Leone XIV, il primo papa americano che ha dato l’indulgenza a tutti
La Chiesa cattolica romana ha il suo nuovo Papa, il 267° secondo l'elenco ufficiale. Il numero è tutt'altro che scontato perché presuppone che Pietro sia stato il primo Papa (non lo è stato) e che in seguito ci siano stati Papi monarchici (la pratica divenne standard solo alla fine del II secolo).
Detto questo, l'elezione di Robert Francis Prevost (Leone XIV) è stata un po' una sorpresa, non perché fosse sconosciuto all'interno della Chiesa o nel mondo, ma per le sue origini americane. Fino ad oggi, la Chiesa cattolica romana si considerava una potenza controbilanciante nei confronti delle potenze mondiali. Evidentemente, questa clausola non-americana nella selezione dei Papi non ha funzionato per Prevost.
Perché? Se si guarda al curriculum del nuovo Papa, si vede un sacerdote che ha fatto la sua carriera ecclesiastica nell'ordine agostiniano e poi nella diocesi di Chiclayo nel Perù come missionario. È americano, ma non è facilmente associabile agli affari ecclesiastici americani, tanto meno alla politica americana. È un Papa cosmopolita (parla correntemente spagnolo e italiano, oltre all’inglese) e le sue esperienze più importanti sono avvenute in America Latina.
È stato Papa Francesco a nominarlo cardinale, chiamandolo a Roma a presiedere il dicastero vaticano incaricato di nominare i nuovi vescovi nel mondo. È stato forse in questa posizione che ha avuto accesso a molte regioni della Chiesa cattolica romana, sviluppando relazioni personali con i molti cardinali del Sud globale che lo hanno votato in conclave.
Leone XIV sembra essere in forte continuità con Francesco. Se Francesco è diventato noto come il Papa dei poveri, Leone XIV ha scelto il suo nome sulla scia di Leone XIII (1810-1903) che ha introdotto l'insegnamento sociale nella Chiesa romana. Allo stesso tempo, non essendo uno studioso, Leone XIV non ha pubblicato molto e quindi le sue posizioni non sono chiare su una serie di questioni dottrinali e morali che oggi sono dibattute nella Chiesa cattolica.
Il suo primo discorso alla folla in piazza San Pietro ha aperto una finestra sui possibili temi del suo papato. Nel suo discorso ha fatto molteplici riferimenti alla “pace”, alla “costruzione di ponti”, al “dialogo” e all'“amore”, riecheggiando parole che sono state centrali nel messaggio di Papa Francesco. Il peccato e la salvezza non sono stati nemmeno menzionati. La sua prima preghiera papale è stata rivolta a Maria (“Ave Maria”) e ai santi. Il suo primo atto da Papa è stato un'indulgenza plenaria per tutti (cioè la remissione dei peccati temporali), dimostrando così che il Vangelo biblico è a dir poco oscurato e che la Riforma non è finita. È un agostiniano, ma a differenza di Martin Lutero e dei protestanti, è una persona molto legata alla parte cattolica dell'agostinismo che ha combattuto contro la Riforma.
Il nuovo Papa non sembra aver avuto interazioni significative con gli evangelici. Finora non sono stati sul suo radar. Gli evangelici dovranno dire la verità in amore anche a Leone XIV e alla sua Chiesa che è fondata su impegni contrari al Vangelo biblico, come ha dimostrato chiaramente il primo discorso del Papa.