La gloria di Dio proclamata (V). Da soli non conosciamo la verità!

 
 

“Il Signore conosce i pensieri dell’uomo, sa che sono vani” così recita il Salmo 94, testo di riferimento del sermone di Jonathan Edwards (1703-1758). Questo testo è oggetto di un suo sermone predicato tra il 1723 e il 1729 e ora raccolto nel volume La gloria di Dio proclamata. Sermoni e discorsi di Jonathan Edwards da poco pubblicato da Alfa&Omega (2022).

In questo sermone, Edwards tratta dell’incapacità dell’uomo di conoscere Dio, nonostante sia capace di ideare e realizzare grandi progetti. Infatti, è una caratteristica tipica dell’essere umano quella di sperimentare, di progettare, di costruire oggetti, strumenti, tecnologie, teorie, per tentare sempre di interpretare la realtà che lo circonda, per cercare di dare in fondo un senso alla sua esistenza, alle cose che gli accadono ogni giorno. Ma riesce a conoscere Dio con le sue facoltà?

Per Edwards il Salmo 94 è molto chiaro: “la cecità del cuore dell’uomo di cui parla il nostro testo, non deriva dalla mancanza della facoltà cognitiva o della possibilità di conoscere, ma da una causa concreta. C’è un potere nel suo cuore che ha il potere di accecarlo e di confonderlo a tal punto da ostacolare l’esercizio delle sue facoltà nelle cose che riguardano la religione” (p.75). 

L’uomo naturale vive nella più completa cecità riguardo alle verità della religione. Tale cecità fa sì che gli uomini abbraccino i più disparati tipi di errori a riguardo della realtà spirituale, errori che, dimostra Edwards, spesse volte nel corso della Storia hanno degradato gli esseri umani ad un livello addirittura inferiore a quello delle bestie. È risaputo, infatti, che innumerevoli sono stati i “sacrifici umani”, che avevano come vittime i bambini, che venivano compiuti da popoli ignoranti per adorare le loro presunte ed ingannevoli “divinità”. L’uomo è appunto inclinato a cadere in tutti questi gravi e pazzeschi inganni. Ad esempio, “i musulmani sembrano non avere alcun dubbio sul fatto che, quando moriranno, andranno in paradiso” (p.84) luogo in cui deliziare tutti i piaceri della carne; “i papisti non hanno alcun dubbio sulla verità di quelle stolte idee del purgatorio e sul potere dei preti di liberarli da esso e dare loro vita eterna” (p.84); perciò non badano a spese per acquistare la salvezza. 

Se abbandonati a noi stessi, spiega Edwards, siamo incapaci di fare alcunché; senza l’intervento di Dio non ci sarà nessuna luce. Da tutte queste considerazioni, si comprende chiaramente che senza la rivelazione divina, senza la Scrittura e lo Spirito Santo, l’essere umano è davvero irrimediabilmente perduto (p. 97). Non basta la semplice ragione umana per risollevarla dalla sua caduta: è necessario lo Spirito Santo, per comprendere correttamente le verità della fede e della religione. Il Signore ha inviato Suo Figlio Gesù Cristo, per illuminare il mondo con la Sua sapienza, con il Suo amore, con la Sua opera di Redenzione (p. 100). 

Il mondo di allora e di ora è pieno di messaggi di auto-redenzione e di proposte di auto-aiuto. Il cristianesimo invece dice che, senza Dio, rimaniamo impotenti. Noi ci crediamo capaci, saggi, performanti e tutto ciò che è intorno a noi pompa questa visione pompata e fuorviante. In realtà, l’evangelo ci dice che siamo persi, brancolanti nel buio della nostra confusione, traviati nelle contraddizioni del nostro cuore. Solo Dio può operare un cambiamento. La sua gloria è magnificata nel dispiegare la grazia e nel salvare ciò che è perduto. 

(continua)

La gloria di Dio proclamata (I). Preferire Dio a tutto il resto (2/2/2023)
La gloria di Dio proclamata (II). Dio è sovrano (anche) sulla salvezza (8/2/2023)
La gloria di Dio proclamata (III). Come si riconosce l’opera dello Spirito Santo? (15/2/2023)
La gloria di Dio proclamata (IV). La dipendenza umana e la gloria di Dio (22/2/2023)