Se sono brava Babbo Natale mi fa un regalo?

 
 

Ci risiamo! Siamo nuovamente in quella fase dell’anno in cui tradizione cristiana, paganesimo, consumismo e verità bibliche sembrano fondersi in un unico grande minestrone. È difficile trovare un equilibrio e sapere come comportarsi in modo biblicamente onorevole. Chiese e famiglie adottano strategie diverse per restare fedeli al Vangelo, dribblando tra commemorazione dell’incarnazione del Figlio di Dio, festività sentite e convenzioni sociali.

Chi ha bambini che frequentano le scuole sa quanto possa non essere semplice. Come madre, questo è il primo anno in cui la questione mi si presenta davvero e c’è stato qualcosa che mi ha colpito. Ho infatti ricevuto per la prima volta la domanda: “è vero che se mi comporto bene Babbo Natale mi porta quello che voglio?”

La prima reazione è stata alzare gli occhi al cielo infastidita dal fatto che qualcosa che non abbiamo mai insegnato faccia così presa su mia figlia. Ho anche colto un accento sul “se mi comporto bene” che in un certo senso la preoccupava. 

La storia sembra innocua e per certi versi lo è. Tra l’altro, per genitori stanchi l’escamotage di un regalo per ricevere più ubbidienza è davvero appetibile!!! Nutrire la fantasia e l’immaginazione di un bambino non è sbagliato di per sé, ma cosa ci dice la storia di Babbo Natale?

Detto in breve, il fatto che ci sia un’entità buona e amorevole che è disposta a regalarti qualsiasi cosa tu voglia a patto che il tuo comportamento sia irreprensibile, è tutto quello che il Vangelo NON insegna sul Natale.

Il Natale, infatti, ha a che fare con l’aver ricevuto un regalo gratuitamente, il regalo più grande, indipendentemente dal nostro comportamento. Anzi! La storia del Natale ci ricorda che, siamo tutti peccatori, anche a tre anni quando siamo disposti a credere che le renne volano e un uomo vestito di rosso consegna regali di notte. La storia del Natale ci ricorda che possiamo riposare in un Dio che non ha ritenuto la nostra incapacità di comportarci bene la fine del rapporto con lui, ma anzi ha permesso al suo unico Figlio di incarnarsi, diventare vero uomo e sacrificarsi in croce per espiare i nostri peccati.

Non potevamo e non possiamo salvarci da soli, ma l’unico vero uomo-Dio, lo ha già fatto per noi! Non siamo noi ad essere bravi da rivendicare una premiazione in cambio. La grazia non ci raggiunge in base al nostro merito e alle nostre prestazioni. Quanto è più liberatorio anche per i nostri bambini sapere che, oltre a giochi e dolciumi, possono accettare un regalo che non dipende dalla loro capacità di essere ubbidienti, ma dall’ubbidienza di Gesù Cristo? Si tratta di un regalo che dipende dalla grazia del Dio infinitamente misericordioso che, se accettato con fede, ha effetti positivi per tutta la loro vita.  

La nostra unica opzione non è di dire quello che non crediamo in modo oppositivo. Ne abbiamo altre e di migliori: annunciare che quello che crediamo è una storia più bella di quella di Babbo Natale! Non c’è “privazione della magia del Natale” se possiamo credere anche da adulti che la potenza di Dio manifestata nella vita e nell’opera di Gesù Cristo ha realizzato cose straordinarie per ricondurre a Lui chi crede!