“Come per il Signore”. Il lavoro come servizio a Dio
Basta scrivere la parola “lavoro” sul web e in un attimo trovarsi davanti una marea di notizie al riguardo. Il lavoro è un tema sempre attuale. Esso occupa gran parte delle nostre giornate, delle nostre energie e dei nostri pensieri. Il grande puzzle del lavoro che comprende contratti, salati, relazioni, turni, macchinari, aggiornamenti professionali, intelligenza artificiale, previdenza, sicurezza…e la lista può continuare, è sempre più difficile da mettere insieme.
Spesso il lavoro è affrontato come un dovere, una fatica, un mezzo per sostenerci. Ma è possibile pensare di vivere il lavoro e le sue complessità in modo armonioso ed equilibrato?
La risposta a questa domanda è stata data nel corso del seminario “Buon lavoro” tenuto dal dott. Liberato Vitale (ICED) il 9 agosto presso la mia chiesa locale alla presenza di trenta persone. Il seminario ha l’obiettivo di aiutare i partecipanti ad imparare a vivere il lavoro non come un’area separata dalla nostra vita e fede, ma come un luogo dove Dio chiama a essere presenti, autentici e trasformati dalla Sua parola.
C’è una domanda di fondo però che sorge: che ruolo ha Dio nel mio lavoro? Un ruolo primario e significativo, perché parte tutto da Dio, che ha inventato il lavoro! Spesso, nella vita di un cristiano, il lavoro e la vita spirituale vengono vissuti come due realtà separate, quasi appartenenti a compartimenti stagni. Una cosa è partecipare alla messa o al culto domenicale, un’altra è affrontare le sfide quotidiane del lavoro. Queste due dimensioni, invece, non dovrebbero essere in contrasto, né tanto meno distanti.
Il seminario “Buon Lavoro” è uno spazio prezioso in cui rimettere al centro ciò che Dio ci insegna e ci chiede, come suoi figli. Pensare al lavoro secondo la storia biblica ci ricorda che Dio stesso è presente, come in ogni altro ambito della nostra esistenza, e ci invita a vivere ogni momento, compreso il tempo che trascorriamo lavorando, secondo la sua volontà.
La storia biblica ci dice anche perché facciamo fatica a lavorare e perché ci sono così tanti problemi nel lavoro. È una delle conseguenze del peccato. Ci dice anche che, grazie all’opera di Cristo, c’è speranza per una riforma del lavoro in generale e del nostro lavoro.
Come rispondiamo ai nostri colleghi? Come reagiamo davanti a un’ingiustizia? Come affrontiamo le difficoltà, lo stress, i fallimenti? Tutte queste situazioni, comuni nell’ambiente di lavoro, spesso vengono vissute senza un reale collegamento con la nostra fede. Eppure, anche lì, Dio desidera incontrarci e guidarci.
Passiamo gran parte delle nostre giornate al lavoro. Nonostante questo, è proprio uno degli ambiti dove meno riconosciamo la presenza attiva di Dio, pensando che sia fuori dal controllo di Dio o che a Dio Uno e Trino che lo ha inventato non interessa. Eppure, la Parola ci insegna che il lavoro non è qualcosa di estraneo alla vita spirituale: è parte del disegno di Dio, fin dalle origini.
Il nostro modo di lavorare, la nostra attitudine, la nostra integrità diventano strumenti attraverso cui testimoniare la fede. Il lavoro è anche un campo missionario, un luogo dove, con discrezione ma con fermezza, possiamo portare la luce di Cristo. La nostra testimonianza può fare la differenza per chi ci osserva e ancora non conosce il Signore.
Mentre il seminario “Buon lavoro” mostra come il lavoro sia una parte integrante della vocazione cristiana e equipaggia ogni credente su come affrontare le sfide del lavoro, il fascicolo “Buon Lavoro”, Studi di teologia – Suppl. N. 18 (2020) arricchisce la riflessione dandone una cornice teologica evangelica più strutturata.
È un’opportunità per vivere coerentemente la nostra fede, per crescere nella fiducia in Dio e per diventare testimoni credibili della sua presenza. Anche quando attraversiamo momenti difficili, anche quando subiamo ingiustizie o pressioni come tutti gli altri, possiamo affrontare tutto con una certezza in più: non siamo soli. Dio è con noi.
Ed è proprio questa presenza che può far vedere agli altri che in noi c’è qualcosa di diverso. Una speranza viva, una pace che non viene dal mondo, una forza che non è solo nostra.
Il tuo lavoro può diventare molto più di un’attività quotidiana: può diventare una missione, un servizio, una responsabilità, una testimonianza, un luogo di crescita e di incontro con Dio e al servizio del prossimo. Non importa quale sia la tua professione o il tuo ruolo: ciò che conta è come lo vivi in risposta alla chiamata di Dio per te. Infatti,“Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini...” (Colossesi 3,23). Anche il lavoro.