Come le “allucinazioni” di ChatGPT rispecchiano i nostri cuori

 
 

Nel novembre 2022, il mondo ha assistito a un progresso tecnologico sbalorditivo: il rilascio della piattaforma di intelligenza artificiale ChatGPT. Ed è davvero impressionante. Se chiedi a ChatGPT di "argomentare a favore dell'abolizione delle tasse sulla proprietà, fornendo giurisprudenza giuridica", genererà una risposta convincente di 400 parole in pochi secondi. Se gli chiedi di "scrivere una favola della ninnananna per un bambino di 4 anni", lo farà.

Ma per quanto ChatGPT sia impressionante, presenta un intoppo per i suoi utenti. È noto per le sue "allucinazioni". Sebbene ChatGPT abbia un accesso quasi illimitato a tutte le informazioni presenti su Internet, l'applicazione a volte fornisce paragrafi su paragrafi di informazioni inesatte, o addirittura false. Le risposte di ChatGPT sembrano plausibili, ma non sempre ci si può fidare.

Le "allucinazioni" della piattaforma IA dovrebbero suonare stranamente familiari a chiunque conosca la condizione umana. Questo perché un software di intelligenza artificiale aperto come ChatGPT è costruito da esseri umani e rispecchia i nostri limiti. Come ChatGPT, abbiamo la tendenza a fare un uso improprio e ad estrapolare illegittimamente le informazioni a nostra disposizione. A differenza di ChatGPT, però noi lo facciamo perché il nostro cuore è peccaminoso, teso a soddisfare i nostri desideri egoistici (Geremia 6,10).

Per esempio, i nostri cuori possono facilmente "allucinare" in almeno tre aree diverse della nostra vita: nelle nostre relazioni, nella lettura delle Scritture e nell'interpretazione delle notizie. Dal punto di vista relazionale, non è fuori dalla norma per noi vedere qualcuno che conosciamo e concludere erroneamente che "deve essere scontento di me" se, per qualche motivo, quella persona non ci saluta o non ci risponde nel modo che ci aspettiamo. Allo stesso modo, leggendo le Scritture, possiamo facilmente filtrare i versetti attraverso la nostra lente culturale e concludere erroneamente, ad esempio, che "Posso fare ogni cosa per mezzo di Cristo che mi fortifica" significa che Cristo assicura risultati di successo in qualsiasi impresa in cui ci applichiamo. Allo stesso modo, i nostri cuori hanno la propensione a cogliere le parole di personaggi politici e a trarre conclusioni sulle loro intenzioni e motivazioni, soprattutto se le sentiamo da una fonte sensazionalistica. 

Il nostro problema non è l'informazione
Non abbiamo principalmente un problema di informazione. Abbiamo un problema di orientamento. Come dice il filosofo e teorico culturale sudcoreano Byung-Chul Han, "oggi siamo ben informati, ma disorientati". L'informazione da sola non ha il potere di orientare i nostri cuori, ma gli algoritmi che controllano i modi in cui incontriamo le informazioni hanno la straordinaria capacità di rafforzare le nostre preferenze, i nostri pregiudizi e le nostre inclinazioni egoistiche. Creano quella che Han chiama "bolla dei filtri":

“Piú a lungo navigo su Internet, tanto piú la mia bolla dei filtri si riempie di informazioni di mio gradimento, che rafforzano le mie convinzioni. Mi vengono mostrate solo quelle visioni del mondo che si conformano alle mie. Informazioni d’altro tipo vengono tenute lontane. In questo modo la bolla dei filtri mi avviluppa in un permanente «io-dormiente».”

Proprio come ChatGPT, noi abbiamo la propensione ad avere "allucinazioni" e a ingannare noi stessi. Troviamo facilmente informazioni che sembrano plausibili, ma in realtà vogliamo usarle per difendere e rafforzare le convinzioni che già abbiamo. Come scrisse Martin Lutero, senza Cristo il nostro cuore è naturalmente "incurvato su se stesso". 

Abbiamo bisogno di un riorientamento radicale
La cosa di cui abbiamo più bisogno non è una migliore informazione (anche se è necessaria). Abbiamo bisogno di un riorientamento radicale verso la persona di Gesù. Sinclair Ferguson mette in guardia contro la nostra tendenza a ingannarci semplicemente conoscendo la teologia giusta, la Bibbia e Gesù (cosa che l'intelligenza artificiale è in grado di fare) piuttosto che conoscere intimamente Gesù stesso. Cadiamo in questo inganno quando separiamo "i benefici dell'opera di Cristo (giustificazione, riconciliazione, adozione e così via) da Cristo stesso". Ciò comporta la sottile tentazione di tenere Gesù a distanza, di oggettivarlo come un semplice sistema ben organizzato di informazioni corrette. 

L'unico modo per evitare questa trappola è un riorientamento totale, affinché Cristo ci renda vivi e ci pieghi verso la comunione personale con lui. Come ha detto John Murray, “La vera vita di fede non può essere semplicemente caratterizzata da un freddo assenso agli articoli di fede, ma, piuttosto, deve possedere quella passione e quel calore d’amore in quanto tale comunione con Dio è la corona e l’apice della vera religione”.

Non basta avere le idee chiare in materia di dottrina. Non basta essere in grado di articolare le verità della nostra fede con esattezza teologica. Anche ChatGPT può fare questo (a volte). Abbiamo invece bisogno della verità del vangelo che diriga i nostri cuori verso l'amicizia intima con Cristo, la Verità incarnata. 

Non possiamo riorientarci da soli
Per questo abbiamo bisogno della chiesa. Per quanto sia utile ricordare il bisogno di comunione con Cristo, tale comunione può ancora rivelarsi difficile nel nostro momento culturale. Siamo costantemente bombardati da false narrazioni su noi stessi, sul mondo in cui viviamo e persino su Dio. Come possiamo perseguire un riorientamento dei cuori in queste acque culturali confuse? Non possiamo farlo da soli.

Abbiamo bisogno del corpo di Cristo, una comunità vibrante di persone la cui vita cristiana ci indica il Salvatore. La chiesa fa questo rinarrando la storia del Vangelo ogni volta che ci raduniamo come comunità (Ebrei 3,12-13). 

In definitiva, è nel contesto di queste relazioni con Cristo e con la nostra comunità ecclesiale locale plasmata dal vangelo che troveremo il modo di sfuggire all'inganno "allucinante" del mondo e di riorientarci verso il Salvatore che non inganna mai.