Libero arbitrio? Lutero ed Erasmo 500 anni dopo

 
 

Sono passati cinquecento anni, ma la questione è attuale tanto quanto allora. Sabato 4 ottobre 2025, si è tenuta presso la chiesa riformata battista “Solo Cristo” Ravenna una conferenza dedicata al 500º anniversario del libro De Servo Arbitrio, scritto nel 1525 da Martin Lutero. La conferenza ha avuto il patrocinio dell’Alleanza Evangelica Italiana.


Le due sessioni sono state tenute dal professor Stéphane Simonnin, docente di Storia della chiesa presso il London Seminary: la prima si è concentrata sulla questione della chiarezza della Sacra Scrittura, mentre la seconda ha considerato come focus teologico la sovranità di Dio nella salvezza e il presunto libero arbitrio dell’uomo.


Per quanto concerne il primo punto, Erasmo sosteneva che è sostanzialmente inutile discutere della questione del “libero arbitrio” perché la Scrittura stessa non è chiara e univoca nel suo insegnamento al riguardo. Ribattendo, Martin Lutero risponde a questo primo argomento facendo un distinguo importante tra la chiarezza interna e la chiarezza esterna della Bibbia. Da un lato, la Bibbia non è affatto chiara se il lettore non ha ricevuto il dono dello Spirito Santo (chiarezza interna). Infatti, senza lo Spirito Santo è impossibile capire la Parola di Dio! D’altro canto, la Bibbia ha alcune parti che sono molto chiare e dirette fin da subito (chiarezza esterna), ma richiede da parte del lettore uno sforzo in termini di studio che conduce ad un intendimento progressivamente in crescita. 


Il lettore della Scrittura è chiamato a crescere nello studio della Parola di Dio che diventerà sempre più chiara e accessibile nel tempo. Secondo Lutero, chi nega la chiarezza della Sacra Scrittura sta sminuendo l’efficacia del ministero di insegnamento dello Spirito Santo stesso. Il principio protestante del Sola Scrittura sarebbe inutile se la Scrittura non fosse chiara! 


Questa dottrina è quindi fondamentale per tutta l’impalcatura teologica della Riforma. Per i Riformatori la Bibbia non era la sola autorità sulla chiesa e sul mondo, ma era al di sopra di altre autorità comunque considerate importanti, tra cui la tradizione cristiana. Gli evangelici protestanti si sentivano in piena continuità con il grande filone classico della dottrina biblica, per esempio con i Padri della chiesa sulle cui spalle si appoggiavano. La Bibbia deve essere capita e messa in pratica nel contesto di chiesa locale, insieme ai propri pastori e fratelli e Sorelle di fede. Ogni dottrina, affinché sia rifiutata come eresia o accettata come verità biblica, deve essere “vagliata al tribunale della Sacra Scrittura, in presenza della chiesa”.


Per quanto concerne il secondo punto principale della diatribe è la sovranità di Dio nella salvezza. I due capisaldi che devono essere considerati per capire se l’uomo contribuisce alla propria salvezza con il proprio presunto libero arbitrio oppure no, sono i seguenti: la depravazione totale dell’uomo caduto nel peccato, e l’immutabilità di Dio e dei suoi decreti eterni. 


Parlando di amartiologia (la dottrina del peccato) Lutero, in linea con Agostino, sosteneva che l’uomo dopo la caduta nel peccato è totalmente incapace di fare la volontà di Dio e quindi di scegliere il bene. Per i Riformatori, l’uomo peccatore ha ancora capacità di scelta, perché sceglie sempre ciò che reputa buono per la propria vita. Però, l’uomo peccatore è stato corrotto in questa capacità di discernere il bene e il male e quindi sceglie sempre il peccato che ama, ossia la ribellione contro la volontà di Dio. 


Affinché l’uomo possa scegliere Dio, è necessario che lo Spirito Santo innanzitutto apra i suoi occhi spirituali. Affinché il peccatore possa essere salvato, è prima di tutto richiesto l’intervento sovrano di Dio che lo fa rinascere ad una nuova vita spirituale, facendolo resuscitare dai morti. In tal modo il peccatore redento dal Vangelo di Cristo, sarà condotto dallo Spirito Santo a poter fare ciò che piace a Dio perché è reso capace di rivolgere le proprie affezioni a Dio e alla volontà del Signore. 


Per quanto riguarda il secondo elemento a favore della sovranità di Dio nella salvezza, Lutero ripropone l’argomentazione ontologica dell’immutabilità di Dio. Siccome Dio non cambia mai, di conseguenza i suoi decreti promulgati nell’eternità non cambiano mai. Dio ha deciso tutto prima della fondazione del mondo, e quindi il Dio trascendente è indipendente dal proprio creato e il suo piano verrà realizzato in maniera incondizionata dalle sue creature. 


Dio non reagisce ad una presunta fede esercitata dal peccatore ravveduto che inizia a rispondere in fede al Vangelo predicato, poiché tale realtà significherebbe compromettere l’immutabilità di Dio. Al contrario, tutti quei versetti nella Scrittura che apparentemente lascerebbero intendere che Dio cambia idea sono da intendere a livello esegetico come linguaggio umano, analogico e antropomorfo, che descrivono l’impassibilità di Dio e dei suoi decreti in un linguaggio comprensibile agli uomini. 


Lutero insiste sull’importanza pastorale della dottrina del “servo arbitrio”, ossia la certezza della salvezza: essa è custodita da Dio, fondata sull’opera sufficiente di Cristo e garantita dallo Spirito Santo. Questo rassicura tutti i veri credenti della propria redenzione eterna, sollevandoli non da responsabilità cristiane autentiche, ma dal fardello legalistico della salvezza per buone opere. 


“Il servo arbitrio” rimane una lettura consigliata ancora oggi, in quanto contiene insegnamenti utili per la nostra evangelizzazione, apologetica, ed edificazione personale.


L’insegnamento è stato ben concluso con un paio di sessioni di domande e risposte, sintomo di grande interesse suscitato tra il pubblico. Le registrazioni video dell’intera conferenza saranno disponibili a breve sul canale YouTube “Chiesa Solo Cristo”. 


La conferenza può essere considerata un grande successo, per la gloria di Dio, in quanto nella spiritualmente desolata Romagna è uno degli eventi il cui scopo è quello di promuovere la dottrina biblica e la teologia riformata confessionale, che è riuscito a radunare una quarantina di persone da tutta la regione e oltre. La partecipazione è risultata in crescita rispetto alle conferenze degli anni precedenti. Piccoli numeri ma incoraggianti, dato il contesto difficile. La chiesa Solo Cristo Ravenna ha concluso il weekend, celebrando il Giorno del Signore domenicale con una grande festa per il 3° compleanno della sua Fondazione.