La gloria di Dio proclamata (VI). Dio vuole e ascolta le preghiere

 
 

La relazione. Questa è una delle caratteristiche di Dio. Dio è un Dio di relazione, sia per la sua natura trinitaria, sia per il suo essere Creatore di tutti, sia perché è Salvatore di chi crede. Per i credenti, questa relazione è continuamente alimentata tramite la preghiera. In un sermone dal titolo “L’Altissimo, un Dio che esaudisce la preghiera”, predicato nel 1735 e disponibile ora in italiano nel volume La gloria di Dio proclamata. Sermoni e discorsi di Jonathan Edwards (2022), Jonathan Edwards (1703-1758) affronta proprio il carattere di Dio come un Dio di relazione che ascolta le preghiere. 

Partendo dal Salmo 65,2 che recita così “A te, che esaudisci la preghiera”, Edwards mostra che Dio esaudisce la preghiera e ciò lo distingue da ogni altro falso dio. “Dio accetta le suppliche di coloro che lo invocano” (p.226) e “gradisce l’onore che gli rendono quando pregano” (p.227). Questo non significa che tutto ciò che chiediamo ci viene dato; significa invece che Dio nella preghiera “dona dolci rivelazioni della sua gloriosa grazia, purezza, sufficienza e sovranità” (p.227) così da poter riposare in Lui e affidarsi pienamente. 

“Che meraviglia sapere che a dei vermi come noi è permesso di accostarsi con fiducia in qualunque momento a un così grande Dio” (p.228). Dio è pronto ad ascoltare la preghiera, vuole che lo supplichiamo. La voce dei giusti è dolce alle sue orecchie. Per Edwards Dio ascolta la preghiera perché vuole il bene di quelli che lo cercano, a volte anticipando la richiesta, altre volte ritardandola, per arrivare sempre al momento opportuno.

Perché Dio richiede la preghiera per concedere la sua misericordia? Innanzitutto, come Edwards afferma, Dio non ha bisogno di ascoltare le nostre richieste per esaudirle. Lui sa ogni cosa. Dio richiede la preghiera dell’uomo perché la preghiera “non è altro che il consapevole riconoscimento della nostra dipendenza da lui per la sua gloria” (p.235). Inoltre, la nostra preghiera è richiesta affinchè ci prepariamo a ricevere la sua misericordia. Nella preghiera il cuore si prepara ad accettare ciò che Dio stabilisce. 

Perché Dio è così interessato alla preghiera? Per Edwards anche questo è molto semplice: “perché è un Dio d’infinita grazia e misericordia” (p.236). Poterci relazionare al Dio creatore, al Signore che ha conquistato la nostra salvezza, allo Spirito Santo che placa i nostri cuori, è qualcosa di straordinario. 

Per Edwards, senza l’opera del Signore Gesù nessuna preghiera arriverebbe a Dio. Infatti “abbiamo un mediatore glorioso che ha preparato la via affinchè le nostre preghiere possano essere ascoltate da Dio” (p.237); “per mezzo del suo sangue egli ha espiato il nostro peccato. Le nostre colpe non sono più un ostacolo, un muro separatore tra Dio e noi” (p.237); Con la sua ubbidienza “Cristo ha acquistato un privilegio grazie al quale le preghiere di coloro che credono in lui saranno ascoltate” (p.237). 

Edwards enfatizza la necessità per i suoi uditori di praticare la preghiera. Si è dei veri discepoli solo se si pratica la preghiera e si coltiva, con zelo, la relazione con Dio Creatore e Redentore che non a tutti è dato di avere. 

Della stessa serie:
La gloria di Dio proclamata (I). Preferire Dio a tutto il resto 
La gloria di Dio proclamata (II). Dio è sovrano (anche) sulla salvezza 
La gloria di Dio proclamata (III). Come si riconosce l’opera dello Spirito Santo?  
La gloria di Dio proclamata (IV). La dipendenza umana e la gloria di Dio
La gloria di Dio proclamata (V). Da soli non conosciamo la verità!