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John Blanchard (1931-2021), apologeta delle “domande di fondo”

La buona notizia intercetta e risponde alle domande ultime della vita: da dove veniamo? Cosa è andato storto? C’è un rimedio? Che c’entra Gesù Cristo con tutto ciò? Blanchard ha saputo ascoltare le obiezioni dell’opinione pubblica occidentale (lo scientismo, l’evoluzionismo, l’ateismo, il relativismo, ecc.) e ha scritto operette difendibili ed accessibili.

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Stottiana (VII). Un ministero “abramitico e apostolico”

Il ministero di Stott è stato “abramitico” in quanto ha benedetto le nazioni, come la promessa ad Abramo fu di benedire tutto il mondo tramite lui. Nelle sue pubblicazioni (più di 50 libri: commentari, studi biblici, libri su temi teologici, etici, di attualità) Stott ha tenuto una posizione “apostolica” in linea con l’insegnamento biblico, rappresentativa di un ampio fronte evangelico, in dialogo con altre correnti di pensiero e solida sulle questioni centrali affrontate.

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Warfieldiana (V). L’ispirazione della Scrittura

Nel saggio “La dottrina dell’ispirazione secondo la chiesa” pubblicato nel 1894 e raccolto nel bellissimo volume Rivelazione e ispirazione, Caltanissetta, Alfa & Omega 2001, Warfield dice questo: “Noi crediamo fermamente nella dottrina dell’ispirazione plenaria delle Scritture, principalmente perché è la dottrina che Cristo e i suoi apostoli hanno creduto e ci hanno insegnato. A volte può sembrare difficoltoso schierarsi a fianco di Cristo e degli apostoli, ma questo sarà sempre il posto più sicuro”.

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Bavinckiana (II). Filosofia della rivelazione

Ci sono opere della teologia evangelica che non possono mancare tra le nostre letture se vogliamo rendere più solida e viva la comprensione e l’esperienza della cultura evangelica. Una di queste è la Filosofia della rivelazione di Herman Bavinck (1854-1921), che raccoglie una serie di lezioni preparate per la Facoltà di teologia di Princeton per l’anno accademico 1908 -1909.

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Stottiana (VI). All Souls come chiesa “vivaio”

Migliaia di persone da tutto il mondo, durante il cinquantennio del pastorato di Stott, hanno trovato ad All Souls un vivaio in cui maturare in vista dei loro percorsi vocazionali successivi, dentro e fuori la chiesa. Come una pianta viene fatta sbocciare e crescere nel vivaio per poi essere trapiantata in una collocazione duratura dove diventerà un tronco stabile, così la chiesa può e deve essere un vivaio di piante che il Signore potrà portare altrove.

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Warfieldiana (IV). Dio si è rivelato, ma come?

La teologia della rivelazione divina è una questione molto importante per la fede cristiana. Un teologo e un apologeta del calibro di Warfield riuscì a trattare questo tema in un’epoca in cui il pensiero evangelico riuscì a tenere testa alle tendenze gnostiche e liberali. Nel centenario della sua morte, la sua lezione sulla rivelazione divina conserva la profondità e l’attualità di quando fu scritta.

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Stottiana (V). John Stott e Billy Graham, il dream team dell'evangelicalismo

Analizzando la storia evangelica della seconda metà del XX secolo, uno storico come Brian Stanley l’ha definita “l’età di Billy Graham e di John Stott”. Se si pensa alla diffusione globale dell’evangelicalismo, queste due personalità devono essere tenute in considerazione per ricostruire la crescita numerica e di influenza che il movimento ha conosciuto nelle ultime due-tre generazioni.

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Pensare alla morte nel centro di Roma

A Roma esiste un’antica residenza medievale situata a poche centinaia di metri da Piazza Venezia conosciuta come “Casa dei Crescenzi”. Essa si contraddistingue rispetto alle strutture circostanti per il suo stile peculiare e divergente. Il proprietario, un certo Nicolao de Crescenzi, la costruì tra il 1040 e il 1065, integrandovi un pensiero sulla morte.

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Warfieldiana (III). Studi di teologia N. 65

Alla radicale reinterpretazione liberale, Warfield contrapponeva la solidità della teologia riformata classica che non si chiudeva di fronte alle questioni poste dalla critica biblica ma che le affrontava e le confutava a partire da una visione “alta” dell’ispirazione ed in accordo con il patrimonio dottrinale classico della fede evangelica.

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Stottiana (IV). 1966: Quando John Stott si scontrò con Martyn Lloyd-Jones

L’appello del 1966 è stato oggetto di numerose interpretazioni. C’è chi lo ha letto come un invito alla costituzione di un’unica chiesa evangelica, chi lo ha visto come “una campagna fatta di parole senza piani concreti”, chi lo ha recepito come improponibile perché viziato all’origine da un separatismo ecclesiale inaccettabile. Sicuramente, Lloyd-Jones non aveva in mente l’istituzione di un soggetto ecclesiale unico nel quale tutte le chiese avrebbero dovuto fondersi.

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Warfieldiana (II). Agostino e i suoi “due figli nel grembo”

Per fare i conti con la complessità di Agostino, Warfield suggerisce una metafora brillante: “Due figli combattono nel grembo della sua mente: la sua dottrina della Chiesa che aveva ricevuto dai suoi predecessori e a cui lui diede precisione e vitalità tali da renderla stabile e la sua dottrina della grazia che gli apparteneva interamente”.

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Stottiana (I): Quando John Stott venne in Italia (1978)

John Stott è universalmente riconosciuto come uno dei massimi esponenti dell’evangelicalismo globale del XX secolo. Architetto del “Patto di Losanna” del 1974 (in Dichiarazioni evangeliche I), ha avuto la “missione” nel mondo moderno come tema centrale della sua intensa attività di scrittore, conferenziere, animatore di varie iniziative formative. Se si dovesse usare un solo descrittore della sua poliedrica attività, si potrebbe parlare di lui primariamente come di un "missiologo".

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