Moriremo marxisti? (VI). L’ultima parola sull’universo marxista contemporaneo

Il marxismo appare una visione del mondo che rimane dentro una cornice immanente (storicistica, economicistica, al massimo intersezionalista, ma pur sempre un quadro immanente) e nega la provvidenza di Dio come motore della storia e Dio come signore del mondo.

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“Ci avete fatto gioire”. Emozioni passeggere, gioia duratura

“Ci avete fatto gioire” ha detto Draghi degli Azzurri. Ma cosa significa la “gioia”, e cosa vuol dire “gioire”? Ma esiste la vera gioia? Esiste una gioia che genera dei profondi e duraturi cambiamenti? Esiste una gioia che ci aiuta ad attraversare le più grandi sfide della vita? È possibile avere la gioia, anche in mezzo alle difficoltà?

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La predicazione cattolica al servizio della Parola di Dio?

Il Vaticano II (1962-1965) ha stimolato la Chiesa cattolica a focalizzarsi sulla Scrittura, non alterando la centralità dell'Eucaristia e il quadro sacramentale generale, ma aggiungendo ad entrambi un sapore più biblico. Fino a che punto questo obiettivo sia stato raggiunto è una questione controversa.

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“Prima di essere predicatore devi essere uomo di Dio”, parola di Gregorio Magno

Il predicatore deve essere “esemplare nel suo agire per poter annunciare col suo modo di vivere, la via della vita” (II,3). Così Gregorio Magno (540-604) qualifica la persona del predicatore che vuole mettersi al servizio dell’annuncio dell’evangelo nell’opera Regola pastorale.

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La fede evangelica è trinitaria o non è (II). Dieci tesine su Trinità e realtà

Se non si vive la realtà nell’ottica della Trinità, si sarà preda dell’idolo dell’uno e degli idoli dei molti. Per la teologia evangelica, è necessario sempre essere un cantiere aperto per la riforma trinitaria del pensiero e della vita. Ecco dieci tesine su Trinità e realtà per iniziare a farsi provocare da un pensiero trinitario...

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La geografia sociale di Roma non si fa senza religione

È possibile conoscere veramente Roma? Uno strumento che fotografa la situazione attuale è stato elaborato da Keti Lelo, Salvatore Monni e Federico Tomassi nel volume Le mappe della disuguaglianza. Una geografia sociale metropolitana, Roma, Donzelli 2019. Si tratta di un libro che ha suscitato una certa eco sulla radiografia di Roma e sul suo futuro.

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Moriremo marxisti? (V). La teoria critica della razza e il richiamo ad essere “woke”

Nella galassia neo-marxista contemporanea, un posto di rilievo lo occupano dei movimenti di pensiero che forse non si rifanno a Marx direttamente (direi: filologicamente), ma che sono nipoti del suo pensiero in un senso più sfumato anche se reale. Certamente questa ampia corrente di pensiero ha incamerato altre influenze, le ha mescolate tra loro e le ha sviluppate in intrecci diversificati. Uno di questi si è ritagliato una certa popolarità, soprattutto tra l’opinione pubblica occidentale e, in particolare, nord-americana. Si tratta della TRC: la teoria critica della razza (critical race theory).

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La teologia del Recovery Plan

Ciò che dà a riflettere del Recovery Plan è la sua narrazione “salvifica”, quasi “messianica”, direi pure la sua teologia senza Dio ma al servizio degli idoli. Dopo decenni di crisi economica e sociale esacerbati dal Covid, ecco un piano di salvezza secolare, messo in campo da un attore politico più grande di noi e distante da noi, che ci dice cosa veramente vale nella vita e che ci dà gli strumenti per ottenerlo...

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La fede evangelica è trinitaria o non è (I). Siamo veramente trinitari?

Il cristianesimo è trinitario, altrimenti non è. Questo ci dicono la Bibbia e la storia della chiesa che ha riconosciuto nella Bibbia la propria norma . Eppure, nell'immaginario di molti credenti, la Trinità è una dottrina dai contorni rarefatti, quasi impercettibili. Si sa che c'è e che è importante, ma, francamente, non si sa che farsene. Tutti ripetono un po' stancamente che è fondamentale, ma molti la considerano di fatto un'appendice ingombrante.

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I vizi capitali secondo Billy Graham

Rimane da chiedersi se la griglia dei sette vizi capitali possa essere uno strumento adeguato per fare i conti non solo con le patologie dell’umanità non rigenerata, ma anche con le malattie della fede. Quanto la vita delle chiese evangeliche è caratterizzata dalla superbia dell’autosufficienza, dall’ira nella gestione delle relazioni, dall’invidia verso chi è più performante, dalla lussuria occultata ma praticata, dalla gola per i beni materiali, dall’indolenza nei confronti delle sfide a cambiare, dall’avarizia nell’investire nelle attività del Regno?

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Lutero e il suo rapporto contraddittorio con i musulmani

L’interesse di Martin Lutero per l’islām derivava dal fatto che i Turchi e la loro religione si inserivano in una importante prospettiva teologica, che includeva il tumulto religioso-politico dell’Europa del suo tempo, e di conseguenza il suo timore per le mire espansionistiche dell’Impero Ottomano. Non si trattava dunque di un interesse puramente accademico, bensì indotto dalle tensioni del contesto politico internazionale.

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Quel pasticciaccio brutto della chiesa-stato

Da decenni ormai, Roma si sforza di presentarsi come chiesa “umile”, “pastorale”, “dialogante”, “ospedale da campo”, “madre comprensiva”, ecc. Questo Papa ha fatto del rifiuto del tono principesco dell’ufficio papale una cifra del suo pontificato. Poi, quando ci sono interessi materiali grossi in gioco, la Chiesa di Roma smette i panni meramente ecclesiastici e rientra in campo con la casacca di uno Stato politico che si trincera dietro i patti internazionali tra Stati.

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Speranza per l’Europa. Le Dichiarazioni evangeliche II ad Ariccia

Per una chiesa evangelica una delle attività più importanti e vitali è quella di ricordare e fare memoria della storia del popolo di Dio. Ricordare di essere parte di una storia più grande protegge da ogni tentazione di autonomia e autoreferenzialità e preserva dalla trappola della solitudine e dell'isolamento.

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Moriremo marxisti? (IV). L’emergere della “teoria critica”

La “teoria critica” è un impasto di molti ingredienti. Alla lettura marxiana dell’oppressione e della rivoluzione, aggiunge la lezione gramsciana dell’egemonia culturale e quella freudiana della liberazione sessuale per arrivare ad una critica radicale delle strutture culturali e istituzionali della società occidentale: capitalista, borghese, cristiana. Secondo la teoria critica, essa disumanizza, opprime e impone una forma autoritaria di potere.

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Bavinckiana (V). Scusi, qual è il nome del suo Dio?

In questo articolo, seppur in maniera esigua e limitata, ci soffermeremo sui nomi biblici di Dio illustrando il discorso di Bavinck. Quest’ultimo non è né auto-referenziale né speculativo, ma si basa su una limpida e profonda conoscenza della storia del pensiero cristiano e della Parola di Dio: “Tutto ciò che possiamo imparare da Dio dalla sua rivelazione è designato dal suo Nome nelle Scritture” (p. 120).

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Moriremo marxisti? (III). Gramsci e la lotta per l'egemonia culturale

Da dove viene la risorgenza del pensiero marxista che sembra così influente nelle élites intellettuali? È ovvio che bisogna fare i conti con Karl Marx stesso. Eppure, non si può capire il neo-marxismo contemporaneo senza passare da Antonio Gramsci (1891-1937). È Gramsci che ha impresso una svolta sulla quale gli sviluppi attuali si sono innestati.

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Generazione Z: conoscere i giovani per abbracciarli con la cultura dell’evangelo

Familiarizzare con i dati delle ricerche come quella sopra presentata non ha solo l’obiettivo di raccogliere informazioni sulla generazione Z, etichettarla, fruttare qualcosa a nostro vantaggio oppure tenerci a debita distanza, ma serve ad equipaggiare la chiesa per offrire loro una prospettiva diversa, una visione del mondo diversa, un esempio e una speranza che solo l’Evangelo di Gesù Cristo può offrire.

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Moriremo marxisti? (II). Il capitale: brevissime istruzioni per l’uso

Invece dell’instaurazione di un sistema giusto, lo Stato comunista ha in genere abolito le libertà individuali e sociali insieme alla proprietà privata, instaurando quindi regimi totalitari e repressivi. Marx ha promesso la libertà dall’oppressione, ma quando la sua ideologia è stata messa in atto, essa ha prodotto la tirannia. Per questa ragione, un pensatore come Karl Popper, teorizzatore della “società aperta”, lo ha definito un “falso profeta”.

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