La matassa intricata della teologia medievale. Strumenti per sbrogliarla

 
 

Di teologia medievale, soprattutto in ambito evangelico, si parla poco. Oltre alla corruzione della chiesa come premessa per la Riforma e la condanna della fede superstiziosa tradizionalmente ricondotta all’età medievale, non si hanno molti strumenti per addentrarsi in una materia sconfinata e poco conosciuta come quella della teologia che ha caratterizzato il millennio che va dalla caduta dell’Impero Romano d’occidente (476 d.C.) fino alla scoperta dell’America nel 1492, date che convenzionalmente segnano l’inizio e la fine di questa cosiddetta età di mezzo. 

Ad appropriarsi dell’intero bagaglio che la teologia medievale ha costruito è stata, da sempre, la chiesa cattolica utilizzandolo come mezzo per promuovere una sua presunta unitarietà, coerenza e monoliticità per dare l’immagine di una tradizione lunga, stabile e consolidata nei secoli. Questa lettura “cattolica” invece si scontra con un’analisi seria e approfondita dei movimenti teologici della chiesa medievale.

Per non lasciare un vuoto suscettibile di letture ingenue e disorientate, il fascicolo “Letture medievali (VI-XI secolo)”, Studi di teologia N. 67 (2022) è dedicato proprio a tracciare le traiettorie della storia della chiesa medievale, dei suoi impulsi teologici e dei suoi principali sviluppi. 

Usufruendo di questo utile strumento insieme al volume di Tony Lane, Compendio del pensiero cristiano nei secoli, le chiese Breccia di Roma, Breccia di Roma San Paolo e Breccia di Roma Prati, hanno dato il via ad una serie di serate dal titolo “Una così grande schiera di testimoni” per approfondire l’eredità della chiesa medievale apprezzandone gli aspetti evangelici e riconoscendone le devianze: insomma per esercitare il discernimento evangelico. Questo modulo prosegue il percorso di avviamento alla teologia storica cominciato con lo studio dei Padri della chiesa

La prima serata è stata l’occasione per armarsi di chiavi di lettura di una così complicata materia e per riconoscere che l’azione di Dio nella storia non si è mai fermata ma che nella sua bontà il Signore ha portato avanti l’annuncio del vero Vangelo anche quando la corruzione della chiesa, il lassismo del vissuto cristiano e le devianze teologiche sembravano essere rovi soffocanti intorno ad una piccola lucina. Fioca ma mai spenta. 

Dalla serata si è evinto che sebbene storicamente il Medioevo sia stato rivalutato e non è più vittima di una storiografia che lo riduce ad epoca oscura, bisogna riconoscere che teologicamente abbia sofferto la mancanza di figure torreggianti come quelli dell’epoca dei Padri della Chiesa. La decadenza dell’Impero è stata la cornice in cui i teologi altomedievali hanno cercato di mantenere l’eredità lasciata dalla prima chiesa e di lavorare nel loro solco. In mille anni però si sono intrecciati così tanti fili, vissuti, tradizioni e vicende che hanno reso il medioevo teologico una matassa di fili difficile da sbrogliare. Da questa matassa è possibile estrapolare però 8 filoni da seguire per capire le principali traiettorie della teologia di quest’epoca. Quattro filoni sono riconducibili ad una tradizione evangelica e 4 invece sono quelli che hanno portato la traiettoria della Chiesa a una deviazione rispetto all’ortodossia della chiesa primitiva. 

Tra i filoni devianti troviamo:  

1. Il consolidamento della struttura papale e del regime di cristianità che comincia con atti come quello della falsa donazione di Costantino (IX secolo) dove, con un falso documento, il papa crea il precedente che dà il diritto alla chiesa di possedere dei territori immensi nell'Italia centrale, passando per Gregorio VII che nell' XI secolo rivendica la piena potestà del papa e con Bonifico VIII che introduce la teoria delle due spade lasciate da Dio vedendo la spada spirituale superiore a quella temporale e creando la non ancora risolta sovrapposizione tra chiesa e stato. 

2. La diffusione del semi-pelagianesimo. Agostino aveva riconosciuto il primato della grazia, ma il medioevo viene attraversato da una corrente semi-pelagiana. Tutti si dicono agostiniani, ma poi sotto il riconoscimento formale, il pelagianesimo fa ritorno dalla finestra con il riconoscimento dell’importanza delle opere, della vita cristiana vista come scala da salire per avvicinarsi a Dio in cui la grazia viene ricevuta alla fine del percorso e con pratiche devozionali derivate dalle religioni pagane imbellettate da cristianesimo nominale.

3. L’irrigidimento del sacramentalismo con i dibattiti sulla Cena del Signore che vedono la transustanziazione elevata a dogma con il IV concilio lateranense del XIII secolo in cui anche il battesimo diventa altro dalla concezione biblica

4. L’espansione della devozione mariana e delle immagini: il II concilio di Nicea dell'ottavo secolo introduce la venerazione delle immagini e il marianesimo fa parte del vissuto cristiano che non viene respinto, ma inglobato. 

Nella matassa però vanno considerati anche i 4 fili “evangelici” che collegano l’età della Patristica alla Riforma e oltre.

1. Sebbene il semi-pelagianesimo fosse molto presente, la linea agostiniana del primato della grazia di Dio resta nella teologia medievale con personaggi come Godescalco nel IX secolo o Anselmo nel XII secolo.

2. La linea sobria della cena del Signore: teologi come Ratramno e Berengario nel IX secolo, nutrono una teologia biblica degli ordinamenti che non è sacramentalista.

3. Una linea radicale dei movimenti dissidenti come quello di Pietro Valdo nel XII secolo o di John Wycliff nell’Inghilterra del XIV secolo che portano avanti un messaggio evangelico semplice che rivendica la possibilità dei laici di leggere la Bibbia e predicare la parola. 

4. Un linea dello zelo missionario: non sono mancati durante il Medioevo slanci missionari che hanno portato uomini come Patrizio a raggiungere i popoli sì cristianizzati per obbligo ma non evangelizzati dall’annuncio della Parola. 

Il medioevo è complicato ma non si può buttare il bambino con l’acqua sporca ignorandolo e privando così la storia evangelica di interi secoli in cui, anche attraverso un filo sottile, la Parola di Dio è stata annunciata e vissuta in modo fedele, in mezzo a molte devianze.