Riformatori compiuti (I). L’obiettivo del riformatore religioso

In un’età in cui c'è pressione per concentrarsi più su ciò che unisce l'umanità che su ciò che la distingue, una chiamata alla riforma biblica può essere vista come antiquata e controproducente. Una chiamata ad una riforma evangelica può essere vista come divisiva ed impopolare. Nonostante ciò, è ancora grande il bisogno di riformatori compiuti.


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Il femminismo “glitch”, un’altra anomalia nell’anomalia?

Glitch è un termine mutuato dall’informatica che vuol dire errore non prevedibile, problema tecnico, un’anomalia piccola, quasi impossibile da prevedere ed aggiustare. Il termine è preso dall’informatica non a caso. Secondo la Russel, infatti, lo spazio reale e fisico è ancora pericoloso o comunque poco aperto per vivere appieno un femminismo legato anche alle questioni di genere, dell’identità sessuale, alla razza ed alla protesta contro il capitalismo. Il suo femminismo dichiara che il cyber spazio offre l’occasione per essere chi si vuole, coperti da avatar e nickname che danno la possibilità di essere chi ci si sente di essere. L’errore, in questa narrazione, diventa quindi tecnica di disobbedienza, un modo per resistere al bipolarismo di genere non più accettabile secondo la Russel.

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Salvare l’evangelicalismo. Voci allarmate dagli USA

La chiesa ha bisogno di entrambi i profili: gli attaccanti e i centrocampisti, le ali e i difensori. Sembra che, dice Keller, la nostra età privilegi le voci estreme che hanno la tendenza a delegittimare le vocazioni più dialoganti e meno apodittiche. Riuscirà l’evangelicalismo a salvarsi da sé stesso? La domanda è aperta, non solo negli USA.

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Le “lettere luterane” di Pasolini. Cosa voleva dire?

Perché Pier Paolo Pasolini (1922-1975) ha intitolato Lettere luterane l’ultima raccolta postuma di articoli pubblicati sul Corriere e sul Mondo? Perché questo riferimento a Lutero? C’era in Pasolini un interesse per la Riforma? In che senso voleva associare i suoi scritti all’aggettivo “luterano”? L’occasione del centenario della nascita dello scrittore è allora propizia per rifarsela e per cercare di dare una risposta.

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Una teologia politica “battista” (III). La terza via tra liberalismo e conservatorismo

La politica non è un campo “neutrale” (come vorrebbe il liberalismo) e nemmeno uno spazio “sacro” (come vorrebbe il conservatorismo). Per abitare la politica bisogna avere ben distinte le sfere dello stato e della chiesa. Bisogna sostenere la libertà religiosa per tutti e il pluralismo istituzionale della vita associata.

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Il “cattolicesimo liquido” che fa infuriare i conservatori

Già da tempo Weigel e altri esponenti del tradizionalismo cattolico d’oltre oceano hanno espresso la loro frustrazione (per usare un eufemismo) per la massiccia immissione di liquidità nel cattolicesimo romano da parte di papa Francesco. L’insegnamento incerto e ondivago su materie dottrinali e morali di primaria importanza; l’insofferenza verso la liturgia pre-conciliare; la picconatura costante dell’istituzione cattolica con critiche ripetute al clericalismo; i modi di fare del papa fuori dagli schemi che destabilizzano le consuetudini; il messaggio accogliente e misericordioso a spese dei requisiti dottrinali e morali del Catechismo della chiesa cattolica, ecc.

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Difensivi ed offensivi. L’apologetica dei Padri della chiesa

Oltre a difendere la fede, gli apologisti caratterizzarono la loro attività in senso polemico, “offensivo”, quindi contro gli errori che minavano la verità dell’Evangelo, contro il paganesimo nelle sue varie forme e sempre inglobante, contro i cuori ipocriti che infangavano il buon nome della chiesa senza dare ai credenti la possibilità di difendersi in modo equo. La loro apologetica è dunque “vivace”.

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In carne e ossa (VI). Il corpo santificato

Rompere il vecchio schema significa anche combattere l'idolo maniacale del lavoro. Se il Signore è il nostro Dio e ha creato il mondo con il riposo come ordinanza della creazione, allora lo onoriamo sviluppando e stabilendo nelle nostre settimane un modello di riposo. Riposando regolarmente, comunichiamo a noi stessi, agli altri e a Dio il nostro riconoscimento che il suo regno verrà e che la sua volontà sarà sicuramente fatta, anche quando non siamo occupati 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

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Se non sei vulnerabile, non sei un leader

Ne Il leader servo, Chieti-Roma, GBU 2014, John Stott aiuta a tematizzare la leadership in ottica cristiana. Nel commentare la 1 lettera ai Corinzi, Stott descrive le caratteristiche di una leadership che ha come modello il Signore Gesù. Prima che si parlasse di “leadership di cura”, Gesù dava già degli insegnamenti sulla leadership capace di servire, umiliarsi, costruire, edificare.

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Mani Pulite. Trent’anni dopo i cuori sono ancora sporchi

A trent’anni da Mani Pulite non abbiamo imparato niente, o quasi. Purtroppo, aveva ragione il saggio d’Israele quando diceva che “non c’è niente di nuovo sotto il sole”. E’ sì cambiata una generazione di italiani, ma non si è modificata la cultura italiana. Corrotta era e corrotta è. Il problema non erano le Mani Pulite, ma i cuori sporchi che sono rimasti tali e quali.

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Parliamo dello stesso Dio?

Di fronte alle sirene delle unità inter-religiosa di cui la “Giornata per la Fratellanza Umana” è figlia, è meglio restare fedeli a Colui che disse “Io sono il Signore Dio tuo, non avere altri dii al di fuori di me” (Esodo 20,1-4). Questo Dio, il solo e vero Dio e Padre, si è rivelato nella Persona del Figlio incarnato, il Signore Gesù, e nell’invio dello Spirito Santo, terza Persona della Trinità. Questa è la fede una volta e per sempre tramandata ai santi (Giuda 4).

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Saggi sull’educazione cristiana di Cornelius Van Til

Dovremmo mandare i nostri bambini nelle scuole non cristiane? In altre parole, possiamo trovare una qualche forma di sintesi tra la filosofia cristiana e non cristiana dell’educazione? In Saggi sull’educazione cristiana (1979), Caltanissetta, Alfa & Omega 2017, Cornelius Van Til spiega che solo dal punto di vista riformato si può avere una filosofia cristiana coerente dell’educazione. Inoltre, Van Til sostiene che l’educazione cristiana non dovrebbe essere opzionale per la chiesa odierna.

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Pietro Martire Vermigli e i doni dello Spirito Santo

Si tratta di un’accurata traduzione del commento di Vermigli alla prima epistola ai Corinzi (capp. 12-14), epistola che Vermigli insegnò nel suo primo anno ad Oxford (1551) come titolare della cattedra di teologia all’università. L’occasione di parlarne è stata data da “Libri per Roma”, un’iniziativa culturale dell’Istituto di Cultura Evangelica e Documentazione, che si è tenuta sabato 12 aprile u.s.

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