Per entrare nel mondo dei Padri bisogna avere un mazzo di chiavi

 
 

La raccolta degli scritti dei Padri della chiesa è come un edificio con tante stanze. I Padri greci, latini, siriaci, copti, ….; dal secondo secolo all’età tardo antica e oltre. La raccolta dei loro scritti curata dal Migne nell’Ottocento comprende 221 volumi per la patristica latina e 161 volumi per quella greca. Insomma un universo ricco e complesso, ingovernabile senza strumenti adeguati. Per entrarci e per esplorarlo bisogna avere un mazzo di chiavi in grado di aprire le porte e di permettere l’accesso, non solo nelle prime sale, ma a tutti i piani e nelle principali estensioni. Senza le chiavi di entrata, si rimane fuori da questo complesso architettonico impressionante, ma senza le chiavi giuste si rischia, una volta entrati, di fermarsi solo alla prima stanza e di non capire la complessità e (talvolta) le devianze dei Padri, oppure di perdersi del tutto.

La necessità di un mazzo di chiavi è ancora più impellente se si vuole crescere nell’alfabetizzazione evangelica al livello di un programma di studio di una chiesa locale. Questa è la sfida del modulo di teologia storica “Una così grande schiera di testimoni” da poco intrapreso dalle chiese Breccia di Roma e Breccia di Roma San Paolo. 

Intanto va precisata la visione d’insieme che sottende le iniziative di formazione continua dei credenti. Nel corso della loro programmazione ordinaria, le chiese hanno già dato luogo a moduli di teologia sistematica nel 2016-2018 (basata su W. Grudem, Dottrine bibliche, Firenze, BE Edizioni 2015) e di teologia biblica nel 2019-2020 (basata su P. Bolognesi, La storia che trasforma le nostre storie, Marchirolo, EUN 2013). Dunque questo modulo di teologia storica è inserito in una progettualità di lungo termine volta a far crescere la cultura evangelica del discepolato nel contesto della vita della chiesa. 

Gli strumenti che saranno utilizzati sono tre: T. Lane, Compendio del pensiero cristiano nei secoli, Formigine (MO), Voce della Bibbia 1994; “Letture patristiche (II-III secolo)”, Studi di teologia N. 54 (2015) e “Letture patristiche (IV-V secolo)”, Studi di teologia N. 61 (2019). Negli ultimi vent’anni sono stati messi a disposizione delle chiese evangeliche italiane delle opere divulgative valide che vanno a sostituire gli oltremodo datati E. Cairns, Il cristianesimo attraverso i secoli (1970) e K. Heussi - G. Miegge, Sommario di storia del cristianesimo (1984, 5 ed.). 

Il programma prevede le seguenti tappe:

1. Chiavi di lettura della patristica (per capire i movimenti di Dio nella storia)

2. Gli apologisti (in difesa della fede)

3. Tertulliano (per affermare la Trinità)

4. Atanasio (per riconoscere la persona e l’opera di Cristo)

5. I principali Concili: Nicea e Calcedonia (per confessare la fede)

6. I Padri cappadoci (per onorare lo Spirito Santo)

7. Agostino (per magnificare la grazia di Dio)

8. Le direzioni della tradizione orientale (per evitare slittamenti)

Come si evince, si tratta di un percorso essenziale per entrare nell’universo dei Padri della chiesa, senza atteggiamenti caratterizzati da patrofobia (paura dei Padri), né da patrolatria (elevazione dei Padri ad autorità indiscutibile). I credenti, molti dei quali stanno frequentando i corsi di cultura teologica dell’IFED, sono incoraggiati a prepararsi su una delle tappe per condurre una delle serate, senza pretendere di essere degli esperti, ma condividendo il frutto di letture e approfondimenti. L’obbiettivo è di mappare l’eredità dei Padri e s’incoraggiare la chiesa a coltivare il discernimento spirituale in vista della crescita della testimonianza evangelica. 

L’approccio perseguito ai Padri vuole ricalcare il realismo critico che è stato proprio della Riforma protestante: apprezzante, da un lato, perché la chiesa è una realtà storica; discernente biblicamente, dall’altro, perché è la Scrittura (e non i Padri) l’autorità suprema in ogni materia di fede e di vita. Come scrisse Giovanni Calvino nella Lettera a Sadoleto (1539): “riconosciamo valida l’autorità dei Concili e dei Padri a condizione che si conformi alla norma della Parola di Dio, sotto l’autorità di Cristo”. Questo è l’approccio ai Padri fondamentalmente aperto, teologicamente realista e cristianamente critico che deve costituire il mazzo di chiavi evangelico alla patristica.