Taccuino australiano (I). Finestra su un pezzo di mondo evangelico dall’altra parte del pianeta

 
 

Su invito della Christian Missionary Society (CMS) australiana stiamo partecipando ad una serie di cinque conferenze estive (qui è estate!) in cinque località diverse della parte sud-orientale del Paese: Brisbane, Sydney, Tasmania, Melbourne e Adelaide. Da 60 anni questa società missionaria evangelica di area anglicana organizza campi estivi in strutture evangeliche a cui partecipano alcune migliaia di persone complessivamente: famiglie, giovani, persone di una certa età che arrivano con roulotte, tende e camper, mentre altre sono ospitate nei dormitori. 

L’obbiettivo è di offrire una settimana di conferenza-vacanza incentrata sui temi della missione e con la presenza di missionari CMS ad animare seminari, studi biblici, incontri di preghiera, ecc. Parte del programma è dedicato a giochi all’aperto che coinvolgono persone di tutte le età. E’ tradizione che vi sia anche un ospite internazionale al di fuori del mondo CMS strettamente inteso; in anni passati sono venuti, ad esempio, Don Carson (USA-Canada) e Stefan Gustafson (Svezia).

La storia della CMS affonda nel bel mezzo dell’Ottocento, in pieno clima di risveglio evangelico, quando anche la chiesa anglicana fu attraversata da forti spinte verso la missione. Separatasi organizzativamente dalla CMS britannica, il ramo australiano ha proseguito con una propria progettualità, anche di tipo finanziario. Oggi la CMS sostiene 200 unità (single, coppie, famiglie) impegnate in vari settori, tra cui il sostegno alla fondazione di chiese, l’opera tra gli studenti universitari, la formazione teologica in Paesi con meno risorse. La raccolta annua ammonta a circa 15 milioni annui di dollari australiani, cui si sommano entrate derivanti dalla gestione di fondi.

Entrare in questo mondo significa provare a orientarsi nel mondo anglicano evangelico. Dalla Riforma in poi, la chiesa anglicana è stata composta anche da un’ala evangelica (accanto a quella anglo-cattolica e a quella liberale-modernista) che ha mantenuto una certa aderenza allo spirito riformatore dell’arcivescovo Thomas Cranmer e di altri padri e madri evangelici della fede. A differenza della Gran Bretagna, dove l’anglicanesimo evangelico è una componente minoritaria, l’Australia ha visto l’ala evangelica mantenere una certa consistenza e vigore, soprattutto nel territorio di Sydney. Gli ultimi due arcivescovi di Sydney Peter Jensen (2001-2013) e Glenn Davies (2013-2021) sono stati esponenti evangelici molto noti anche al di fuori del mondo anglicano, ad esempio nel Movimento di Losanna e nella Comunione riformata mondiale (WRF). Inoltre hanno guidato iniziative volte a costruire un percorso istituzionale nuovo (GAFCON) di fronte all’implosione della Comunione anglicana mondiale dovuta al turbo-liberalismo imperante in vasti settori.

In Italia, l’eco di questo mondo evangelico, anglicano ed australiano è stata avvertita con le opere di T.C. Hammond, Aggiungi la conoscenza alla fede (ed. GBU; originale 1936), di Leon Morris, La prima epistola di Paolo ai Corinzi (GBU) e Le epistole di Paolo ai Tessalonicesi (GBU), di P. O’Brien, La lettera agli Ebrei (GBU), di e C. Marshall – T. Payne, Il pergolato e la vite (Coram Deo), e di Graeme Goldsworthy, “Cos'è la teologia biblica?”, Studi di teologia N. 30 (2003). Diversamente dal contesto britannico dove la presenza evangelica anglicana ha costruito reti informali dal basso senza tanto preoccuparsi di assumere ruoli ecclesiastici di alto profilo, in Australia gli evangelici anglicani hanno puntato a stabilire e mantenere una presenza evangelica riconoscibile nelle strutture della chiesa: a livello della conduzione delle singole comunità e delle diocesi, della formazione teologica (il Moore Theological College è una facoltà di teologia evangelica di livello internazionale), nell’editoria (la Matthias Press è molto attiva), nell’evangelizzazione (Due modi di vivere). La CMS è l’estensione nel campo della missione di questo mondo.

I tratti di questo mondo evangelico sono la forte concentrazione biblica (famosa è la tradizione della “teologia biblica” australiana), il fuoco cristocentrico e l’interesse per la missione. Le caratteristiche specificamente anglicane (liturgia, ecclesiologia, ecc.) sono in secondo piano. Ciò spiega, tra l’altro, la notevole versatilità di rapportarsi con altre famiglie evangeliche per stabilire campi di lavoro comune all’insegna della collaborazione. 

(continua)