Festival della missione. Quale missione è stata festeggiata?

 
 

Parlare della missione e riflettere su essa sono compiti importanti della chiesa. Dedicarle addirittura un festival è qualcosa di accattivante. Negli ultimi giorni c’è stata un’iniziata della Chiesa cattolica che ha svolto con intenzionalità questo compito. Dal 29 settembre al 2 ottobre 2022 si è tenuto a Milano il secondo Festival della Missione (FdM) avente come tema Vivere per dono. A causa della pandemia, erano passati cinque anni dal primo Festival della Missione. Il secondo FdM si è tenuto, nelle parole degli organizzatori, “nei solchi scavati dalla pandemia COVID-19,” e quindi “consapevoli della complessità del tempo che stiamo vivendo, crediamo sia maturo il momento per seminare quell’immaginazione creativa e quell’audacia missionaria tante volte evocata da Papa Francesco: ‘Questo è il tempo propizio per trovare il coraggio di una nuova immaginazione del possibile, con il realismo che solo il Vangelo ci può offrire.’”

Relazioni, seminari, mostre, tavole rotonde, ecc. con la partecipazione anche di personalità del mondo della politica, dello spettacolo e della cultura, hanno reso l’appuntamento ricco e vario. Mentre il FdM è decisamente un’iniziativa ambiziosa, ben organizzata e ammirevole, è anche vero che non si capisce bene quale missione la chiesa cattolica abbia in mente quando parla di essa. Forse questo è dovuto al fatto che la struttura principale per il FdM è stata l’enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco. 

Alcune sue parole chiavi hanno plasmato il FdM: dialogo, unità, pace, creatività, collaborazione, ascolto, fraternità, gratuità. Spesso si parlava di una chiesa missionaria in cui tutti i battezzati sono missionari. Si parlava di una chiesa che è in cammino verso gli altri e che è a favore dell’umanità. La chiesa missionaria costruisce una cultura di collaborazione. “Insieme costruiamo sogni” ha detto un relatore. “Quando uno incontra un’altra cultura, un altro popolo, un’altra religiosità, non può che arricchirsi. Questa è l’esperienza missionaria. Questa è la nostra gioia”, ha detto un altro. Questo è Fratelli tutti.

Parole belle ma che non hanno nessun senso missionario se non vengono accompagnate dal vangelo di Gesù Cristo. Spesso si è fatto riferimento al vangelo, ma non è stato mai definito biblicamente. Se il vangelo è una buona notizia che la Bibbia ci presente, è impossibile capire quale sia il contenuto di questa notizia guardando e ascoltando le presentazioni del Festival. Ho ascoltato ore di presentazioni e, nello spirito di Fratelli tutti, nessuno ha mai parlato del peccato. Appunto, siamo “tutti fratelli”, quindi non bisogna parlare del peccato e della necessità di essere perdonato e salvato. Nessuno ha menzionato la redenzione che uno ha in Cristo. Gli oratori hanno parlato del dialogo, ma non si capisce bene cosa viene discusso nel dialogo. Hanno parlato dell’unità, ma non si capisce che cos’è che ci unisce. Hanno parlato dell’ascolto, ma mai dell’annuncio. Un relatore ha menzionato una domanda che aveva fatto ad un missionario che aveva vissuto in Nigeria per 45 anni. “Che cosa hai fatto per 45 anni in Nigeria?” gli ha chiesto. “Ho ascoltato,” è stata la risposta. “45 anni di ascolto. Che bella missione!” ha detto l’oratore. 

È veramente una bella missione questa? 45 anni di ascolto. Non è che la missione della chiesa sia anche annunciare la buona notizia di Gesù Cristo che è morto e risorto affinché i peccatori possano essere perdonati, redenti e salvati? Al FdM si è parlato della pace, ma non è stato fatto riferimento alla pace che abbiamo grazie al sacrificio di Gesù Cristo. È stata evocata invece una pace che è frutto di progetti sociale ed ambientali. Si è parlato molto della fraternità, ma non è stata una fraternità che abbiamo grazie alla confessione che Cristo Gesù è Signore. È stata invece una fraternità generale basata sull’essere tutti umani e abitanti di questo mondo. “Quando uno incontra un’altra cultura e un’altra religiosità, non può che arricchirsi. Questa è la nostra esperienza missionaria. Questa è la nostra gioia”. Queste parole di un relatore riassumono quello che il FdM intende quando parla della missione. Ma si tratta della missione biblica che Cristo ha affidato ai suoi discepoli e alla sua chiesa? 

La missione cristiana impone la responsabilità di ascoltare e di annunciare l’evangelo, di trovare punti di contatto con tutti, ma anche di permettere che l’evangelo sia lo “scandalo” che mette in crisi tutti. Il vangelo di Gesù Cristo dipende da un fedele annuncio che siamo tutti peccatori sotto il giusto giudizio di Dio e che solo in Cristo possiamo essere salvati. 

Al FdM hanno usato tante parole belle, ma non quelle del vangelo biblico. Si è parlato dell’amore di Dio, ma sempre staccato dal peccato e dalla nostra natura peccaminosa. Si è parlato di Gesù, ma non della sua opera redentiva sulla croce che ci salva dai nostri peccati. Si è parlato dello Spirito Santo, ma non di come agisce in noi per mezzo della parola di Dio. Si è parlato di missione, ma è una missione diversa da quella biblica. Il tema Vivere per dono è stato staccato dalla vita di Gesù Cristo che è stata donata affinché possiamo essere redenti e salvati dai nostri peccati. Quale missione, allora, è stata festeggiata al FdM?