Il Bob Dylan (pittore e disegnatore) che non ti aspetti

 
 

Chi non conosce una canzone di Bob Dylan alzi la mano? Nessuno. Dylan è infatti una delle icone della musica contemporanea. Dai primi Anni Sessanta sino ad oggi, è tra gli artisti più conosciuti al mondo. Celebri le sue “Knocking on heaven’s door”, “Mr. Tambourine man”, “Blowin’ in the wind”, “Like a rolling stone”, … : sono capolavori scolpiti nella memoria musicale di intere generazioni. 

Dylan è un artista, ma non tutta la sua arte è ugualmente conosciuta. Mentre le sue canzoni sono conosciutissime, mentre i suoi testi (per quanto criptici) gli hanno valso il Premio Nobel per la letteratura nel 2016, la sua pittura e i suoi disegni sono meno noti. Per questo è particolarmente interessante la mostra Bob Dylan – Retrospectum al Maxxi di Roma (sino al 30 aprile) che espone le sue opere visive: dai dipinti a olio, agli acrilici, agli acquerelli, ai disegni a inchiostro, pastello e carboncino, fino a una serie di sculture in ferro. 

Si tratta di rappresentazioni di grandi metropoli di grattacieli e bassifondi, di desolate distese attraversate da strade senza fine, di stazioni di servizio e di motel da quattro soldi, di persone intente nelle più disparate attività. Tra l’altro c’è anche un quadro di Dylan che raffigura Trinità dei Monti a Roma. L’infanzia di Dylan nel Minnesota è ricordata con le sue installazioni di ferro composte di attrezzi che evocano la zona mineraria in cui è nato. Insomma, la mostra è una porta d’ingresso nell’America profonda e nell’universo artistico di Bob Dylan. 

Tra i disegni più interessanti, ci sono alcune illustrazioni a china ai suoi testi più famosi. Ad esempio, per illustrare “Knocking on heaven’s door” Dylan disegna un portone chiuso che una persona cerca di aprire. Prima prova con un martello e uno scalpello, inutilmente. La porta rimane chiusa. Poi l’uomo prova a forzare la porta con una leva, anche questa volta senza successo. L’ultima tavola raffigura la persona con in mano una croce davanti alla porta. La canzone finisce così, con Dylan compositore che bussa alla porta del cielo e Dylan illustratore che disegna la croce. La porta del cielo si aprirà con la croce? E’ la croce di Cristo che apre la porta del cielo? Per i cristiani sì, ma Dylan non lo dice, né lo illustra. La croce è l’ultima immagine, ma la domanda, per lui, rimane aperta così come la porta rimane chiusa. Rimane il fatto che Dylan disegna la croce come possibile chiave per aprire il cielo.

Questo è Bob Dylan: geniale spirito in ricerca, che talvolta si è avvicinato alla spiritualità cristiana, ma che è rimasto sfuggente a prese di posizioni nette e durature. Ci sono stati periodi della sua carriera in cui sembrava aver abbracciato la fede evangelica. Si pensi ai suoi album “Slow train coming” (1979) e poi “Saved” (1980). In seguito, questa traccia si è persa in percorsi molto diversi. Per lui, “la risposta sta soffiando nel vento” (the answer is blowing in the wind). Chissà se avesse in mente il soffio dello Spirito Santo che spira dove vuole (Giovanni 3,7) o pensasse piuttosto al vento che disperde gli empi come pula (Salmo 1,4)?