Il “cattolicesimo liquido” che fa infuriare i conservatori

Già da tempo Weigel e altri esponenti del tradizionalismo cattolico d’oltre oceano hanno espresso la loro frustrazione (per usare un eufemismo) per la massiccia immissione di liquidità nel cattolicesimo romano da parte di papa Francesco. L’insegnamento incerto e ondivago su materie dottrinali e morali di primaria importanza; l’insofferenza verso la liturgia pre-conciliare; la picconatura costante dell’istituzione cattolica con critiche ripetute al clericalismo; i modi di fare del papa fuori dagli schemi che destabilizzano le consuetudini; il messaggio accogliente e misericordioso a spese dei requisiti dottrinali e morali del Catechismo della chiesa cattolica, ecc.

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Difensivi ed offensivi. L’apologetica dei Padri della chiesa

Oltre a difendere la fede, gli apologisti caratterizzarono la loro attività in senso polemico, “offensivo”, quindi contro gli errori che minavano la verità dell’Evangelo, contro il paganesimo nelle sue varie forme e sempre inglobante, contro i cuori ipocriti che infangavano il buon nome della chiesa senza dare ai credenti la possibilità di difendersi in modo equo. La loro apologetica è dunque “vivace”.

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In carne e ossa (VI). Il corpo santificato

Rompere il vecchio schema significa anche combattere l'idolo maniacale del lavoro. Se il Signore è il nostro Dio e ha creato il mondo con il riposo come ordinanza della creazione, allora lo onoriamo sviluppando e stabilendo nelle nostre settimane un modello di riposo. Riposando regolarmente, comunichiamo a noi stessi, agli altri e a Dio il nostro riconoscimento che il suo regno verrà e che la sua volontà sarà sicuramente fatta, anche quando non siamo occupati 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

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Se non sei vulnerabile, non sei un leader

Ne Il leader servo, Chieti-Roma, GBU 2014, John Stott aiuta a tematizzare la leadership in ottica cristiana. Nel commentare la 1 lettera ai Corinzi, Stott descrive le caratteristiche di una leadership che ha come modello il Signore Gesù. Prima che si parlasse di “leadership di cura”, Gesù dava già degli insegnamenti sulla leadership capace di servire, umiliarsi, costruire, edificare.

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Mani Pulite. Trent’anni dopo i cuori sono ancora sporchi

A trent’anni da Mani Pulite non abbiamo imparato niente, o quasi. Purtroppo, aveva ragione il saggio d’Israele quando diceva che “non c’è niente di nuovo sotto il sole”. E’ sì cambiata una generazione di italiani, ma non si è modificata la cultura italiana. Corrotta era e corrotta è. Il problema non erano le Mani Pulite, ma i cuori sporchi che sono rimasti tali e quali.

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Parliamo dello stesso Dio?

Di fronte alle sirene delle unità inter-religiosa di cui la “Giornata per la Fratellanza Umana” è figlia, è meglio restare fedeli a Colui che disse “Io sono il Signore Dio tuo, non avere altri dii al di fuori di me” (Esodo 20,1-4). Questo Dio, il solo e vero Dio e Padre, si è rivelato nella Persona del Figlio incarnato, il Signore Gesù, e nell’invio dello Spirito Santo, terza Persona della Trinità. Questa è la fede una volta e per sempre tramandata ai santi (Giuda 4).

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Saggi sull’educazione cristiana di Cornelius Van Til

Dovremmo mandare i nostri bambini nelle scuole non cristiane? In altre parole, possiamo trovare una qualche forma di sintesi tra la filosofia cristiana e non cristiana dell’educazione? In Saggi sull’educazione cristiana (1979), Caltanissetta, Alfa & Omega 2017, Cornelius Van Til spiega che solo dal punto di vista riformato si può avere una filosofia cristiana coerente dell’educazione. Inoltre, Van Til sostiene che l’educazione cristiana non dovrebbe essere opzionale per la chiesa odierna.

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Pietro Martire Vermigli e i doni dello Spirito Santo

Si tratta di un’accurata traduzione del commento di Vermigli alla prima epistola ai Corinzi (capp. 12-14), epistola che Vermigli insegnò nel suo primo anno ad Oxford (1551) come titolare della cattedra di teologia all’università. L’occasione di parlarne è stata data da “Libri per Roma”, un’iniziativa culturale dell’Istituto di Cultura Evangelica e Documentazione, che si è tenuta sabato 12 aprile u.s.

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Una teologia politica “battista” (II). La chiesa come “ambasciata”

La metafora della chiesa come ambasciata non è sviluppata nei termini del diritto internazionale, ma in quelli pattizi nel contesto del motivo creazione, peccato, redenzione. L’A. costruisce un’ampia configurazione teologica per affermare il governo di Dio sul mondo intero in cui lo stato rappresenta un “delegato” (“delegate model”) e la chiesa il “vice” (“deputy model”) (374).

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San Valentino. L’amore non è una leggenda

In passato alcuni hanno ipotizzato che la festa originale di San Valentino sia stata istituita nel 496 da papa Gelasio I come un modo per contrastare e cristianizzare la festa pagana dei "lupercalia", una festa che si diceva fosse dedicata alla fertilità. C'è anche la leggenda che Valentino sposasse segretamente dei soldati in sfida al decreto di Claudio che non voleva che i suoi soldati formassero famiglie, o la storia di San Valentino decapitato da Claudio stesso per il suo rifiuto di rinnegare Cristo. Oggi, però, molti studiosi sostengono che il tempo ha elevato le leggende a uno status di fatto, come se fossero davvero accadute.

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Una teologia politica “battista” (I). Spunti da Jonathan Leeman

Leeman è un pastore evangelico nord-americano che è direttore editoriale di 9Marks, una testata nota anche in Italia il cui obbiettivo è di incoraggiare lo sviluppo di una robusta ecclesiologia congregazionalista. Oltre ad occuparsi di fornire strumenti per la vita delle chiese in senso stretto, Leeman sta svolgendo una riflessione più ampia. Sta elaborando un approccio “battista” alla politica o meglio sta sviluppando una teologia politica “battista”.

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La riforma protestante, l’evento che fece tremare l’Europa

Nel Museo Poldi Pezzoli di Milano, tra le tante interessanti opere, si trova un particolare dittico del 1529 ca. realizzato dalla bottega di Lucas Cranach il Vecchio, ritraente Martin Lutero (1483-1546) e sua moglie, Katharina Von Bora (1499-1552). Se da un lato il quadro riporta realisticamente e dettagliatamente la fisionomia della coppia, dall’altro, è intriso di un profondo e ricco significato storico-teologico.

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La Domenica di Achille Lauro

Achille Lauro è il simbolo di una generazione cresciuta da sé, che lui stesso definisce “ragazzi madri”, che ha fatto della strada e del gruppo la propria scuola di vita. È il simbolo di una generazione che non si è rassegnata al messaggio privo di prospettiva e di speranza dei loro adulti di riferimento, ma che si sforza di cercare le tracce della immortalità, della salvezza, della felicità, dell’amore, dello scopo e del senso, nell’essere qui ed ora.

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Exitus-reditus. Al cuore del problema della teologia di Tommaso d’Aquino

Per capire il cuore della teologia tomista, pagine molto illuminanti sono dedicate al movimento della Summa basato sul modello exitus-reditus: l’andamento è da Dio in sé stesso, l’uscita verso le creature e il loro ritorno a Dio. Questa è, per così dire, la macro-struttura della Summa. Tutto parte da Dio, passa dalla creazione del mondo e torna all’origine.

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Un nuovo (?) Presidente per un Paese bloccato

Alla fine è andata come non doveva andare. Mattarella è stato rieletto come Presidente della Repubblica. Sia ben chiaro. Mattarella è stato un buon presidente ed è una persona assennata. Svolgerà il suo secondo mandato con la stessa serietà del primo. Il problema non è Mattarella. Il problema è l’Italia che non riesce a superare le sue idiosincrasie e deve affidarsi a (non) soluzioni che rinviano le scelte e lasciano irrisolti i nodi. Tre brevi considerazioni a caldo.v

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