Viaggi europei: ricostruire la comprensione biblica della storia

 
 

Lo studio della storia nelle scuole d’Europa è spesso un soggetto noioso. Il suo scopo sembra solo di far memorizzare date, nomi e fatti ai bambini. In Belgio, dove sono cresciuto, mi ricordo di aver dovuto memorizzare i nomi dei vari sovrani belgi, le loro date di nascita e di morte, e i vari fatti considerati importanti della storia del Paese. Posso ancora citare tutti i re in buon ordine (finora il Belgio ne ha avuti solo 7), mi ricordo ancora di certe date e fatti. Tuttavia, non studiavamo mai, o ben poco, le ragioni dietro ai fatti, il ‘perché’. Perché il Belgio diventò una monarchia nel 1831? Chi fu dietro al movimento per l’indipendenza? Quali furono i loro motivi? In breve, studiavamo vari fatti della storia senza mai però capire la connessione tra loro, il perché dietro ai fatti. E le poche volte in cui il perché veniva affrontato, lo era da un punto di vista secolare nel quale Dio, il sovrano supremo della storia, non era mai considerato. 

Chiedere ‘perché’ alla storia richiede di considerare i presupposti su cui fondare la nostra comprensione della storia. Troppo spesso purtroppo, questi presupposti vengono dati per scontati. Nell’epoca odierna, i presupposti sono fondati su ciò che il defunto teologo ed economista americano Gary North chiamava ‘impersonalismo cosmico’, cioè sull’idea che nessuno fuori dal creato governa il mondo e la storia. I presupposti secolari dello studio della storia sono quindi quelli della logica di causa ed effetto, in cui le cause dei fatti devono essere trovate interamente nel mondo materiale.

La comprensione biblica della storia parte invece dalla consapevolezza che Dio è sovrano. I fatti della storia devono quindi essere capiti alla luce della Parola di Dio. Di conseguenza, il cristiano è chiamato a ricostruire la sua comprensione della storia in base ai presupposti biblici. Negli ultimi anni, vari autori, quali Rodney Stark, Vishal Mangalwadi, Tom Holland, Larry Siedentop, e tanti altri ancora (certi essendo persino atei) hanno iniziato a capire quanto tutto il positivo che possiamo trovare in Europa o nel mondo occidentale in generale, quali il sistema scolastico, la sanità, la democrazia, i diritti dell’uomo, lo sviluppo della scienza e delle arti, e tanto altro ancora, non esisterebbe senza l’influenza fondamentale del cristianesimo in Europa. Consapevolmente o no, questi autori iniziano a considerare i presupposti biblici nella loro comprensione della storia.

Il podcast settimanale European Journeys (viaggi europei) è un mio umile tentativo di partecipare a questa ricostruzione della comprensione della storia partendo da presupposti biblici. Come il nome indica, European Journeys viaggia virtualmente attraverso l’Europa per capire come Dio creò l’Europa. Trasmettere questa conoscenza alle generazioni future è una necessità fondamentale. Fu persino uno dei primi comandamenti che Dio diede agli Israeliti al momento del loro ingresso sulla Terra Promessa. Quando Dio aprì le acque del Giordano, permettendo agli Israeliti di attraversare il fiume, Dio comandò agli Israeliti di prendere dodici pietre dall’alveo del fiume e depositarle sulla riva. Queste pietre dovevano difatti far parte dei futuri corsi della storia nazionale d’Israele. Esse dovevano essere testimoni, per le generazioni future, di ciò che Dio aveva fatto nel passato per il popolo israelita.

Le varie nazioni europee sono ripiene di testimonianze del genere. Sono tutt’intorno a noi e sono così onnipresenti che, troppo spesso, non le vediamo. Non sono solo chiese, cappelle o cattedrali, ma anche monumenti, siti archeologici, lapidi, semplici case, ospedali, scuole o nomi di strada. Ad esempio, il primo episodio di European Journeys visita una scuola apparentemente ordinaria nelle vicinanze di Velletri, nel Lazio. Una lapide su un muro rivela il prezioso segreto di questo luogo:

Nel bimillenario della nascita di Paolo. A ricordo del suo passaggio su questo tratto dell’Appia Antica, diretto in catene a Roma per testimoniare con il sangue la Fede in Cristo, radice e fondamento della nostra civiltà.

Questa scuola, localizzata sull’antica Via Appia è un simbolo della trasformazione che il cristianesimo ha portato nelle nostre società. Quella che veniva chiamata Regina Viarium, la regina delle strade, era un’espressione della potenza dell’impero romano. Fu costruita per motivi militari, per controllare le terre lontane intorno al Mediterraneo. Poco a poco, la Appia fu usata anche per motivi commerciali, e ai tempi di Paolo, fu un mezzo per la diffusione del Vangelo.

Da strada militare, la Appia è oggi, nei dintorni di Velletri, niente di più di una via agricola ordinaria. Il contrasto tra l’uso antico ed odierno della via Appia è un’immagine di ciò che il cristianesimo ha fatto in Europa. È un’immagine potente di ciò che Isaia profetizzava: 

Egli farà giustizia fra le nazioni e sgriderà molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri e le loro lance in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un'altra nazione e non insegneranno più la guerra. (Isaia 2,4-5)

Oggi, su questo tratto della Via Appia a Velletri, le lance delle truppe romane sono state rimpiazzate da trattori, mietitrebbie, e bambini che giocano e studiano a scuola. Isaia dipingeva la realtà del Regno di Dio stabilito sulla terra. Sin dalla morte e dalla resurrezione di Gesù Cristo, il Regno è iniziato a crescere sulla terra. Non aveva Gesù insegnato che il Regno di Dio era come un grano di senape piantato in terra che doveva morire prima di diventare un albero in cui gli uccelli del cielo vengono a ripararsi tra i suoi rami (Matteo 13,31)?

Tuttavia, la crescita del Regno di Dio, cioè della visione cristiana del mondo, in Europa non significa che le nazioni non hanno più bisogno di esercito, come gli eventi attuali in Ucraina lo confermano. Fin quando il peccato sarà presente in questo mondo, le nazioni dovranno difendersi. Ciò comunque non contraddice il fatto che il Regno di Dio cresce nel mondo, perché nello stesso discorso in cui pronunciò la parabola del grano di senape, Gesù continuò pronunciando un’altra parabola dicendo che il buon seme e la zizzania, cioè il male e il bene, dovevano crescere contemporaneamente.

Ricostruire la conoscenza biblica della storia è una necessità vitale per il futuro delle nostre società. European Journeys cerca di farlo combinando storia e turismo. Finora, si tratta di un podcast audio in inglese. Dio volendo, speriamo di poter tradurli in italiano nel futuro.


Per ascoltare i podcast: https://www.youtube.com/channel/UCDrHSjeHswK29ntwr8ek6rg/featured