La gloria di Dio proclamata (III). Come si riconosce l’opera dello Spirito Santo?

 
 

Sta facendo discutere quello che sta accadendo all’Università di Asbury. Nella cappella di questa università nel Kentucky (USA), un culto di adorazione sta proseguendo da diversi giorni e molti studenti stanno facendo professione di fede. E’ un’opera dello Spirito? E’ una fascinazione collettiva? Molti si fanno la domanda. 

Mentre si confrontano diverse opinioni, può essere utile leggere il sermone di Jonathan Edwards (1703-1758) pastore e predicatore puritano, sull’opera dello Spirito Santo. Esso si trova nel volume La gloria di Dio proclamata. Sermoni e discorsi di Jonathan Edwards (2022). 

Edwards, più di altri, ha potuto vedere e gioire di uno dei grandi risvegli della storia della chiesa: quello che accadde in America verso la metà del ‘700. La predicazione di Edwards è ricordata proprio perché è stata un efficiente strumento nelle mani di Dio per accompagnare il risveglio e per esercitare discernimento sui suoi effetti. 

Partendo da Giovanni 16,8 in cui è scritto “Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio”, Edwards argomenta che l’uomo per natura è accecato dal peccato, così anche la sua condotta e ragione non possono funzionare liberamente. Così lo Spirito Santo “fa in modo che gli uomini vedano il proprio peccato, li porta a confrontarsi con la legge divina e ricorda loro i comandamenti di Dio” (p.58).

“I peccatori, insensibili come sono, non rivolgono seriamente i loro pensieri alla riflessione su quando il loro cuore e la loro condotta siano contrari alla legge di Dio” (p.58), pertanto è necessario un intervento divino. Con lo Spirito Santo tutto cambia. Attraverso di Lui, gli uomini comprendono quanto è peccaminosa la loro vita e qual è la sorgente della corruzione: il proprio cuore. A tal proposito Edwards ci tiene anche a sottolineare che lo Spirito convince che nulla può risolvere il problema del peccato. Non ci sono stratagemmi per rimediare: serve l’aiuto di Dio, perciò del suo Spirito. 

Edwards giustamente sottolinea che “quando lo Spirito di Dio è all’opera risvegliando e convincendo di peccato, di solito anche Satana è molto occupato nella sua opera” (p.67). Per Edwards le persone possono sperimentare un avvicinamento a Dio, un “risveglio” che non è sempre attribuito all’opera di Dio. In questa battaglia spirituale, Satana può illudere, persuadere, tenta di “volgere il timore di Dio e del suo giudizio a proprio vantaggio facendo scoraggiare le persone ottenebrando la loro speranza” (p.67).

Questo per dire c’è una battaglia spirituale in corso per cui Edwards mette in guardia i suoi ascoltatori. Dove lo Spirito agisce, Satana agisce pure. Dunque, come valutare se quello che accade è dallo Spirito Santo? Lo Spirito convince i peccatori di peccato, di giustizia e di giudizio, e lo fa con la Parola di Dio, la legge di Dio. In accordo ad essa, lo Spirito attiva la convinzione nell’uomo e nella donna di essere peccatori e di avere bisogno di Dio, sempre! Questa è la prova che lo Spirito è all’opera: la convinzione di peccato nei nostri cuori. Se un fenomeno “spirituale” non è accompagnato dalla convinzione di peccato, non è opera dello Spirito.

Nella conclusione al sermone, Edwards dice: “Dunque, è conveniente che ci impegniamo a discernere la natura della nostra esperienza spirituale alla luce dell’insegnamento della Scrittura e dei frutti che produce, così sapremo che Dio è con noi” (p.70). Non sappiamo se i fatti di Asbury siano un vero “risveglio”, ma Edwards ci dà una griglia biblica per saggiarne i frutti. Così come il sermone ci permette di valutare le nostre esperienze spirituali per vedere se sono sane e autentiche o se sono spurie e devianti.

(continua)

La gloria di Dio proclamata (I). Preferire Dio a tutto il resto” (2/2/2023)
La gloria di Dio proclamata (II). Dio è sovrano (anche) sulla salvezza” (8/2/2023)