Passeggiata della Riforma a Napoli

 
 

Quante persone ammirano Napoli, il suo golfo e il suo centro storico! Ora avranno un’occasione in più per farlo. Il distretto della Campania dell’Alleanza Evangelica Italiana ha organizzato la “Passeggiata della Riforma a Napoli” nel centro storico di Napoli, per il 25 giugno e il 24 settembre 2022, con inizio alle ore 10.00, con ritrovo al Duomo di Napoli. Chiunque può partecipare.

Perché la Passeggiata della Riforma a Napoli? La Riforma protestante del XVI secolo interessò tutta l’Europa,  risvegliando le coscienze e suscitando un movimento dell’evangelo. In Italia, diversamente dal resto dell’Europa, la Riforma fu un evento mancato per l’opposizione del sistema religioso romano. Ciò nondimeno si ebbero gruppi e personalità interessate all’evangelo. 

Tra le località interessate alla riscoperta delle nuove idee fu Napoli, capitale del regno spagnolo del sud Italia, retto dal cattolicissimo vicerè spagnolo Don Pedro da Toledo. L’esule spagnolo Juan de Valdes giunse a Napoli nel 1534, rivestendo importanti incarichi presso la corte del vicerè. Valdes era un nobile, teologo e scrittore ed aveva avuto rapporti epistolari con Erasmo da Rotterdam, essendo a conoscenza dei concetti riscoperti dai Riformatori. Giunto a Napoli, fondò un circolo di illuminati ai quali trasmise le sue conoscenze religiose. Per gli incarichi che rivestiva presso la corte, la sua abitazione, presente nella zona di Chiaia, era frequentata da aristocratici, letterati, prelati,  nobildonne  ecc. Le opere di Valdes sono state perse ed il suo circolo si sciolse con la sua morte. Giulia Gonzaga, sua collaboratrice più stretta, si fece suora presso il convento di San Francesco delle Monache ove in parte diede seguito al pensiero del Valdes ma, soprattutto si diede ad opere caritatevoli.  

La città di Napoli con la sua toponomastica, e la presenza di alcuni palazzi storici e chiese, ricorda ancora alcuni di quei personaggi ed eventi di rilievo. Ad esempio, all’ingresso della Certosa di San Martino vi è una lapide commemorativa in  ricordo dei tumulti del 1545, capeggiati da tale Tommaso Aniello di Sorrento – detto Masaniello - da non confondere con la rivolta di altro Masaniello del 1647. Aniello si rivoltò contro Don Pedro che non solo aumentava le tasse ma soprattutto minacciava di far intervenire l’inquisizione di tipo spagnolo per porre fine alla circolazione delle eresie riformate ed eterodosse rispetto alla Chiesa di Roma. In quella circostanza, dopo molti giorni di lotte e morti, Tommaso Aniello fu imprigionato e fu liberato perché la sua causa fu perorata dai nobili. Questo tumulto consentì il ritardo di sei anni dell’introduzione della inquisizione a Napoli, che operò non direttamente ed in forma più lieve. 

Forse nasce spontanea la domanda: quali erano le idee ritenute eretiche? In effetti la Riforma prospettava il ritorno alla sola Scrittura come Parola di Dio e suprema autorità in materia di fede; questo contrastava con l’autorità papale e della curia romana. Fu riscoperta la giustificazione per sola grazia e fede, concetto che negavano l’utilità del contributo umano per il perdono e la salvezza con buone opere, i sacramenti, le indulgenze ed altri meriti umani. La Riforma aveva riscoperto e valutato adeguatamente come unico e sufficiente il sacrificio di Cristo e, pertanto, l’inutilità della Messa, intesa come rinnovamento del sacrificio del Signore Gesù. Il Solo a Dio la gloria faceva frizione con la gloria che pontefici e clero ambivano  per se stessi. Il sacerdozio universale di tutti i credenti consentiva ai fedeli dignità e libero accesso diretto e personale a Dio. 

Chi erano i frequentatori del circolo di Valdes? Proviamo a ricordare alcuni nomi. Tra gli aristocratici è da annoverare il marchese di Vico Galeazzo Caracciolo, Mario Galiota, Ferrante Brancaccio, le gentildonne Giulia Gonzaga, la marchesa di Pescara Vittoria Colonna, Caterina Cibo, Maria d’Aragona, appartenenti della famiglia D’Avalos; tra gli intellettuali Scipione Capece, Marco Antonio Flaminio, la stessa Vittoria Colonna ed il suo conoscente Michelangelo Buonarroti. Tra gli ecclesiastici spiccano il generale dei cappuccini Bernardino Ochino, il priore agostiniano Pietro Martire Vermigli, il cardinale Pole, il benedettino Germano Minadois, il proto notaro apostolico Pietro Carnesecchi. L’elenco potrebbe essere molto più lungo.

Perché questo circolo di illuminati si estinse? Lo storico Massimo Firpo attribuisce questo fallimento al tipo di spiritualità proposta da Valdes: si trattava di una spiritualità di carattere interiore, intimista, non di rottura con la chiesa di Roma; altro elemento da considerare è la paura dell’inquisizione e della perdita dei privilegi. Probabilmente si sviluppò una forma di “nicodemismo”, ovvero vivere il vangelo nel proprio cuore, senza dare nell’occhio.

Ad onor del vero, tre membri di questo circolo hanno lasciato un segno particolare nella storia. Il frate Bernardino Ochino, esperto predicatore, conquistò i cuori dei suoi ascoltatori, compreso l’imperatore Carlo V. Mentre predicava nella Basilica di San Domenico Maggiore e la Basilica di San Giovanni Maggiore, egli disse di sé che predicava Cristo in maniera “mascherata” e fu costretto a riparare all’estero a causa dell’inquisizione. La stessa sorte toccò all’agostiniano Pietro Martire Vermigli che, dopo varie vicissitudini tutte italiane, fuggì all’estero dando un notevole contributo alla Riforma ed i suoi scritti sono tutt’ora oggetto di studio. Infine, il conte Galeazzo Caracciolo, per amore del Vangelo, rinunciò ad una vita  comoda e di lusso scappando anch’egli oltr’Alpi.

La “Passeggiata della Riforma a Napoli” è allora un’occasione unica per ascoltare questa storia tra le strade e gli ambienti che videro protagonisti coloro, leggendo la Bibbia e credendo, videro la loro vita cambiata. L’appuntamento è per il 25 giugno e il 24 settembre 2022, con inizio alle ore 10.00, con ritrovo al Duomo di Napoli. Chiunque può partecipare (per informazioni: distrettocampania@alleanzaevangelica.org).