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Definire il cattolicesimo romano (II): una deviazione dal cristianesimo biblico

“Il cattolicesimo romano è una deviazione dal cristianesimo biblico”.

Credo che un servizio al dialogo teologico sia dato dalla trasparenza delle convinzioni e dall’onestà della comunicazione. E’ più rispettoso dire la verità nella carità, piuttosto che celarla dietro il paravento del “dialogo” che omette di affrontare le questioni decisive, anche se è doloroso dirle e ascoltarle.

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Definire il cattolicesimo romano da un punto di vista evangelico? Un tentativo (I)

E’ possibile definire il cattolicesimo romano? E’ possibile mettere a fuoco in una descrizione la visione del mondo propria della chiesa cattolica romana? Può la teologia evangelica assumersi la responsabilità di inquadrare teologicamente il fenomeno del cattolicesimo romano in una breve definizione che sia descrittiva e anche valutativa?

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“Fratelli tutti”: il prezzo altissimo dell’universalismo cattolico

Dopo “Fratelli tutti”, l’enciclica di papa Francesco sulla fraternità universale, si potrà ancora evangelizzare dicendo che, a causa del peccato, non siamo tutti fratelli senza causare shock e reazioni oltremodo negative? Se siamo già tutti fratelli perché figli dello stesso Dio, quali saranno le implicazioni di lunga durata sulla testimonianza evangelica che vuole essere fedele non alla sensibilità universalista della “correttezza bergogliana”, ma al messaggio biblico dell’evangelo di Gesù Cristo?

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Cambiano i ruoli ma lo schema è lo stesso. Come il cattolicesimo fa giocare “progressisti” e “conservatori” nella stessa squadra

In una grande organizzazione come il cattolicesimo romano, ci sono ruoli diversi. C’è chi (come gli attaccanti) si occupa di esplorare terreni nuovi e di spingere in avanti i confini della cattolicità. D’altra parte, c’è chi (come i difensori) difende l’assetto tradizionale cercando di tenere in equilibrio il sistema. Con papa Francesco, il gioco di squadra è rimasto lo stesso, ma i ruoli sono cambiati. Con Francesco, il papa è passato dal ruolo di difensore a quello di attaccante. E’ lui che forza la dottrina tradizionale e la rende “elastica” e avvolgente.

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Stesse parole, mondi diversi. Perché il cattolicesimo è diverso dall’evangelo

E’ vero: ci sono anche parole diverse, tipiche del cattolicesimo e non condivise dalla fede evangelica. Si pensi a transustanziazione, indulgenze, infallibilità, assunzione corporale di Maria, ecc. Queste sono parole solo cattoliche. Tuttavia, la maggioranza delle parole della fede cristiana sono in comune: ad esempio, fede, grazia, salvezza, croce, vangelo, ecc. Come è possibile questo?

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Evangelizzazione. Non basta la parola

L'espressione "nuova evangelizzazione" è stata coniata da Giovanni Paolo II nel 1979 e successivamente ha conseguito un significato teologico tecnico. La sua specificità ha a che fare con i suoi destinatari, cioè le masse che sono state battezzate nella Chiesa romana, ma hanno "perduto il senso vivo della loro fede". L'obiettivo della NE è di richiamarli alla chiesa madre.

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Evangelizzare i cattolici: perché e come?

Dopo aver raccontato la sua esperienza di persona nata in una famiglia cattolica e poi diventato credente in Gesù Cristo, Moreno ha ricordato che l’interesse per l’evangelo è nato con la lettura del vangelo di Giovanni. La lettura e l’incontro con la Parola di Dio hanno suscitato la fede. Qui di seguito alcune domande poste a Moreno e la sintesi delle sue risposte.

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Quando papa Francesco parla di “riforma” cosa ha in mente?

Nell’ottica del papa, riforma non ha per niente a che fare con una riforma dottrinale nel senso di un cambiamento dell’assetto dogmatico o anche magisteriale della chiesa. La riforma per lui è l’accelerazione del rinnovamento impresso dal Vaticano II in chiave continuista e organica rispetto alla tradizione viva della chiesa di Roma.

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"Che siano uno". Rileggendo l'enciclica Ut unum sint 25 anni dopo

Era il 1995 quando Giovanni Paolo II pubblicò l’enciclica Ut unum sint, echeggiando la preghiera
del Signore Gesù in Giovanni 17,21: “che siano tutti uno”. Partendo dall’impegno “irreversibile” nel cammino ecumenico da parte del Concilio Vaticano II, il papa affermava la via cattolica all’unità: da un lato, l’appello alla “conversione” spirituale e dall’altro il mantenimento delle strutture dogmatiche ed istituzionali irrevocabili proprie della Chiesa di Roma.

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“Tutus tuus” (a Maria). L’eredità di Giovanni Paolo II a cent’anni dalla nascita

Il papa credeva alla provvidenza di Maria, considerandola un attore principale negli affari del mondo, cosmici e terreni, materiali e spirituali. Per questo motivo egli le dedicò il mondo intero all’inizio del nuovo millennio, insieme alla famiglia umana e al nuovo secolo, chiedendole guida e protezione costante.

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Perchè gli evangelici dovrebbero occuparsi del cattolicesimo romano?

La Riforma non è conclusa, l’evangelo è ancora al centro della controversia con Roma e tutti quelli che vogliono stare fermi nella verità devono capire che cosa il cattolicesimo crede e promuove. L’unità a cui aspiriamo è l’unità del popolo di Dio, sotto la signoria di Gesù Cristo, e non una generica unità del genere umano sotto Roma.

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Una nuova era tra evangelici e cattolici?

Il cattolicesimo deve essere valutato con macro-categorie in grado di tenere insieme il numero più ampio possibile di elementi. Una valutazione “spirituale” non può prescindere dalla consapevolezza che stiamo trattando di un sistema che è fatto sì di persone, ma persone dentro un disegno caratterizzato da una storia, una dottrina, un legame sacramentale, una politica, una finanza, una pietà popolare, una pluralità di spiritualità, ecc. tutte però connesse ad un centro istituzionale e ad un cuore teologico.

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Cattolicità contestata: in che senso la chiesa è cattolica?

Il Credo definisce la chiesa come “una, santa, apostolica e cattolica”. La cattolicità non fu affermata in modo isolato, ma nel contesto degli altri tre tratti. Se la cattolicità ha la precedenza sulla apostolicità (cioè sull’insegnamento biblico), diventa universalismo. Se la santità viene lasciata fuori, la cattolicità diventa una scatola vuota di contenuto spirituale. Se la cattolicità perde la sua connessione con l’unità, esplode in una miriade di unità auto-referenziali.

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