balbettare al massimo qualcosa o “condividere” brandelli di vissuto religioso individuale. L’Autore usa due metafore: una visione “dall’alto” e una “a vista d’uomo”.

Dall’alto significa avere contezza della narrazione biblica nei suoi capisaldi: creazione, peccato, chiamata di Abramo e formazione d’Israele, il sistema sacrificale, il regno, i profeti e i saggi, la venuta di Gesù Cristo, la sua morte e resurrezione, l’espansione della chiesa, la promessa della sua seconda venuta e il giudizio. A vista d’uomo vuol dire come l’evangelo impatta la vita personale, sociale ed ecclesiale: come la storia del vangelo incontra e plasma la nostra storia. 


2. Sii consapevole del tuo contesto. Mentre l’evangelo rimane sempre lo stesso, le persone e i loro mondi di riferimento sono diversi. L’evangelo può essere detto in molti modi, adattati all’ascoltatore, ma mai col risultato di comprometterne il centro. L’Autore suggerisce di imparare a fare domande, intrecciando nella conversazione la buona notizia di Gesù Cristo.

Ogni persona ha già un “proprio” vangelo idolatrico a cui il vangelo biblico si contrappone. Bisogna avere contezza dell’uno in modo da presentare l’altro come compimento sovversivo delle istanze profonde a cui risponde. A noi è chiesto di saper rispondere alle domande, ma anche di metterle in discussione alla luce dell’evangelo.


3. Ama i perduti. E’ l’amore che caccia la paura. E’ dall’amore che sgorga il desiderio di parlare. Dice l’autore: “dove l’amore non è dato e percepito, il messaggio difficilmente sarà ascoltato”. Ancora: “un messaggio controculturale (l’evangelo) non risulterà convincente se non grazie ad un atteggiamento controculturale (l’amore)”.


4. Affronta le tue paure. Se aspettiamo di non aver timore per evangelizzare, non lo faremo mai. Se aspettiamo la situazione migliore per evangelizzare, forse non si verificherà mai. Bisogna cogliere le opportunità che Dio ci mette davanti, senza forzarle in modo innaturale, senza perderle in modo codardo. Spesso le nostre paure si rivelano infondate e Dio è sovrano su ogni situazione. Anche se non eliminata del tutto, alla paura non spetta l’ultima parola e il diritto di paralizzarci. Solo Dio ha questo diritto e Lui ci autorizza a parlare di Lui.


5. Inizia a parlare. A volte ci costruiamo delle gabbie mentali che frenano l’evangelizzazione. Iniziamo a parlare, proviamo a condividere. Apriamo finestre di dialogo, permettiamo all’evangelo di essere detto. Non è la nostra pianificazione a dettare il successo, ma la sovranità di Dio che apparecchia le situazioni giuste con le persone giuste. Il più grande ostacolo all’evangelizzazione è avere cristiani che non evangelizzano mai. Meno si evangelizza e più sarà difficile farlo.


Io ho alzato la mano alla domanda iniziale, ma questo libretto mi ha incoraggiato ad abbassarla.