Stottiana (VII). Un ministero “abramitico e apostolico”

 
John Stott ministero apostolica
 

“Abramitico e apostolico” è il titolo altisonante di un lungo articolo di Chris Wright dedicato a John Stott (1921-2011) su Evangelicals Now (aprile 2021). Wright è la persona che Stott ha chiamato dalla carriera accademica di studioso dell’Antico Testamento (anche se in una facoltà di missiologia evangelica come All Nations Christian College) alla presidenza della Langham Partnership, una fondazione istituita dallo stesso Stott per la promozione di studiosi e predicatori evangelici soprattutto di Paesi del Sud del mondo. Chris Wright è anche colui che, dopo che Stott aveva esercitato un ruolo di primo piano nella redazione del Patto di Losanna (1974) e del Manifesto di Manila (1989), è stato il principale estensore dell’Impegno di Città del Capo (2010) a conclusione del terzo congresso per l’evangelizzazione del mondo. Questo per dire che quello che Wright scrive di Stott non è campato per aria, ma frutto di un’intensa relazione spirituale volta a prolungarne i frutti benefici anche dopo la sua morte.

In questo articolo che vuole sottolineare l’ampiezza e lo spessore del ministero di Stott, Wright ricorre a due aggettivi biblicamente impegnativi: abramitico e apostolico. Vediamo rapidamente in che senso li usa.  

Il ministero di Stott è stato “abramitico” in quanto ha benedetto le nazioni, come la promessa ad Abramo fu di benedire tutto il mondo tramite lui. Wright ricorda l’impegno globale di Stott nei vari campi del suo servizio. Come evangelista itinerante ha visitato le università di mezzo mondo predicando l’evangelo in contesti culturali molto diversi, soprattutto tra studenti e giovani. Come portavoce e leader organico del movimento evangelicale, Stott è stato al centro di molte e benedette iniziative che hanno avuto un impatto mondiale (il Movimento di Losanna è solo una di queste). Come aggregatore di fondi e promotore di iniziative formative (Stott reinvestiva in formazione tutti i proventi delle vendite dei suoi libri), ha incoraggiato negli studi e nella preparazione omiletica migliaia di giovani evangelici da tutto il mondo, offrendo borse di studio e favorendo la pubblicazione dei loro libri. Da pastore della chiesa All Souls nel cuore di Londra, il raggio d’azione del suo ministero è stato globale; in questo senso abramitico. Non sono molti i leader evangelici del XX secolo che possono essere descritti così, Stott sì.   

Wright qualifica il contributo di Stott anche come “apostolico”. Com’è noto, il termine apostolico può avere molti significati, ma Wright lo impiega per sottolineare il carattere evangelico e pionieristico del suo impegno. Nelle sue pubblicazioni (più di 50 libri: commentari, studi biblici, libri su temi teologici, etici, di attualità) Stott ha tenuto una posizione “apostolica” in linea con l’insegnamento biblico, rappresentativa di un ampio fronte evangelico, in dialogo con altre correnti di pensiero e solida sulle questioni centrali affrontate. Volutamente, il mondo evangelico non ha leadership istituzionali o strutturate, ma l’autorevolezza di Stott è nata grazie all’affidabilità biblica e all’energia apostolica del suo messaggio. Stott non è stato un pensatore o predicatore “innovativo” o “originale”, ma, pur praticando il duplice ascolto (del messaggio biblico e del contesto culturale contemporaneo), è rimasto apostolico in quanto ha predicato e promosso l’evangelo biblico. 

Per ricordare l’eredità di Stott, nel centenario della nascita, l’Istituto di Cultura Evangelica e Documentazione di Roma propone una serie di serate tematiche, unendolo a quello di un altro grande protagonista della teologia evangelica contemporanea: B.B. Warfield (1851-1921). Nel 1921, cento anni fa, moriva B.B Warfield (forse il più grande teologo evangelico del XIX secolo) e nasceva John Stott, una delle personalità più influenti del mondo evangelicale del XX secolo. Warfield si misurò con le rivendicazioni della teologia liberale mostrando come la fede evangelica fosse biblicamente profonda ed intellettualmente solida. Il contributo di Stott è stato nel coniugare la missionarietà e la responsabilità sociale, la fedeltà biblica e l’attenzione alla cultura.

Ogni serata avrà al centro dei libri e delle parole chiave, presentati da due relazioni, cui seguirà una conversazione. I due centenari sono utili per apprezzare il lascito di questi due “giganti” della fede evangelica, farli “dialogare” tra loro e rilanciarne l’eredità nel nostro tempo. La prima serata si terrà:
 
14 aprile 2021, ore 20.00, sul tema:
Missione integrale
I testi presentati saranno: “Patto di Losanna” (1974) in Dichiarazioni evangeliche I e John Stott, Missione cristiana nel mondo moderno, Roma, GBU 1975.
Ne parleranno Davide Bogliolo e Valeria Marzano
 
L’evento si terrà presso l’Istituto di Cultura Evangelica e Documentazione, via di Sant’Eufemia 9 a Roma e sarà visibile in diretta all’indirizzo facebook dell’ICED. La serie è organizzata in collaborazione con le chiese Breccia di Roma, Breccia di Roma San Paolo, Chiesa evangelica Hopera e Chiesa Buona Notizia e con il patrocinio dell’Alleanza Evangelica Italiana e del Comitato Italiano del Movimento di Losanna.

Il 19 aprile la Fellowship of European Evangelical Theologians (FEET) terrà una video-conferenza (dalle 15.00 alle 18.00) per ricordare John Stott. Tra le altre cose, sono previsti un saluto di Chris Wright e una conferenza di Henri Blocher, decano dei teologi evangelici europei, sulla teologia di John Stott. Per informazioni e iscrizioni, si può cliccare qui.