Vocabolario kuyperiano (VI): scienza

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Può la fede cristiana influenzare l’intera esistenza umana? Rispondo con un forte e sonoro sì. Abraham Kuyper (1837-1920) ha dimostrato che la fede cristiana è un sistema di vita, capace di interagire con altre visioni del mondo nel nostro contesto contemporaneo. Nel suo lavoro di teologo, scrittore, politico, filosofo cristiano, Kuyper ha elaborato e sviluppato il suo pensiero su tre dottrine: la sovranità delle sfere, la grazia comune e le antitesi, ma possiamo dire di più. Kuyper ha dimostrato che la fede cristiana può essere vissuta in ogni ambito dell’esistenza, per esempio nella politica, ma ancora di più nella scienza. Qual è il rapporto tra fede cristiana e scienza? In che modo possono interagire? Kuyper direbbe, così come ha fatto dinnanzi agli studenti, ai professori e agli uditori tutti nella quarta delle sue Lezioni sul calvinismo, tenute all’Università di Princeton (USA) nel 1989, che il calvinismo, e cioè la fede cristiana, ha coltivato l’amore per la scienza, ha restituito alla scienza il suo dominio e ha favorito la sua libertà.

In primo luogo, per Kuyper è necessario dire che la sovranità di Dio non può essere presa a pezzi o in modo frammentario, ma deve essere assunta in modo totale. Come nella salvezza per mezzo della sua grazia speciale, così nella provvidenza ordinaria per il mantenimento e la cura verso il creato per mezzo della grazia comune, e quindi nella sua abilità nel creare tutto dal principio, Dio con i suoi decreti stabiliti fin dal principio della storia dà dimostrazione che il cosmo non è un mucchio di massi raccolti e messi lì per caso, ma piuttosto è un edificio costruito in modo perfetto. Questo permette di intensificare la ricerca per la scoperta dell’intera creazione di Dio. Tutto ha origine nel decreto divino, incluse le leggi naturali, da cui provengono ogni legge morale e spirituale. La fede cristiana, radicata nei decreti di Dio, stabili e ordinati, non può altro che risvegliare e incoraggiare fortemente l’amore per la scienza e la scoperta della buona creazione. Senza la comprensione del carattere unitario, stabile e ordinato dei decreti divini, ogni scienza sarebbe soltanto investigazione empirica dei fenomeni. Kuyper infatti nega “che il mero empirismo si possa considerare scienza perfetta” perché l’investigazione altro non è che percezione ed investigazione del creato. Può trasformarsi in scienza solo quando dall’analisi empirica si scopre, nel fenomeno specifico, una legge universale. A sua volta, la legge universale rimanda senza compromessi alla perfetta creazione di Dio. 

Oltre a ridare slancio al ruolo della scienza in quanto strumento per conoscere di più Dio, il calvinismo ridà alla scienza il dominio che gli spetta nella sua sfera di competenza. È importante capire questo aspetto che Kuyper enfatizza. Quando il cristianesimo esagera nella contemplazione delle cose celesti, dando poca attenzione alle cose create da Dio, cade in una trappola mortale. Il dualismo tra cose celesti e cose terrene allontana il credente dai suoi compiti temporali, mostrando ulteriormente di avere un’idea dualista perfino della rigenerazione. Una concezione non armoniosa tra il messaggio evangelistico e il ruolo di Dio Padre, creatore di tutto l’universo, non dà la dovuta importanza alla signoria cosmologica di Gesù Cristo. Questo dualismo non è promosso dalle Scritture; l’apostolo Paolo nella sua lettera ai Romani dice: “tuttavia per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi viviamo per lui, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose e mediante il quale anche noi siamo” (1 Corinzi 8,6).

La fede cristiana, radicata nei decreti di Dio, stabili e ordinati, non può altro che risvegliare e incoraggiare fortemente l’amore per la scienza e la scoperta della buona creazione.

Dio ha rivelato la sua maestà nella creazione e un cristiano che cerchi veramente di glorificare Dio non si limiterà alla riflessione e alla contemplazione, lasciando così ai non credenti le altre scienze, ma piuttosto si impegnerà per conoscere e far conoscere Dio in tutte le sue opere, con tutte le sue capacità intellettive, con tutti i suoi doni, attraverso la propria vocazione, tanto nelle realtà celesti quanto in quelle terrene.

L’intera esistenza deve sottostare al carattere unitario, stabile e ordinato del piano di Dio e dei suoi decreti. È necessario avere un’idea armonica del creato per ridare alla scienza il vero dominio nel suo campo. È altresì necessario che i credenti ricevano incoraggiamento a praticare la scienza e l’investigazione del creato per onorare Dio a difesa dei suoi statuti e per dimostrare la sua perfezione.