Giulia Gonzaga e Vittoria Colonna. Figure emblematiche della mancata Riforma in Italia

Importanti ed influenti dame rinascimentali, accomunate da destini simili, Vittoria Colonna (1492-1547) e Giulia Gonzaga (1513-1566) sono l’emblema dell’Italia cinquecentesca fortemente permeata dalle idee protestanti e sensibile alle istanze spirituali sollevate dai riformatori di tutta Europa.

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Come si può promuovere il libro evangelico? Tre risposte

La vicenda dell’evangelismo è intrecciata con quella della sua editoria. Il mondo evangelico si ritrova l’editoria che si merita. In genere, l’editoria è specchio fedele delle condizioni in cui versa il movimento di cui è espressione. Vi è un rapporto di circolarità, di simbiosi, di reciproca corrispondenza. Il mondo evangelico produce un tipo di editoria che, a sua volta, alimenta le tendenze del mondo evangelico. Tre domande e tre risposte per fare il punto della situazione e per individuare piste di crescita.

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Una “normalità difficile”: intorno alla Storia dell’Italia contemporanea di Umberto Gentiloni

Osservando l’indice del volume si ha l’idea dell’andamento ondulatorio, meglio accidentato, della storia italiana: dal “miracolo” economico al “funerale” della Repubblica, è tutto un susseguirsi di transizioni mancate, di crolli, di occasioni perse, intervallate da improvvisi guizzi e spunti promettenti ma dal fiato corto. Per tutta una serie di ragioni storiche, l’Italia vive una perenne tensione verso una “normalità difficile”. Fatica ad essere un Paese “normale”.

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“Fratelli tutti”: il prezzo altissimo dell’universalismo cattolico

Dopo “Fratelli tutti”, l’enciclica di papa Francesco sulla fraternità universale, si potrà ancora evangelizzare dicendo che, a causa del peccato, non siamo tutti fratelli senza causare shock e reazioni oltremodo negative? Se siamo già tutti fratelli perché figli dello stesso Dio, quali saranno le implicazioni di lunga durata sulla testimonianza evangelica che vuole essere fedele non alla sensibilità universalista della “correttezza bergogliana”, ma al messaggio biblico dell’evangelo di Gesù Cristo?

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Cambiano i ruoli ma lo schema è lo stesso. Come il cattolicesimo fa giocare “progressisti” e “conservatori” nella stessa squadra

In una grande organizzazione come il cattolicesimo romano, ci sono ruoli diversi. C’è chi (come gli attaccanti) si occupa di esplorare terreni nuovi e di spingere in avanti i confini della cattolicità. D’altra parte, c’è chi (come i difensori) difende l’assetto tradizionale cercando di tenere in equilibrio il sistema. Con papa Francesco, il gioco di squadra è rimasto lo stesso, ma i ruoli sono cambiati. Con Francesco, il papa è passato dal ruolo di difensore a quello di attaccante. E’ lui che forza la dottrina tradizionale e la rende “elastica” e avvolgente.

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Stesse parole, mondi diversi. Perché il cattolicesimo è diverso dall’evangelo

E’ vero: ci sono anche parole diverse, tipiche del cattolicesimo e non condivise dalla fede evangelica. Si pensi a transustanziazione, indulgenze, infallibilità, assunzione corporale di Maria, ecc. Queste sono parole solo cattoliche. Tuttavia, la maggioranza delle parole della fede cristiana sono in comune: ad esempio, fede, grazia, salvezza, croce, vangelo, ecc. Come è possibile questo?

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La breccia dell'evangelo per la tua vita

Attraverso la Parola di Dio abbiamo conosciuto quel Vangelo tenuto nascosto per secoli ai romani ed entrato finalmente in questa città quel 20 settembre 1870. Il vangelo di Dio ci ha donato la comprensione di essere dei peccatori, ci ha aperto gli occhi e ci ha spinti piegare le nostre ginocchia a Gesù Cristo, l’unico uomo-Dio capace di fare breccia nel nostro peccato e di salvarci da una dannazione eterna.

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