Emozionati per la gloria di Dio! Tre tesine

 
 

Le emozioni, questo universo affascinante e controverso. Come le viviamo? Quale prospettiva porta la fede evangelica? Questa è una sintesi di una conversazione incentrata su tre tesine tenuta ad un incontro per giovani presso la Chiesa battista rumena di Ostia (4/11/2023).

1. Le tue emozioni sono uno splendido dono. Le emozioni sono un dono divino alla nostra umanità creata ad immagine di Dio (Genesi 2,4-25; Luca 10,27; Ecclesiaste 3,1-4)[1] e contribuiscono a definirla in modo profondo, toccando il livello degli istinti. In tutto il loro spettro (dalla gioia alla giusta ira), esse fanno parte della dotazione creaturale di noi esseri umani. Esse possono essere paragonate alla tastiera di un pianoforte i cui tasti suonati compongono melodie varie e stili diversi; oppure alla tavolozza del pittore i cui colori vanno a costituire quadri unici. “Le emozioni vengono da Dio e sono concepite in vista della gloria di Dio”[2]. Le emozioni, nello loro gamma, nel loro intreccio, nella loro interdipendenza e nella loro varia intensità, vanno vissute, coltivate, educate. “Dio non vuole che viviamo per le emozioni più di quanto Lui non voglia che viviamo senza di loro”[3]. Tutti siamo essere emotivi, ma non tutti viviamo le emozioni allo stesso identico modo. Ognuno di noi, all’interno della medesima dotazione creaturale, ha un proprio legittimo modo di miscelare, colorare ed esprimere le proprie emozioni: uomini e donne gestiscono le emozioni in modo diverso, ogni individuo poi le vive a modo suo. Parte della crescita della persona è di imparare a governare bene l’universo emotivo (responsabilità regale).

2. Le tue emozioni sono sicuramente rotte. Le emozioni, non una esclusa, sono state corrotte dall’ingresso del peccato nel mondo. La nostra immagine emotiva di Dio è infranta. Il pianoforte delle emozioni è scordato, la tavolozza dei colori è un ammasso confuso. Dopo la rottura, tutta la nostra vita emotiva è soggetta a squilibri ed alterazioni, scompensi e vissuti malati, impazzimenti e stravolgimenti: è l’opera della carne (Galati 5,19-21) e ciò che esce dal cuore umano (Marco 7,21-22). “In Adamo” abbiamo ricevuto emozioni che sono ferite e che feriscono, processi rotti che rompono, gabbie e trappole pericolose. Esse possono diventare “idoli” quando vengono assolutizzate e senza presidi di controllo (senza freno, senza filtri, lasciate sfogare), possono essere rimosse o incagliate quando vengono schiacciate impedendo loro di manifestarsi in modo adeguato (con troppi freni, troppi filtri, represse). Sia in eccesso che in difetto, le emozioni sono attraversate da una perturbazione introdotta dal peccato.

3. Le tue emozioni devono e possono essere guarite. Se il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata. L’immagine emotiva viene restaurata. Nell’incarnazione, il Figlio è diventato una Persona dall’intensa vita emotiva, intensificata nella sua passione[4]. La salvezza in Gesù Cristo porta ad un cammino di guarigione delle emozioni e a scoprire un vissuto emotivo redento (2 Pietro 1,3): è il frutto dello Spirito (Galati 5,22). “Cristo è morto affinché fossimo persone complete, e non soltanto perché alcune parti di noi fossero salvate; non perché fossimo cristiani squilibrati, ma per scoprire uno scopo equilibrato”[5]. La cura delle emozioni inizia alla conversione (quando Dio ci dona un “cuore nuovo”) e procede progressivamente nella santificazione (quando Dio lo plasma sempre più all’immagine di Cristo). Ciò significa essere liberati dalla schiavitù di emozioni turbolente ed imparare l’autocontrollo e la maturità emotiva (1 Pietro 1,6), portando la vita emotiva sotto la signoria di Cristo. Anche la vita emotiva è “in Cristo”, avendo Cristo come riferimento delle nostre emozioni, essendo Cristo il modello per la vita emotiva. In Cristo si è introdotti in un percorso di ri-alfabetizzazione emotiva. La vita cristiana non è a-paticaa-tarassica (che sono concetti stoici): è un cantiere per ricostruire le emozioni all’immagine di Cristo. Dobbiamo tutti essere coinvolti in una catechesi delle emozioni, in un discepolato delle emozioni, nella mortificazione delle emozioni malsane per sviluppare un’ecologia cristiana delle emozioni (Filippesi 4,8). L'obiettivo è arrivare a “una sorta di sistema interno di controllo che garantisce un prezioso equilibrio”[6] in vista di un’intelligenza emotiva virtuosa. La vita della chiesa è una scuola di emozioni: ricevendo la parola (che è utile a “insegnare, riprendere, correggere, educare” anche le emozioni, 2 Timoteo 3,16), condividendo la vita cristiana, servendo la comunità e la città, re-impariamo a vivere emotivamente in modo redento: nelle relazioni, nel culto, nelle vocazioni ricevute, … in ogni ambito della vita.

Bibliografia minima
C. Mahaney – N. Mahaney Whitacre, Sentimenti autentici. Lo scopo di Dio per le nostre emozioni, Roma, ADI-Media 2018.
J.A. Groves – W.T. Smith, Entangling emotions, Wheaton, Crossway 2019.
J. Piper, Desiderare Dio. Meditazioni di un edonista cristiano, 2 ed., Firenze, BE Edizioni 2016.

Letture utili
P. Bolognesi, La libertà della disciplina, Marchirolo (VA), EUN 1994.
J. Frame, “Uomo e donna ad immagine di Dio”, Studi di teologia N. 28 (2002).
J. Edwards, I sentimenti religiosi [1746], Caltanissetta, Alfa & Omega 2003.
C. Trueman, The Rise and Triumph of the Modern Self: Cultural Amnesia, Expressive Individualism, and the Road to Sexual Revolution, Wheaton, Crossway 2020.

[1] La relazione tra Dio e le emozioni meriterebbe una riflessione a parte: mentre Dio è impassibile (Confessione di fede battista del 1689, art. 2) nel senso che non è governato da passioni esterne, è un essere perfettamente, santamente e giustamente emotivo. Cfr. J. Piper, I piaceri di Dio. Meditazioni sul diletto di Dio nell’essere Dio, Mantova, Passaggio 2006 e E. Durand, Le emozioni di Dio. Tracce di un profondo coinvolgimento, Brescia, Queriniana 2023.
[2] C. Mahaney – N. Mahaney Whitacre, Sentimenti autentici. Lo scopo di Dio per le nostre emozioni, Roma, ADI-Media 2018, p. 54.
[3] Ibid., p. 32.
[4] B.B. Warfield, “La vita emotiva del Signore” [1912], in Id., La persona e l’opera di Cristo, Caltanissetta, Alfa & Omega 2001.
[5] M. Lloyd-Jones, Depressione spirituale. Le sue cause e come curarla [1965], Marchirolo (VA), EUN 1997, p. 60.
[6] J. Frame, The Doctrine of the Knowledge of God, Phillipsburg, P&R 1987, p. 336.