“Quiet revival”. Ci sono i segni di un risveglio?

 
 

Il risveglio eccolo qui, eccolo là. Non c’è dubbio che gli evangelici sono molto sensibili alla parola risveglio. Sanno che la loro identità, oltre a essere biblica e storica, è anche protestante e risvegliata. Per loro il risveglio non è solo un’epoca del passato, ma anche un’attesa per il presente. Pregano per il risveglio, attendono il risveglio. Diciamo che c’è anche una certa fascinazione, talvolta ingenua e romantica, verso il risveglio.


In anni recenti, ha fatto un certo scalpore il rumore intorno al “risveglio di Asbury” (2023) avvenuto nell’omonima università americana quando una riunione di preghiera si è protratta per alcune settimane coinvolgendo migliaia di studenti apparentemente toccati e coinvolti nella loro vita spirituale. È stato un risveglio? Molti dubitano. Sta di fatto che sembra essere tutto finito.


Da qualche mese, si sente parlare di un “quiet revival” (risveglio silenzioso): un fenomeno partito in Gran Bretagna e poi attestato qua e là, soprattutto nei Paesi anglosassoni. Tutto è nato da un sondaggio della Società biblica britannica che ha registrato un aumento della frequentazione alle funzioni religiose da parte di giovani della Gen Z negli ultimi mesi e anni. Dopo l’assassinio di Charlie Kirk, anche negli USA si è registrato qualcosa di simile: persone che prima non partecipavano ai culti si sono fatte vive mostrando una certa attrazione per alcune pratiche religiose.

Anche la vendita di copie della Bibbia ha conosciuto un’impennata. Fuori dal mondo anglo-americano, nella laica Francia la Chiesa cattolica registra l’aumento di adulti che vogliono essere battezzati. Non sembra che in Italia si registri un fenomeno simile. 


È sempre difficile capire i fenomeni mentre sono in corso e basandosi solo su sondaggi o impressioni raccolte qua e là in modo impressionistico. Detto questo, ci sono almeno due dati che sembrano imporsi all’attenzione.


Il primo è che il “quiet revival” non interessa solo il mondo evangelico, ma tutto lo spettro di chiese e confessioni cristiane. Sembra che in Gran Bretagna e negli USA, le chiese evangeliche, ma anche quella cattolica e quelle ortodosse riscontrino una crescita d’interesse da parte di giovani. Questo vuol dire che non è necessariamente la fede biblica ad attrarre, ma una ricerca di spiritualità vagamente cristiana che può sfociare nella partecipazione ai sacramenti cattolici, alle liturgie orientali o all’incontro personale con Gesù Cristo.

Sembra che il “vuoto” avvertito dalla Gen Z che la motiva a muoversi verso le agenzie religiose sia determinato dagli eccessi nichilisti della cultura secolarizzata che mette in discussione i pilastri dell’identità personale (sessuale, personale, sociale) proponendo un’alternativa liquida inquietante. Siccome non si può vivere col nichilismo picconatore, i giovani si stanno muovendo verso quelle istituzioni che parlano e offrono “valori” forti, trascendenti. Per quanto importante sia, la ricerca di valori non è ancora un risveglio dal punto di vista evangelico. 


Il secondo dato da tenere a mente è che il “quiet revival” sembra essere dentro un percorso di re-incantamento religioso aperto a tutte le forme di spiritualità, anche quelle pagane e anti-cristiane. Ad una recente conferenza a Blackpool, il teologo evangelico inglese Dan Strange notava come i recenti festeggiamenti di Halloween di quest’anno in Gran Bretagna siano stati i più partecipati e i più inquietanti di sempre.

I giovani sono attratti alla spiritualità che possa impressionarli piuttosto che alla fede biblica. D’altra parte, alla stessa conferenza della FIEC (Fellowship of Independent Evangelical Churches), molte chiese hanno riportato un leggero ma trasversale aumento nella partecipazione ai culti domenicali da parte di persone “nuove”. Non è detto che tornino, non è detto che si convertano. Sono venute una volta. 


Quando si parla di risveglio, bisogna sempre farlo con circospezione e mente aperta. La teologia evangelica, da Jonathan Edwards a George Whitefield, da Richard Lovelace a Tim Keller, ha qualche attrezzo per esaminare i fenomeni e farsi qualche domanda. Non tutto quello che viene spacciato come risveglio è necessariamente tale: come insegnava Edwards, ci sono “segni e caratteristiche” che lo Spirito imprime ai movimenti di risveglio genuino, nel bel mezzo di fenomeni che presentano tratti simili, ma che sono altro.