La Scuola del cuore. Piccolo progetto, grande visione
Nei mesi estivi, soprattutto giugno e luglio, alcune chiese evangeliche organizzano centri estivi diurni: iniziative rivolte a bambini che li coinvolgono in giochi, storie bibliche, escursioni, attività ricreative, ecc. Sarebbe interessante fare un censimento di queste attività a cui partecipano migliaia di bambini e centinaia di collaboratori e avere un tavolo di confronto. Quali esperienze educative vengono promosse? Quale formazione per i collaboratori? Quali ricadute per la testimonianza evangelica tra le famiglie e le comunità?
Voglio attirare l’attenzione su un’iniziativa della chiesa Breccia di Roma San Paolo che ha attivato un’esperienza denominata “Scuola del cuore”. Non è un vero e proprio “centro estivo”, anche se è stata realizzata nei mesi estivi e con alcune attività simili.
Di cosa si tratta? Per tre anni consecutivi, è stata organizzata una settimana scolastica successiva al termine delle lezioni, per bambini e bambine dai tre ai sei anni, con l’intenzione di offrire qualcosa di più del semplice intrattenimento, grazie a una programmazione in tutto e per tutto scolastica, senza per questo risultare pedantesca, ma al contrario volendo offrire ai bambini un’esperienza gioiosa e arricchente, oltre che istruttiva, e alle loro famiglie la possibilità di vedere in pratica un esempio di scuola cristiana evangelica riformata. Quest’anno la Scuola del cuore si è svolta dal 30 giugno al 4 luglio.
Sotto la guida di Lucia Stelluti, pedagogista evangelica, la Scuola del cuore richiama all’unitarietà di educazione e istruzione, vissuto personale e sociale, famiglia e comunità, scuola e vita. Rientra in un progetto culturale alternativo che vuole recuperare la responsabilità originaria dell’educazione, come privilegio dei genitori di accompagnare i loro figli nella crescita e nello sviluppo, potendo contare sull’impegno personale e professionale di insegnanti che condividono e implementano la comune visione del mondo cristiana biblica nella realtà scolastica.
Intanto, scuola del “cuore”, dove per cuore si intende non tanto il muscolo cardiaco e nemmeno la sede degli affetti, bensì il senso scritturale di centro della persona, nucleo propulsivo della sua energia fisica, mentale e spirituale, origine delle “fonti della vita” e sede di ogni dramma umano. Poi tre temi, elaborati in tre settimane, una ogni anno, che rappresentano il filo conduttore contenutistico su cui sono stati articolati gli interventi educativi e didattici, e che corrispondono ad altrettanti valori fondamentali del cristianesimo evangelico: “Il mondo come libro animato”, “Noi siamo qui” e “Entro o oltre”. Ogni tema è stato supportato dalla lettura e riflessione su uno o più testi illustrati.
Il tema “Il mondo come libro animato” è stato sviluppato come uno stimolo all’osservazione della realtà simile a un libro che racconta una storia e riflette la potenza, l’amore e la bellezza del suo Creatore. In continuità con il primo, il secondo tema “Noi siamo qui” ha rappresentato lo spunto per rispondere alla domanda: qual è il nostro posto nel mondo? In tal modo, si è proceduto alla scoperta di alcuni aspetti della vita dell’essere umano e in particolare dei bambini nel mondo creato. Il terzo tema “Entro o oltre” ha mirato a indagare il concetto di limite, il limite della terra, i nostri limiti, quelli buoni da rispettare e quelli da superare.
Ritroviamo qui diverse verità bibliche: la rivelazione generale di Dio nella realtà naturale e nella storia umana, la sua bellezza originaria segno del suo essere fattura divina, la sua corruzione, che richiama la verità del peccato, e la sua riconquista nel segno della redenzione evangelica; il significato del nostro essere nel mondo, lo scopo della nostra vita, il senso della creaturalità con i suoi limiti e le sue potenzialità creative; argomenti questi non necessariamente trattati in modo esplicito, ma sempre presenti in filigrana come presupposti.
Ogni modulo educativo, predisposto tramite attenta programmazione, è stato preceduto da un questionario conoscitivo del bambino/a, accompagnato da osservazioni in itinere e da suggerimenti ai genitori per prolungare a casa gli argomenti trattati, e seguito da valutazioni sistematiche degli esiti formativi. Molti di quelli che hanno partecipato a questa esperienza, in qualsiasi veste (alunno, genitore, insegnante, collaboratore) ne hanno riportato impressioni molto favorevoli, anche se per una valutazione più oggettiva sarebbero stati necessari un periodo più esteso e un’utenza più numerosa e varia.
E’ una piccola iniziativa con una grande visione: quella di pensare ad un’attività estiva non come “evasione” o “delega”, ma come un momento dentro la vita in cui imparare a vivere nel mondo di Dio secondo la Parola di Dio.