La gloria di Dio proclamata (IV). La dipendenza umana e la gloria di Dio

 
 

La felicità è di coloro che sono sufficienti a sé stessi”. Nel trattato Etica Nicomachea, Aristotele definisce l’autosufficienza dell’uomo come il bene perfetto, quello che permette di raggiungere la felicità. Anche se questa idea venne fomulata più di due milleni fa, sembra al giorno d’oggi essere molto radicata nella nostra società. L’indipendenza e l’autosufficienza, in tutti gli aspetti della vita, rappresentano due delle più alte aspirazioni che l’uomo possa raggiungere. Esse sono viste come come motivo di orgoglio, di gloria e di vanto. D’altra parte, l’essere dipendenti e non autosufficienti implica essere visti come deboli, inferiori e non avere motivi per i quali poter vantarsi.

Quando guardiamo la dipendenza nella prospettiva di Dio, le cose sono ben diverse. Basandosi su 1 Corinzi 1,29-31, Jonathan Edwards (1703-1758) nel suo sermone “Dio è glorificato nella dipendenza dell’uomo” (predicato nel 1731) e disponibile ora nel volume La gloria di Dio proclamata. Sermoni e discorsi di Jonathan Edwards (2022), mostra non solo che l’uomo è in totale e assoluta dipendenza da Dio, ma anche che in essa Dio è glorificato.

Il testo biblico esposto da Edwards dice “che nessuno si vanti di fronte a Dio”. Ciò avviene nella totale e assoluta dipendenza dell’uomo da Dio (p. 155-156). Di seguito, Edwards mostra che la dipendenza da Dio nella salvezza vale anche per ogni altro bene. I redenti sono totalmente e direttamente dipendendi da Dio in ogni cosa e maniera sotto tre aspetti: riceviamo tutto da Dio, per mezzo di Cristo e in Cristo grazie allo Spirito Santo (p. 157- 162).

Da Dio abbiamo ricevuto il nostro Redentore e Salvatore: Cristo che diventa per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione. Il Padre ci ha donato il Redentore nel quale abbiamo tutti i benefici che ha acquisito per noi. Dalla Sua grazia ci viene concesso questo dono infinitamente prezioso senza essere in nessun modo obbligato a donarlo; per la Sua potenza, dato che ogni aspetto della redenzione è un’opera straordinaria in noi.

Tutto quello che riceviamo è da Dio. “La sapienza, il perdono dei peccati, la liberazione dall’inferno, il Suo favore, la grazia e la santità, il vero conforto e la felicità, la vita eterna e la gloria, insomma, tutto ciò che possediamo viene da Dio per mezzo di un Mediatore” (p. 163). Egli stesso è il nostro Mediatore dal quale dipendiamo e riceviamo tutte le benedizioni da Egli acquisite.

Infine, Edwards evidenzia che abbiamo tutto il nostro bene in Dio. “Non solo lo riceviamo da Lui e per mezzo di Lui, ma Lui stesso è tutto il loro bene” (p. 164). Dio stesso è per il redento il bene supremo acquistato da Cristo. In Dio stesso abbiamo la perfezione spirituale e la gioia eterna grazie al dono dello Spirito Santo che dimora in noi.

Questa totale e assoluta dipendenza dei redenti da Dio li porta a contemplare le Sue perfezioni e la Sua completa autosufficienza. Maggiore è questa dipendenza e più ci sentiremo motivati a considerare ed apprezzare la Sua potenza e la Sua grazia (p. 167). In questo vediamo quanto infinitamente grande sia la gloria di Dio rispetto a quella della creatura, dato che essa dipende in maniera assoluta e totale da Dio.

Come redenti da Dio, siamo obbligati a crescere sempre di più nella consapevolezza che dipendiamo da Dio interamente, e non in modo parziale. Solo a Lui possiamo attribuire tutta la sapienza e la gloria dell’opera della redenzione, e siamo esortati a esaltare e glorificare Dio perché completamente a Lui appartiene tutta la gloria della redenzione, senza che noi potessimo procurarci nulla da soli. Possano le nostre lodi glorificare ed esaltare solo Lui secondo quando dice la Scrittura: “Chi si vanta, si vanti nel Signore”.

(continua)

La gloria di Dio proclamata (I). Preferire Dio a tutto il resto” (2/2/2023)
La gloria di Dio proclamata (II). Dio è sovrano (anche) sulla salvezza” (8/2/2023)
La gloria di Dio proclamata (III). Come si riconosce l’opera dello Spirito Santo?” (15/2/2023)