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Quel pasticciaccio brutto della chiesa-stato

Da decenni ormai, Roma si sforza di presentarsi come chiesa “umile”, “pastorale”, “dialogante”, “ospedale da campo”, “madre comprensiva”, ecc. Questo Papa ha fatto del rifiuto del tono principesco dell’ufficio papale una cifra del suo pontificato. Poi, quando ci sono interessi materiali grossi in gioco, la Chiesa di Roma smette i panni meramente ecclesiastici e rientra in campo con la casacca di uno Stato politico che si trincera dietro i patti internazionali tra Stati.

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Stottiana (X). Da controversista a diplomatico, ha davvero aiutato nel rapporto con il cattolicesimo?

Stott ha avuto anche un ruolo (ancorché non primario) nell’influenzare la lettura evangelica del cattolicesimo uscito dal Concilio Vaticano II (1962-1965). Questo articolo si soffermerà su tre momenti del contributo di Stott all’analisi evangelica del cattolicesimo. Il primo basato sul suo libro Christ the Controversialist (1970), il secondo sul suo coinvolgimento nel dialogo evangelico-cattolico sulla missione (ERCDOM 1977-1984) e il terzo su quanto affermato in proposito nel Manifesto di Manila (1989).

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Exsurge Domine: cinghiali in città, ieri e oggi

Il 15 giugno 1520 Leone X promulgò la bolla Exsurge Domine (Alzati, o Signore) in cui si opponeva con veemenza a non meno di 41 proposizioni delle 95 tesi di Martin Lutero. Lo fece citando il Salmo 80,13 in cui un cinghiale è uscito dalla foresta per entrare nella vigna. Nella mente del papa, Lutero era il cinghiale nella vigna che egli era stato divinamente eletto per proteggere.

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Immaginare la teologia cattolica oggi e domani. Diagnosi allarmata, prognosi riservata

Oggi e domani. Immaginare la teologia” è stato il titolo di una conferenza organizzata dal Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II il 5 maggio 2021 a cui hanno partecipato tre pesi massimi della teologia cattolica europea: Christoph Theobald (gesuita, professore al Centre Sèvres di Parigi), Elmar Salmann (benedettino, professore all’Anselmianum) e Pierangelo Sequeri (Preside del GPII). Una bella occasione per ascoltare cosa bolle in pentola nella riflessione teologica cattolica a confronto con la crisi attuale. Impossibile rendere conto di tutti gli spunti raccolti e le piste evocate. Non a caso si tratta di autori profondi il cui pensiero non può essere ridotto a poche battute. Basterà qualche rapido cenno impressionistico per fare poi una riflessione conclusiva.

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Se la Chiesa brucia, quale futuro per il cristianesimo?

L’incendio alla cattedrale di Notre-Dame di Parigi (15 aprile 2019) è un simbolo della chiesa che brucia nell’Europa secolarizzata e, più in generale, nel mondo globalizzato. Parte con questa immagine evocativa il libro di Andrea Riccardi, La Chiesa brucia. Crisi e futuro del cristianesimo, Bari-Roma, Laterza 2021. La chiesa vive certamente una stagione di declino. Rischia addirittura di scomparire?

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Hans Küng (1928-2021), forse poco “romano” ma molto “cattolico”

Il teologo svizzero è stato antesignano di posizioni considerate a suo tempo “estreme” o anche “dirompenti” che poi sono diventate “mainstream”. Lui è stato tra i teologi che ha tirato il filo della cattolicità mettendo sotto stress quello della romanità, ma senza spezzarlo, anzi contribuendo a riequilibrare il punto di tensione tra i due.

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“Figli di Abramo”, l’equivoco di Papa Francesco

Secondo Francesco, il “padre Abramo” è comune a tutti: ebrei, cristiani e musulmani sono la “discendenza” promessa da Dio ad Abramo e quindi “fratelli e sorelle”. In esso è evidente un “pendio scivoloso” relativo ai temi dell’alterità e della convivenza tra diversi. Il papa dice che per non essere in conflitto bisogna essere amici; per essere amici bisogna essere fratelli e sorelle; e per essere fratelli e sorelle bisogna fare riferimento alla stessa divinità che, quantunque diversamente declinata sul piano teologico, è la stessa; essendo tutti figli dello stesso Dio, si deve pregare insieme.

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A trent'anni dalla Redemptoris Missio. Di quale missione stiamo parlando?

Quest’anno segna il trentennale dalla pubblicazione della lettera enciclica Redemptoris missio di Giovanni Paolo II (22 gennaio 1991). E’ molto attraente come documento se lo si legge in modo superficiale, ma è anche fuorviante in quanto è costruito dentro la sintesi del cattolicesimo romano che ambisce ad avere un ruolo universale mantenendo la sua struttura dogmatica e istituzionale priva di fondamento biblico.

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Papa Francesco e gli anelli concentrici dell’unità

Prendendo spunto dal testo di Giovanni 15,9 (“Rimanete nel mio amore”) e dalla più ampia pericope della vite e i tralci, Francesco ha spiegato che l’unità ha più livelli ed è costituita da “tre anelli concentrici”: il primo è rimanere in Gesù, il secondo è l’unità con i cristiani, il terzo abbraccia l’umanità intera.

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Definire il cattolicesimo romano (VIII): una religione confusa e distorta

“Il cattolicesimo romano è Il cattolicesimo romano è una deviazione dal cristianesimo biblico, consolidatasi nel corso dei secoli, riflessa nell’introiezione dell’istituzione imperiale romana, fondatasi su una teologia antropologicamente ottimista e su un’ecclesiologia abnorme definitasi intorno al suo sistema sacramentale, animata dal progetto cattolico (universale) di assorbire il mondo intero, risultante in una religione confusa e distorta.

Cosa si può dire quindi sul costrutto dottrinale, sul vissuto devozionale, sull’impianto istituzionale del cattolicesimo che, per quanto fenomenologicamente complessi, formano un tutt’uno? Si può dire che il cattolicesimo romano sia, evangelicamente parlando, una religione confusa e contorta.

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Definire il cattolicesimo romano (VII): il progetto "cattolico" di assorbire il mondo

“Il cattolicesimo romano è Il cattolicesimo romano è una deviazione dal cristianesimo biblico, consolidatasi nel corso dei secoli, riflessa nell’introiezione dell’istituzione imperiale romana, fondatasi su una teologia antropologicamente ottimista e su un’ecclesiologia abnorme definitasi intorno al suo sistema sacramentale, animata dal progetto cattolico (universale) di assorbire il mondo intero

Il Credo apostolico descrive la chiesa come “cattolica” nel senso di universale in quanto estesa in tutto il mondo. Il senso dato alla cattolicità dalla Chiesa di Roma va oltre l’universalità della chiesa.

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Definire il cattolicesimo romano (VI): il sistema sacramentale

“Il cattolicesimo romano è Il cattolicesimo romano è una deviazione dal cristianesimo biblico, consolidatasi nel corso dei secoli, riflessa nell’introiezione dell’istituzione imperiale romana, fondatasi su una teologia antropologicamente ottimista e su un’ecclesiologia abnorme definitasi intorno al suo sistema sacramentale

Ci sono quindi due elementi necessari per il sacramento cattolico: un elemento fisico-naturale e l’agenzia della chiesa che si crede investita del compito di trasfigurare la materia e di impartire la grazia. Dunque, l’oggetto naturale diventa la grazia e la chiesa è incaricata di amministrarla.

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Definire il cattolicesimo romano (V): antropologia ottimista ed ecclesiologia abnorme

“Il cattolicesimo romano è Il cattolicesimo romano è una deviazione dal cristianesimo biblico, consolidatasi nel corso dei secoli, riflessa nell’introiezione dell’istituzione imperiale romana, fondatasi su una teologia antropologicamente ottimista e su un’ecclesiologia abnorme…”

E’ arrivato il momento di approfondire il fondamento teologico del cattolicesimo: una teologia antropologicamente ottimista e un’ecclesiologia abnorme. Si tratta dei due assi portanti di tutto il sistema teologico cattolico: quello su cui tutto il resto trova legittimazione teologica.

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Definire il cattolicesimo romano (IV): l'introiezione dell'istituzione imperiale romana

“Il cattolicesimo romano è Il cattolicesimo romano è una deviazione dal cristianesimo biblico consolidatasi nel corso dei secoli riflessa nell’introiezione dell’istituzione imperiale romana”.

E’ la cultura imperiale romana e la sua concezione dell’esercizio del potere che hanno forgiato in modo determinante il calco della struttura della chiesa di Roma e della corrispondente visione gerarchica del mondo.

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Definire il cattolicesimo romano (III): una deviazione consolidatasi nel corso del tempo

“Il cattolicesimo romano è una deviazione consolidatasi nel corso dei secoli”.

Non esiste una data di nascita del cattolicesimo romano, un momento puntilineare da far coincidere con il suo inizio. Esistono piuttosto fasi e transizioni storiche che sono state particolarmente impattanti sullo sviluppo di quel fenomeno che si è poi caratterizzato come “cattolicesimo romano”.

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Il dogma dell’assunzione corporale di Maria 70 anni dopo

Se si pensa che nel 1870, il dogma precedente (quello sull’infallibilità papale) aveva proclamato come “infallibili” i pronunciamenti “ex cathedra” del papa, appartenendo quello di Pio XII a questa fattispecie, siamo di fronte ad un insegnamento considerato “infallibile”, forse l’unico che un papa romano ha promulgato dopo il dogma del 1870. Quando un’istituzione non è ancorata alla Scrittura soltanto, quindi soggetta alle correzioni della Parola di Dio, le deviazioni non possono che andare di male in peggio.

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