La teologia rigorosa della carbonara

 
 

[Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta il 6 aprile 2022. Lo ripubblichiamo oggi perché è la giornata della carbonara.]

Come persona con un grande apprezzamento per il cibo delizioso, il 6 aprile è un giorno vicino al mio cuore. Il Carbonara Day è un evento organizzato dall'Unione Italiana Food. Dal 2017 questo evento internazionale è stato celebrato tramite la condivisione di ricette di carbonara da parte di chef di fama mondiale, tramite streaming live direttamente alla tua cucina. La più grande "spaghettata social" del mondo può essere seguita sui social media. 

Una semplice ricerca di #Carbonara o #CarbonaraDay raggiungerà milioni di persone che apprezzano questo famoso piatto romano. Vivendo a Roma, aggiungo continuamente alla mia lista i posti migliori per trovare un piatto di questo delizioso dono all'umanità. Mi porta veramente ad adorare il nostro Creatore. Un assaggio di una carbonara ben cucinata può portare anche i non credenti a ringraziare Dio ad alta voce mentre il loro palato esplode con i deliziosi sapori della pasta, della crema di uova, del formaggio, del pepe e del guanciale. È davvero un'esperienza incredibile per cui ringraziare Dio ed è un segno della sua grazia comune ai peccatori.

Scherzi a parte, questo piatto semplice ma delizioso è veramente un tesoro nazionale di cui i romani sono orgogliosi. Mentre ci possono essere molti dibattiti su come preparare al meglio questo piatto e quale tipo di pasta usare, gli italiani sono uniti in una cosa: non puoi cambiare i semplici ingredienti di questo piatto aggiungendo o togliendo qualcosa. E questo non vale solo per la carbonara. Molte persone hanno assistito all'ira dello chef napoletano Gino D'Acampo alla televisione britannica quando il suo ospite voleva aggiungere un po' di panna acida e funghi alla bolognese. “Che schifo!” ha detto, e non solo. Abbiamo riso, ma la sua rabbia era vera. Dopo aver vissuto in Italia per quasi 10 anni non puoi negare che gli italiani siano dei puristi del cibo nella forma più rigorosa. 

Se vuoi aggiungere la panna acida alla bolognese, bene. Ma non chiamarla bolognese! Se vuoi aggiungere l'ananas alla pizza, fai pure, strambo. Basta che non la chiami più pizza! Se vuoi davvero vedere uno sconvolgimento a Roma, aggiungi piselli, funghi e panna alla carbonara. Ora sei andato troppo oltre e sicuramente non potrai più chiamarla carbonara! Certe cose sono semplicemente troppo preziose per essere cambiate.

Lo stesso vale per l’evangelo di Gesù Cristo, la buona notizia della salvezza di Dio sia al giudeo che al greco (Romani 1,16). Parlo del messaggio biblico dell’evangelo che è stato riscoperto e proclamato con coraggio durante la Riforma Protestante. È una ricetta semplice con cui non bisogna scherzare. È il messaggio che troviamo solo nelle Scritture della salvezza di Dio che viene per la Sua sola grazia, attraverso la sola fede, nelle opere di Gesù Cristo soltanto e alla sola Gloria di Dio. Come l'apostolo Paolo scrisse agli Efesini, 

"Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi: è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti" (Efesini 2,8-9). 

Questa ricetta semplice non può essere sottoposta ad aggiunte o sottrazioni, altrimenti diventa qualcos'altro e non puoi più chiamarlo evangelo. Proprio come un romano si stupirebbe nel vedere qualcuno aggiungere piselli alla carbonara, così l'apostolo Paolo si sarebbe stupito nel vedere la semplice ricetta dell’evangelo modificata. Infatti, scrisse con rabbia ai Galati che erano tentati di aggiungere nuovi requisiti all’evangelo (l'adesione a certe leggi di Mosè). Egli scrisse:

"Mi meraviglio che così presto voi passiate da colui che vi ha chiamato mediante la grazia {di Cristo} a un altro vangelo; ché poi non c'è un altro vangelo, però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo" (Galati 1,6-7)

Proprio come aggiungere funghi alla carbonara la cambia completamente, aggiungere qualsiasi cosa al semplice evangelo lo cambia completamente. In una città che capisce il significato di questo quando si tratta del cibo, è triste sapere che non capisce questo punto quando si tratta dell’evangelo. La Scrittura dice che è per sola grazia che sei salvato. Ma Roma dice che è la grazia più le opere. La Scrittura dice che è per sola fede nelle opere di Cristo, l'unico mediatore tra Dio e l'uomo. Ma Roma dice che è per fede e per le opere di Cristo, tramite i sacerdoti, i santi e Maria. È chiaro? La ricetta è cambiata. Il semplice evangelo non è più l’evangelo e questo era il punto di Paolo. Chiamalo come vuoi, ma non è più l’evangelo, e quindi non ha più il potere di salvare.

P.S. Se mai ti trovassi a Roma e volessi offrirmi il pranzo, mi renderei disponibile ad adorare il Signore con te davanti ad un piatto di carbonara.